Subido por Delia Guida

Biotecnologie

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LE BIOTECNOLOGIE
le tecniche avanzate di biologia molecolare e genetica che prevedono l’utilizzo di organismi viventi
al fine di ottenere prodotti utili,manipolando il DNA,si dà anche il nome di ingegneria genetica.
Si possono produrre inulina,ormone della crescita,vaccini,enzimi,cellule batteriche,vegetali,animali.
Lo sono anche le fermentazioni,in cui si impiegono i lieviti come organismi per ricavare
birra,vino,pane,yogurt..i primi furono proprio gli Egizi e da allora l’uomo agisce sulla natura tramite
processi di selezione artificiale incrociando individui che manifestano determinati caratteri,piante
con più frutti,più grandi,con più fiori,animali che producono di più.
DNA RICOMBINANTE
cioè sequenze di DNA ottenute artificialmente dalla combinazione di materiale genetico di origini
differenti,tramite procedure di isolamento e manipolazione.
COME OTTENERE FRAMMENTI DI DNA:ENZIMI DI RESTRIZIONE
Dalle molecole di DNA estratte dalle cellule di diversi tessuti di un organismo si possono ottenere
brevi sequenze nucleotide utilizzando gli enzimi di restrizione,prodotti da alcuni batteri come
sistema di difesa dai virus che li infettano,possono tagliare(idrolisi) il DNA del virus
distruggendolo,in punti specifici a livello di sequenze nucleotidiche chiamate siti di restrizione.
Gli enzimi più comuni sono le endonucleasi di tipo II che riconoscono una specifica sequenza di
DNA dette palindromiche ossia simmetriche lunga 4-8 basi catalizzando l’idrolisi del lagame
fosfodiesterico tra zucchero e fosfato di due nucleotidi con la formazione di estremità 5’ e 3’.
Questi enzimi effettuano un tagli simmetrici su entrambi i lati generando frammenti con estremità
piatte(taglio con Smal)poichè tagliano a metà della sequenza di riconocimento,mentre gi altri
tagliano i 2 filamenti in posizione sfalsata di 2 o 4 nucleotidi e i frammenti ottenuti presentano
sprogenze a singolo filamento,queste estremità sono chiamate coesive (come nel caso dell’enzima
EcoRi,cioè purificato con Escherichia Coli)Questo permette ai frammenti diversi ma tagliati con lo
stesso enzima di essere riuniti tramite enzimi DNA ligasi,una colla molecolare per originare DNA
ricombinante che cuce gli scheletri di zucchero-fosfato(grazie alla complementarietà delle
estremità)
CLONAGGIO MOLECOLARE
Il DNA ricombinante viene ottenuto attraverso la tecnica del clonaggio che consiste nell’inserire un
frammento di DNA in un vettore di clonaggio ottenendo numerose copie o cloni di un gene da
studiare,sfruttando un sistema cellulare.
Il DNA estraneo detto esogeno viene inserito in una molecola di DNA in grado replicarsi fungendo
da vettore (come plasmidi,cioè anelli di DNA contenuti nei batteri)perchè grazie agli enzimi di
restrizione DNA di origine diversa possono legarsi tramite le estremità coesive.Il vettore risultante
si dice chimerico o ricombinante introdotto poi in un organismo ospite,come batteri o lieviti
(eucarioti unicellulari come Saccharomyces cerevisiae).
Passaggi del clonaggio molecolare:
1-Isolamento: si isolano il DNA plasmidico (del vettore,come x es.della cellula E.coli) e il DNA da
clonare (cellula umana)
2-Digestione: entrambi i DNA con lo stesso enzima di restrizione
3-Ligazione: si mettono in una provetta i due DNA e grazie alla presenza dell’enzima DNA ligasi le
estremità coesive si saldano generando un plasmide ricombinante.
4- Trasformazione: i plasmidi ricombinanti sono introdotti nel batterio ospite mediante metodi di
trasformazione(nel caso in cui la cellula ospite sia un batterio)o di transfezione nel caso in cui il
DNA inserito nella cellula ospite provenga da una specie diversa
5-Selezione e riproduzione dei batteri: crescita selettiva dei batteri in modo che solo quelli
ricombinanti siano in grado di sopravvivere e moltiplicarsi generando cloni e colonie con il gene
clonato.
6-Isolamento del gene clonato: la colonia batterica si fa crescere in un mezzo di coltura liquida
cellulare in terreno antibiotico ottenendo un numero elevato da cui si estrae il DNA plasmidico.
VETTORI DI CLONAGGIO
I tipi di vettori che possono essere utilizzati per il clonaggio sono diversi MA tutti devono avere
dimensioni inferiori al genoma della cellula ospite e possedere alcune caratteristiche:
-un tratto contenente siti unici di taglio o siti di clonaggio multiplo. E’ presente un’unica sequenza
di riconoscimento per un certo enzima di restrizione e il vettore si adatta al taglio.
-origine di replicazione,sito riconosciuto dall’enzima DNA polimerasi della cellula ospite che
fotocopia anche il DNA estraneo.
-un gene o marcatore di selezione,che permette il riconoscimento delle cellule ospiti in cui è stato
inglobato il vettore.
Uno dei principali tipi di vettori è il plasmide,molecole di DNA di piccole dimensioni presenti nel
citoplasma di moli batteri,e non nel cromosoma.Infatti non sono essenziali per la vita della cellula.
Essi si replicano autonomamente e in essi è possibile inserire solo piccoli frammenti di DNA
esogeno.In questo caso sono necessari i cromosomi eucariotici del lievito artificiali perché
permettono l’inserimento di geni più lunghi e sono detti YAC.
Si possono impiegare come vettori anche alcuni virus grazie alla loro capacità di infettare cellule
procariotiche ed eucariotiche,e inserire il patrimonio genetico modificato nella cellula ospite.
TECNICHE DI CLONAGGIO E TRASFORMAZIONE
Com’è possibile introdurre artificialmente DNA dall’esterno di una cellula ospite?Il DNA attraversa
facilmente pareti e membrane cellulari. I principali metodi sono:
-shock termico, che crea dei pori nelle membrane cellulari permettendo l’accesso
-elettroporazione,scarica elettrica in una provetta contenente le cellule da trasformare e molecole
di DNA
-il metodo biolistico,tramite l’uso di una pistola dei microproiettili rivestiti di DNA vengono sparati
contro un bersaglio permettendo al DNA di passare attraverso
-infezione della cellula ospite con virus modificati in modo da contenere il DNA esogeno
-microiniezione per cellule di mammifero in cui si inietta direttamente DNA nel nucleo della
cellula ospite
Il DNA deve essere mantenuto all’internoe deve essere integrato in un’unità di replicazione
funzionante,in grado di duplicarsi.
Selezione delle cellule geneticamente modificate
Per distinguere le cellule in cui è avvenuto l’ingresso del vettore ricombinante con DNA esogeno si
utilizzano geni marcatori di selezione come i geni reporter,che determinano un carattere
facilmente riconoscibile attraverso la resistenza a un antibiotico o una colorazione. Le cellule ospiti
sono poste su un terreno di coltura selettivo,su cui sono in grado di crescere solo quelle che hanno
inglobato il vettore ricombinante.
AMPLICAZIONE DNA TRAMITE PCR
Per produrre molte copie di un frammento di DNA si può ricorrere alla sua amplificazione
utilizzando la tecnica della reazione a catena della polimerasi( polymerase chain reaction)
e permette di amplificare un tratto di DNA di interesse di cui si conoscono le sequenze nucletodiche
alle due estremità,fino a ottenere un numero elevato di copie.La reazione riproduce ciò che avviene
nelle cellule durante la fase di duplicazione del DNA: i desossiribonucleotidi trifosfato presenti
vengono polimerizzati grazie all’enzima DNA polimerasi per formare nuovi filamenti partendo da
due inneschi detti primer (20-25 nucleotidi e complementari alle estremità 3 dei filamenti da
amplificare),cioè innesti o piccoli frammenti DNA a singolo filamento corti 15-20 basi,un
oligonucleotide RNA.
Avviene attraverso 3 fasi principali:
1-Denaturazione: le proteine si denaturano con variazioni di ph e calore,la miscela di reazione
contenente il DNA da amplificare,i desossiribonucleotidi,la DNA polimerasi,un buffer salino ossia
una soluzione salina che crea condizioni favorevoli per il funzionamento degli enzimi, e i primer
riscaldata a 94gradi. Ciò permette l’apertura della doppia elica di DNA tramite rottura dei legami a
idrogeno tra le basi azotate dei filamenti appaiate per complementarietà.
2-Appaiamento o annealing: si abbassa la temperatura a 55/65 gradi per permettere loro di legarsi
alle estremità dei 2 filamenti di DNA.
3-Estensione: la DNA polimerasi permette la sintesi di nuovi filamenti a partire dai primer 5’-3’.La
temperatura dipende dal tipo di polimerasi:è di 72 gradi per la Taq polimerasi (enzima batterico
termostabile/termofilo e resiste a temp.elevate).
Al termine del primo ciclo si ottengono 2 copie del frammento,una x filamento.Questi 3 passaggi
sono ripetuti per 25-35 cicli e avvengono automaticamente grazie ai termociclatori,macchinari
programmati per effettuare cicli a temp. diverse.
Inoltre si effettua in vitro,è rapido,con un elevato specificità.
*polimerizzazione=degli acidi nucleici della cellula prevede l’utilizzo di nucleotidi trifosfati e
enzima DNA polimerasi che catallizza il legame fosfodiestere 5’ fosforilato e 3’ ossidrile.
ORGANIZZAZIONE GENI IN LIBRERIE
Il genoma di un organismo è un insieme di molecole di DNA di grandi dimensione.
Come fare a individuare e isolare un gene per amplificarlo o clonarlo e studiarne le sequenze?
Sono stati creati degli archivi detti genoteche o librerie genomiche, insiemi di molecole di DNA
ricombinante che contengono tutti i frammenti di DNA del genoma dell’organismo.
Possono essere ridondati quando contengono più copie dello stesso frammento,o rappresentative
quando contengono almeno una copia di tutti i frammenti.
Come vettori si utilizzno plasmidi o alcuni tipi di fagi (come i virus che infettano i batteri)poichè
possono contenere DNA più grande.
Per il clonaggio di frammenti con dimensioni maggiori si possono utilizzare come vettori i
cromosomi artificiali del lievito (YAC) o batterici (BAC,una molecola di DNA batterico modificata)
LE LIBRERIE DI cDNA
Le librerie raccolgono tutte le sequenze di un genoma,geniche codificanti con info per la sintesi di
proteine(esoni) e quelle non codificanti come gli introni,che regolano l’espressione genica (per
questo i geni eucarioti sono detti interrotti)però esistono anche librerie che contengono solo quelle
codificanti ottenute a partire dall’mRNA convertito in DNA complementare:dette librerie di
cDNA o di espressione.
La trascrizione dell’RNA è data da 3 processi prima che sia tradotto:
1-trascrizione e RNA immaturo
2-splicing dell’mRNA,per renderlo maturo si eliminano gli introni
3-isolamento dell’mRNA e sintesi di cDNA,si utilizza l’enzima trascrittasi inversa dei retrovirus
per sintetizzare filamenti di DNA a partire dall’RNA.
4-Demolizione parziale dell’mRNA tramite ribonucleasi e sintesi del 2 filamento di cDNA grazie
alla DNA polimerasi.
Lo screening delle librerie
Conoscendo almeno una parte della sequenza nucleotidica del gene ricercato è possibile
individuare in una genoteca la molecola con il gene di interesse.Si utilizzano molecole con
sostanze radioattive o fluorescenti,dette sonde oligonucleotidiche ,costruite complementari
al gene di interesse e da potersi legare tramite ibridazione,o tramite PCR o anticorpi che
riconoscono quelle specifiche proteine di interesse.
MAPPE DI RESTRIZIONE E IMPRONTA GENICA
Per ottenere queste mappe si utilizzano enzimi di restrizione e rappresenta la prima forma di
caratterizzazione di un gene del DNA e visualizzarne quindi l’impronta genetica (DNA
fingerprint). In questa procedura il DNA viene digerito con più enzimi tramite digestioni singole e
multiple e i frammenti sono analizzati mediante la tecnica dell’elettroforesi su gel di agarosio,cioè
le molecole cariche come acidi nucleici e proteine migrano quando viene applicato un campo
elettrico.Le molecole di DNA hanno una carica negativa e migrano verso il polo positivo. La
velocità di migrazione dipende dalla sua dimensione.
Procedimento: una miscela di frammenti di DNA,i campioni, viene inserita in gel di agarosio
racchiuso in due lastre di vetro,poi viene immerso in una soluzione salina collegato ad elettrodi pos
e neg,le separazione è visualizzata attraverso bande.
Solitamente si ottengono lughezze diverse di frammenti dovuto al polimorfismo genetico,sequenze
diverse nei cromosomi, e queste differenze producono profili di restrizione diversi: RFLP o
polimorfismo della lunghezza dei frammenti di restrizione,un tipo di marcatori molecolari e
permettono di confrontare genomi di organismi diversi e per stabilire la presenza di geni difettosi
che causano malattie ereditarie.
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