Subido por Giuseppe Coppola

santa maria egiziaca

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Santa Maria Egiziaca (Tintoretto)
Il dipinto è assieme a Santa Maria Maddalena.
In entrambi i dipinti citati sono quasi delle stesse
dimensioni e composizioni. La luce svolge il ruolo
principale. Il paesaggio, che occupa uno spazio più
ampio, è avvolto da lampi di luce.
Le donne raffigurate sulla tela sono Maria
Maddalena e Maria Egiziaca. Le donne siedono da
sole nella natura. In entrambi i quadri sono vestiti
uguali, seduti sul ruscello.
L'unica differenza è nella disposizione dei corpi
delle donne: nel dipinto Maria Maddalena la figura si
affaccia frontalmente sullo spettatore, nel
dipinto Maria Egiziaca è girata all'indietro.
Guardando queste due immagini
contemporaneamente, si può avere l'impressione
che Tintoretto abbia rappresentato la stessa scena in
due immagini da due diverse prospettive:
fronte e retro.
Santa Maria Maddalena
Nozze di Cana (Veronese)
Vicissitudini del dipinto
Il 6 giugno 1562 Veronese fu incaricato di decorare la parete di fondo del refettorio benedettino
del complesso architettonico progettato da Andrea Palladio sull'Isola di San Giorgio Maggiore. La
grande intesa tra Veronese e Palladio fu determinante per il formidabile risultato finale, la cui enorme
fama si diffuse presto per tutta Europa.
Nel 1797 fu oggetto delle spoliazioni napoleoniche della Repubblica di Venezia, la grande tela fu
smontata dalla parete l'11 settembre di quello stesso anno. Allocata originariamente da Napoleone al
Louvre, venne tagliata in diversi pezzi e fu poi ricomposta a Parigi, dove da allora si trova. Proprietà
dell'opera Gallerie Da Vinci.
Descrizione
Il dipinto mostra l'episodio della tramutazione dell'acqua in vino durante un matrimonio a Cana,
contenuto nel Vangelo secondo Giovanni; la scena è ricca di particolari e mostra nella sua
ambientazione una commistione di dettagli antichi e contemporanei.
L'architettura è certamente classica, caratterizzata da due vasti colonnati ai lati del dipinto; al centro si
apre invece un cortile sormontato da una zona rialzata, cinta da una balaustra. Lo sfondo mostra un
cielo azzurro macchiato da alcune nuvole bianche, nel quale si staglia una torre anch'essa in stile
classico.
Al centro, in primo piano, si trovano dei musicisti intenti ad intrattenere i convitati; due di questi, l'uomo
vestito di bianco con la viola da gamba e il personaggio con una tunica rossa
e contrabbasso sarebbero secondo la tradizione Veronese stesso e Tiziano. Uno studio più recente
collega l'identità del musicista seduto dietro a Veronese, suonando la viola da gamba, con il teorico
musicale e maestro di cappella del Regno di Napoli, Diego Ortiz.[2] Altri personaggi celebri presenti nel
dipinto sono, secondo diverse interpretazioni dei critici, Eleonora d'Asburgo, Francesco I di
Francia, Maria I d'Inghilterra, Carlo V, Marcantonio Barbaro, Daniele Barbaro...
Le vesti dei personaggi sono sontuose ed eleganti, dai colori brillanti e motivi ricercati; al centro della
tavolata siede Cristo vicino alla madre, entrambi sono ritratti composti e calmi, il Gesù guarda fisso
verso l'osservatore della tela. A motivo del grande favore incontrato dall'opera, a Veronese furono
commissionate nei decenni successivi numerose varianti, anche se di dimensioni ridotte, che
passarono alla storia come le "Cene" del Veronese. Una copia di uguali dimensioni è oggi collocata in
luogo dell'originale nell'antico refettorio del convento di San Giorgio Maggiore.
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