Portogallo Il Portogallo è lo stato più occidentale d’Europa. Completamente affacciato sull’Atlantico, con circa 830 chilometri di coste, confina ad est solo con la Spagna. Occupa una fascia di territorio lunga circa 600 Km e larga 150/200 Km, che dai rilievi della Meseta spagnola scende fino alla costa atlantica. Favorito da questa particolare posizione nel corso dei secoli il piccolo regno del Portogallo riuscì ad acquisire una notevole esperienza marinara che gli permise di costruire un vasto dominio coloniale, con possedimenti in tutti i continenti, dissoltosi solo poco meno di venti anni fa. Di esso rimangono i due arcipelaghi delle Azzorre e di Madeira, che fanno parte del territorio nazionale come regioni autonome. I millennio a.C. I Lusitani, popolazione di origine iberica, conquistano e popolano la regione corrispondente all’odierno Portogallo. I secolo d.C. Nonostante la forte resistenza incontrata, i Romani riescono a conquistare il Paese. VIII secolo Dopo le invasioni dei Vandali, degli Svevi e dei Visigoti, il Portogallo viene occupato dagli Arabi che lo terranno per mezzo millennio. XII - XIV secolo Scacciati gli Arabi da tutto il Paese, il Portogallo si stacca dalla Spagna e si costituisce come regno indipendente. XVI secolo A seguito delle scoperte geografiche, il Portogallo occupa territori in America e in Oriente, edificando un grande impero coloniale. 1668 Dopo più di 80 anni di dominazione spagnola (il Portogallo fu invaso dall’esercito di Filippo II di Spagna), il Paese riacquista la piena indipendenza. Nel frattempo gli Olandesi vanno impadronendosi delle sue colonie asiatiche. 1822 Occupato dai Francesi nel 1807, il Portogallo perde la grande colonia americana del Brasile, proclamatasi indipendente. 1926 A 16 anni dalla proclamazione della Repubblica, il Paese subisce un colpo di stato militare che lo porrà in seguito sotto la dittatura di Antonio Oliveira Salazar. 1974 Il crollo dell’impero coloniale travolge anche il regime. Con il colpo di stato del 1974 il potere passa prima a una Giunta militare, poi nel 1975, a un Consiglio della Rivoluzione. 1982 Viene approvata una nuova costituzione che fa del Portogallo una Repubblica unitaria con a capo un Presidente, eletto ogni cinque anni. Il nome Portogallo deriva dalla città di Porto (Portus Cale, un antico castello con annesso porto sul fiume Duero). Oggi questa città si chiama Oporto. Le coste del Portogallo si presentano a tratti rettilinee e sabbiose, a tratti alte e rocciose. Spesso si incontrano profonde rientranze interrotte da promontori rocciosi. Il Portogallo è occupato per poco più della metà del suo territorio dalla pianura, per il 26% dalla collina e per il 21% dalla montagna. La massima altezza è rappresentata dai 1993 metri del Monte Malhao da Estrela con cui culmina la Serra da Estrela nella metà settentrionale del Paese, che è anche la più montuosa. Alla estremità meridionale vi sono due piccole catene montuose orientate in direzione ovest-est. Ampie pianure di origine alluvionale e marina separano le coste dalle colline e dalle montagne retrostanti. Fortemente sismica, questa regione fu colpita più volte da terremoti (famoso quello del 1755, che distrusse buona parte di Lisbona). Fiumi e laghi A causa delle caratteristiche morfologiche del territorio, i fiumi sono brevi e scorrono generalmente in direzione est ovest. I più numerosi e ricchi d’acqua si trovano nel Portogallo settentrionale, dove hanno origine dai rilievi più elevati e, scavando profonde valli parallele, si dirigono verso l’oceano. Meno importanti sono quelli meridionali che spesso d’estate si presentano del tutto asciutti. Tre grandi fiumi, il Duero, il Tago e la Guadiana che nascono e sviluppano gran parte del loro corso in Spagna, appartengono al Portogallo solo nel tratto finale. Sono di gran lunga i più rilevanti per ampiezza, portata d’acqua e navigabilità. Nel territorio portoghese non vi sono laghi naturali, numerosi invece sono i bacini artificiali utilizzati sia per l’irrigazione sia per la produzione di energia elettrica. Clima e ambiente A nord, che è la parte più montagnosa del Paese, il clima è decisamente atlantico, cioè con abbondanti precipitazioni e con l’influsso dell’oceano, attenuato dalla presenza di correnti fredde che lambiscono le coste. A sud di Lisbona e del Capo da Roca (la punta più occidentale) l’effetto della bassa latitudine prende il sopravvento e si accentua l’aridità, conseguenza di scarse piogge. Infine, in Algarve, l’estrema regione meridionale prospiciente l’Africa e protetta alle spalle da alcuni rilievi, il clima diventa subtropicale. Nonostante gli interventi dell’uomo che hanno modificato l’ambiente, le caratteristiche climatiche del Portogallo favoriscono lo sviluppo di boschi di querce, di castagni e di faggi. Nelle zone costiere crescono il pino marittimo e a volte la palma nana. Nell’arcipelago delle Azzorre, formato da nove isole montuose di origine vulcanica, il clima è temperato e umido; la vegetazione spontanea è ridotta a brevi tratti di foresta. Nel 1971 è stato istituito il primo parco nazionale, quello di Peneda-Geres, al confine settentrionale, ampio 70.000 ettari, dove, oltre a una lussureggiante vegetazione arborea, è presente una ricca fauna selvatica (cervi, caprioli, aquile, cavalli, cinghiali, volpi, pernici, rettili). Oggi esistono una ventina di aree protette di vario tipo (riserve e parchi naturali, aree di interesse paesaggistico). Il Portogallo ha una popolazione di 10.421.000 abitanti con una densità media di 110 ab./kmq Le zone più popolate sono quelle costiere settentrionali e centrali. La lingua ufficiale è il portoghese, che appartiene al gruppo delle lingue neolatine. Quasi tutti gli abitanti sono di religione cattolica. Le città principali Lisbona, la capitale, è posta sulla riva destra del grande estuario del Tago. E’ una bella e vivace città dal carattere mediterraneo nonostante sia situata sull’Atlantico. Ha grandi viali alberati e quartieri che si inerpicano sulle colline circostanti, ove sorge una lussureggiante vegetazione quasi tropicale. Le due rive del Tago, che è largo quasi un chilometro, sono collegate da un gigantesco ponte di ferro. Il porto di Lisbona è il maggiore del paese e qui si trovano alcune delle principali industrie. Oporto, situata sull’Atlantico, nella parte settentrionale del paese, è una città ricca di opere d’arte medievali e rinascimentali. E’ il principale porto d’imbarco dei vini portoghesi, largamente esportati in tutto il mondo. Tradizioni e folklore La mentalità e le tradizioni del popolo portoghese sono legate alle innumerevoli vicende storiche che lo hanno visto a contatto con tante culture diverse e lontane. Caratteristiche in alcune regioni costiere, sono le case in legno dei pescatori dipinte a strisce colorate o le case imbiancate a calce con tocchi di colori vivaci o decorazioni con piastrelle di maiolica. Un altro tipo di costruzione che ancora sopravvive sono i mulini, che il Portogallo conserva in numero maggiore di ogni altra parte d’Europa. Sparsi un po’ per tutto il paese esistono mulini a vento e mulini ad acqua, molti dei quali ancora in grado di funzionare. Riguardo alle feste tradizionali, la più conosciuta è la corrida che, contrariamente a quella spagnola è incruenta, perché alla fine dello spettacolo il toro non viene ucciso. Tra i canti il più popolare è il “fado”: canto urbano accompagnato dalla chitarra e dalla viola che esprime sentimenti di profonda malinconia. Il Portogallo è uno dei paesi economicamente meno progrediti del nostro continente. Il reddito medio annuo per abitante è inferiore a quello della vicina Spagna. L’agricoltura costituisce ancora la fonte di sostentamento della metà circa della popolazione, ma viene esercitata con sistemi antiquati. La coltura dei cereali (grano, granoturco, riso), effettuata su grandi estensioni di terreno, dà una produzione per ettaro piuttosto scarsa. Più redditizia è la coltivazione degli ortaggi, dei legumi e degli alberi da frutto. I prodotti più importanti dell’agricoltura portoghese sono però l’olio d’oliva e il vino. Gli oliveti sono diffusi in tutto il paese, specie sulla fascia costiera occidentale e meridionale. La vite è coltivata soprattutto nella valle del Duoro, dove si producono i famosi vini liquorosi di Porto, e nell’isola di Madeira, che produce vino e uva passa. Le risorse forestali hanno un’importanza non trascurabile, sia per quanto riguarda il legname comune, sia per quanto riguarda il sughero, di cui il Portogallo è il primo produttore su scala mondiale. Gli allevamenti hanno invece proporzioni modeste, salvo nel settore degli ovini. Maggiore è il contributo che dà all’economia nazionale la pesca; i pescherecci portoghesi operano in tutto l’Atlantico, fino alle coste della Groenlandia. Tonno, sardine, merluzzi e spugne sono i principali prodotti. L’industria, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, è ancora in una fase di sviluppo piuttosto arretrata. Il sottosuolo è ricco di minerali, ma essi vengono esportati allo stato grezzo perché non vi sono industrie di trasformazione (metallurgiche e chimiche). Le principali attività industriali sono quelle tessili e quelle alimentari. L’artigianato portoghese ha origini antiche: la ceramica è prodotta in tutto il paese ed è caratterizzata dal gusto per il disegno minuto che risente dell’influsso moresco a cui si sovrappone l’imitazione della porcellana cinese. Molto pregiati sono i cucchiai artistici, intagliati dai pastori e le trine lavorate dalle donne di Viana do Castelo e di Vila do Conde. La bilancia commerciale del Portogallo è fortemente passiva: oltre ai prodotti industriali, esso deve acquistare all’estero anche cereali e altri generi alimentari. Le esportazioni più rilevanti sono quelle di vino, sughero, prodotti della pesca, minerali. Un discreto contributo all’economia del paese è dato dal turismo: il fascino storico di un vecchio paese europeo il cui destino fu brillante all’epoca delle grandi scoperte geografiche attira un considerevole flusso di visitatori (circa 3.000.000 all’anno), che introducono moneta forte.