Subido por tornadodifuoco901

L'arte fiamminga

Anuncio
L’arte fiamminga
Le Fiandre sono la parte settentrionale dell’attuale Belgio. Tra i secoli XIV e XV furono una tra
le più ricche regioni d’Europa: nelle città di Bruges, Gand e Tournai si tenevano importanti
fiere mercantili, e vi si trovavano le filiali di molte importanti banche italiane. In queste città
si trovavano anche molte e prestigiose università, che stimolavano la crescita culturale di
tutta la regione.
L’ Arte fiamminga sentiva molto forte l’influsso del Gotico.
Nella Pittura fiamminga si trova sempre una grandissima attenzione per i dettagli: oggetti,
arredi, cesellature vengono rese con estrema precisione e realismo, con un gusto che ama
approfondire gli aspetti della vita domestica e della produzione artigianale. Molti di questi
dettagli sembrano casuali, ma in realtà hanno un significato simbolico e religioso; ad esempio:
- Trittico dell’Annunciazione di Robert Campin
• Il fiore di Giglio nella brocca sul tavolo simboleggia la Purezza (ossia l’Immacolata
Concezione).
• La candela spenta con il fumo indica il soffio di vento che accompagna la venuta
dell’Angelo al cospetto di Maria
- Bicchiere con fiori di Jan Provost
• La rosa bianca senza spine evoca la castità e la purezza della Vergine, cosi ̀ come il
trasparente bicchiere di cristallo.
• Il garofano rosso simbolo d’amore è allusione alla futura Passione di Cristo.
• La margherita fiore che si schiude a primavera richiama la Resurrezione.
Hubert van Eyck fu il fratello di Jan van Eyck, si tratta di una figura semileggendaria, che
sarebbe oggi completamente sconosciuta se non fosse per l'iscrizione elogiativa nella cornice
del Polittico dell’Adorazione dell’Agnello mistico, in cui se ne esalta la bravura, anche in
rapporto al fratello, di cui sarebbe stato maestro fino alla sua prematura scomparsa. In questi
termini sarebbe da considerare dunque il fondatore della pittura fiamminga, primo tra i
"primitivi".
Jan van Eyck fu un artista di fama internazionale e il suo stile, incentrato su una resa analitica
della realtà, ebbe un larghissimo influsso. Fu anche il perfezionatore della tecnica
della pittura ad olio, che gradualmente sostituì in Europa l'uso del colore a tempera.
L'altissima qualità pittorica, la verosimiglianza, la perfezione formale, l'attenzione al dettaglio
minuto ed alla resa delle superfici, lo studio della luce, l'immobilità dei personaggi, sono
alcuni dettagli stilistici inconfondibili dell'artista fiammingo. Il pittore fece ampio uso dei
colori ad olio, accanto alle tradizionali tempere e ai colori di colla animale. Caratteristica
fondamentale della sua tecnica è il ricorso a strati sottili di colore stesi uno sopra l'altro su
una base chiara e luminosa.
Il Ritratto dei coniugi Arnolfini è un dipinto a olio su tavola (81,80×59,40 cm) del pittore
fiammingo Jan van Eyck, realizzato nel 1434 e conservato nella National Gallery di Londra.
Raffigura il mercante lucchese Giovanni Arnolfini con la moglie. Gli Arnolfini si erano trasferiti
a Bruges da Lucca, per seguire da vicino i loro investimenti commerciali nella città fiamminga.
Il dipinto testimonia i legami culturali ed economici tra le Fiandre gotiche e la Toscana
rinascimentale: anche la Pittura fiamminga si sarebbe infine convertita all’Arte
rinascimentale.
Considerato tra i capolavori dell'artista, è anche una delle opere più significative della pittura
fiamminga; nella sua aura complessa ed enigmatica, ha acquistato una fama misteriosa, che i
numerosi studi e le domande ancora irrisolte hanno alimentato.
Due ricchi borghesi si trovano al centro della loro stanza da letto. I coniugi Arnolfini sono in
piedi, scalzi, dipinti in una posizione molto formale. Marito e moglie si tengono per mano di
fronte all’osservatore. L’uomo ha una mano alzata di fronte a se. La moglie invece porge la
sua mano destra al marito e poggia la mano sinistra sul ventre. L’abbigliamento dei due
coniugi è ricco e complesso. Giovanni Arnolfini indossa un ampio cappello a cilindro, una
veste pregiata ed un ampio mantello di pelliccia marrone. La moglie invece ha il capo coperto
da un velo bordato da un pizzo, indossa una elaborata e ampia cappa verde con grandi
maniche profilate con una pelliccia chiara. Al di sotto si intravede un abito blu.
La scena è ambientata nella stanza della coppia. Sul pavimento e sulle pareti compaiono molti
oggetti dell’epoca. Dal soffitto pende un lampadario con alcune candele spente e solo una
accesa. A destra si intravede il letto della coppia mentre a terra sono lasciati gli zoccoli del
marito e quelli della moglie.
Sulle testiere del letto si nota una figura religiosa femminile. Di lato inoltre è poggiato un
rosario. Ai piedi del letto è disposto un prezioso tappeto che rivela probabilmente i commerci
del ricco mercante. Il cane della coppia è in piedi al centro tra le due figure. A sinistra su una
cassapanca sono disposte delle arance come sul davanzale della finestra che arriva fino al
soffitto.
Sulla parete di fondo si nota uno specchio convesso, e un sedile in basso. Sulla superficie dello
specchio inoltre si riflettono due personaggi frontali oltre che i coniugi Arnolfini di schiena.
Uno di loro indossa un abito blu e l’altro una veste rossa. All’interno dalla cornice circolare
dello specchio poi sono visibili piccoli intarsi. Si tratta di dieci tondi che rappresentano la
Passione di Cristo.
Il lampadario che pende dal soffitto con una sola candela accesa insieme al cane in basso
rappresentano la fedeltà coniugale. Invece le arance dipinte sul davanzale e il letto sono un
augurio di fertilità. Il gesto che compie con la mano destra Giovanni Arnolfini è stato
diversamente interpretato. Alcune versioni parlano di benedizione, altre di giuramento
oppure di semplice saluto. La mano posata sul proprio ventre della moglie poi indica forse
una possibile gravidanza. In senso ampio la rappresentazione di oggetti ricchi e costosi come
gli abiti indica il grado di ricchezza e potere raggiunto da Giovanni Arnolfini. Così il tappeto
pregiato, le arance, rari frutti provenienti dal Mediterraneo e il vetro della finestra.
Descargar