Giuseppe Negro Presenze ticinesi a Pavia fra Sette e Ottocento Pubblicato in "Annali di storia pavese", n. 20, 1991, pp. 295-306. Il testo è stato riveduto e corretto. Confrontando le fonti ticinesi con quelle conservate presso l'Archivio di Stato di Pavia, il saggio ricostruisce i rapporti intercorsi tra la Svizzera italiana e l'Ateneo pavese negli anni 1770-1815. Ne emerge la funzione fondamentale svolta dall'Università di Pavia nella formazione culturale della classe dirigente ticinese nella prima metà dell'Ottocento. Per chi voglia ricostruire i rapporti culturali intercorsi tra la Svizzera italiana e l'Università di Pavia (o, più in generale, l'ambiente culturale pavese) nel periodo che va dal 1770 circa all'inizio della Restaurazione, fonti d'informazione non trascurabili per un primo approccio al problema sono gli scritti di Hans Rudolf Schinz risalenti alla fine del Settecento, e quelli di Paolo Ghiringhelli e Gian Paolo Oldelli, che datano all'inizio del secolo successivo. Nel 1783 lo Schinz, nel terzo fascicolo della sua opera dal titolo Beyträge zur nähern Kenntniss des Scbweizerlandes, scriveva che tra i Ticinesi "di solito i medici studiano a Bologna o a Pavia; anche quelli che vogliono dedicarsi alla giurisprudenza frequentano qualche volta queste università, ma più spesso si recano a Friburgo in Brisgovia, o in qualche altra regione della Germania perché vi imparano nello stesso tempo la lingua tedesca, tanto necessaria per le faccende del sindacato e per recarsi nelle città e nei paesi in cui abitano i loro sovrani".1 E non aggiungeva altro, sorvolando sul fatto che, oltre che per le discipline citate, diversi Svizzeri italiani si recavano a Pavia anche per compiere gli studi filosofici e teologici. Analogo silenzio Schinz osservava in relazione al numero di tali studenti e all'esito dei loro studi, mentre dava opportunamente rilievo al fatto che la sudditanza politica delle terre ticinesi a dodici dei tredici Cantoni sovrani che componevano la Confederazione Svizzera (tutti, cioè: tranne Appenzello), inducesse molti studenti a completare i loro studi in università tedesche. Alcuni anni dopo, nel 1812, il padre benedettino Paolo Ghiringhelli confermava, e in parte precisava, il commento dello Schinz; nell'opera Topographisc-statistiche Darstellung des Kantons Tessin, pubblicata nell'Helvetischer Almanach, scriveva: "gli studi ecclesiastici venivano compiuti, come ora, nei rispettivi Seminari Vescovili e nel Collegio Tedesco di Milano. Per gli studi di giurisprudenza venivano frequentate le università tedesche, in parte per la loro fama, e specialmente per imparare la lingua dei dominatori del Paese. Per gli studi profani superiori si frequenta ora quasi esclusivamente Pavia".2 Il Ghiringhelli lasciava così intendere come per le terre ticinesi la fine della sudditanza ai Cantoni della Svizzera tedesca (avvenuta nel 1798) e la successiva costituzione a Cantone sovrano (nel 1803) avessero dirottato molti studenti dalle università della Germania all'Ateneo di Pavia. "Per gli studi profani", specificava Ghiringhelli, e con ragione: in quanto a Pavia era stata nel frattempo soppressa la Facoltà teologica a seguito di un'ordinanza emanata dal Direttorio parigino nell'ottobre del 1797. Nello stesso periodo del Ghiringhelli, un altro ticinese aveva modo di interessarsi ai rapporti tra la Svizzera italiana e l'Università di Pavia: il padre Gian Alfonso Oldelli. L'Oldelli pubblicava a Lugano nel 1807 un Dizionario storico-ragionato degli uomini illustri del Canton Ticino, facendolo seguire dalle note integrative di un Aggiornamento nel 1811. Lo scopo era quello di fornire i dati biografici fondamentali dei più illustri personaggi del neonato Cantone, tentando al tempo stesso di rivendicare il Ticino come patria di quegli uomini illustri che, da esso allontanatisi o anche nati all'estero, discendevano però da famiglie locali. L'Oldelli segnalava quindi l'origine ticinese (di Ligornetto) di Siro Comi3 che, licenziatosi in giurisprudenza a Pavia, era stato in seguito direttore 1 Hans Rudolf Schinz, Descrizione della Svizzera Italiana nel Settecento, Locarno 1985, pp. 272-4. Paolo Ghiringhelli, Descrizione topografica e statistica del Canton Ticino, in Antonio Galli, Il Ticino all'inizio dell'Ottocento nella descrizione topografica e statistica di Paolo Ghiringhelli, Bellinzona-Lugano 1943, p. 61. 3 Su Siro Comi cfr., tra l'altro, il Dizionario biografico degli italiani, Roma 1982, vol. 27, ad vocem. 2 dell'Archivio Municipale e fondatore dell'Archivio dell'Università; dei fratelli di Siro: Gian Antonio Comi, insegnante di teologia e rettore del Seminario pavese, e Gian Maria, erudito e letterato vissuto tra Pavia e Ligornetto e qui morto nel 1797; del gesuita Francesco Gianella (di Leontica),4 insegnante di matematica all'Università tra il 1775 e il 1782. L'Oldelli ricordava inoltre il luganese Modesto Farina, insegnante di teologia presso il Seminario e ripetitore presso l'Università negli anni 1793-1802, divenuto in seguito vescovo di Padova; e Diego Guicciardi, nato a Lugano da madre ticinese ma trasferitosi poi in Valtellina, laureato a Pavia in giurisprudenza e divenuto in seguito figura di primo piano della vita politica e diplomatica italiana. Ma all'Università di Pavia all'inizio dell'Ottocento un altro nome illustre di origine ticinese era presente come insegnante: era il luganese Francesco Soave (1743-1806), padre somasco, che ricoprì la cattedra di Logica e Metafisica (o di "Analisi delle idee", secondo la denominazione dell'epoca) presso la Facoltà di giurisprudenza dal 1803 al 1806.5 Considerato, a buon diritto, una tra le più eminenti figure della cultura filosofica e letteraria a cavallo dei secoli XVIII e XIX, il Soave veniva ricordato non soltanto dall'Oldelli, ma anche da Stefano Franscini, che nel 1837, pubblicando a Lugano La Svizzera italiana, lo annoverava tra gli uomini illustri del Cantone, ricordandone tra l'altro l'opera di traduttore e fìlologo. Aggiornando il Dizionario dell'Oldelli, Franscini aveva poi modo di citare una folta schiera di Ticinesi la cui formazione culturale era avvenuta all'Università di Pavia: qui avevano studiato Carlo Gianella (nipote del già citato Carlo Francesco), nato a Milano da famiglia di Leontica e divenuto in seguito figura di spicco dell'amministrazione austriaca Lombardia; il sacerdote luganese Giuseppe Pagani, che a Pavia seguì gli studi di teologia e ricoprì poi la carica di rettore nel Collegio Gallio di Como; l'abate Giuseppe Bagutti, di Rovio, che, licenziatosi in chirurgia nel 1795, fu poi direttore dell'Istituto dei sordomuti di Milano; Pietro Magistretti, laureato in medicina e chirurgia nel 1789 e divenuto professore di anatomia all'Accademia di Brera; l'ingegner Pietro Bianchi e l'architetto Giacomo Fumagalli, entrambi iscritti a matematica: il primo passò poi alle dipendenze dei Borboni di Napoli, mentre il secondo lavorò alla costruzione del Naviglio tra Milano e Pavia. Accanto a queste figure, la cui esistenza trascorse, in diversa misura, al di fuori dei confini ticinesi, nell'opera del Franscini sono però ricordati anche personaggi che a buon titolo rientrano in quella classe dirigente a cui nei primi decenni dell'Ottocento toccò di creare, pressoché da zero, le strutture amministrative, economiche e giuridiche del nuovo Cantone. Anche tra questi, numerosi gli studenti a Pavia: basti ricordare Luigi Catenazzi, di Morbio Inferiore, che a Pavia compì gli studi di legge, fu poi saggista, professore di letteratura classica al Liceo di Como ed ebbe parte negli avvenimenti della 'rivoluzione dì Giubiasco' nel 1814; gli avvocati Antonio Quadri e Giovan Battista Bustelli, che contribuirono alla stesura dei Codici di procedura penale e civile e del Codice penale; Giovan Battista Monti, di Balerna, che, compiuti gli studi di diritto a Pavia, fu poi tra gli esponenti principali delle forze liberaldemocratiche negli anni della Restaurazione, fu eletto membro della reggenza provvisoria in occasione della 'rivoluzione di Giubiasco' e divenne infine membro del Consiglio di Stato nel 1830; Pietro Peri, avvocato, lui pure uomo guida dei liberali nella riforma del 1830 e membro del Tribunale d'Appello. Fin qui il Franscini e le fonti ticinesi coeve. Ma il quadro dei rapporti tra Ticino e Università di Pavia ne risulterebbe, rispetto alla realtà effettiva, di gran lunga semplificato e impoverito; a integrazione soccorrono le fonti italiane, e in particolare la documentazione conservata nell'Archivio di Stato di Pavia, relativa agli studenti immatricolati e laureati all'Università. 6 4 Sul Gianella cfr. AA.VV., Memorie e documenti per la storia dell'Università di Pavia, 1, Pavia 1877-78, p. 449, in cui il Gianella è detto originario di Milano (13 giugno 1740). 5 Di un precedente soggiorno del Soave a Pavia per motivi di studio dice Gaetano Capone Braga, La filosofia francese e italiana del Settecento,II, Padova 1942, p. 125: "Compì l'anno di noviziato a Milano, nel Convento di S. Pietro in Monforte; poi pronunciò i voti solenni; e di là passò a Pavia, nella casa di S. Maiolo, dove studiò filosofia scolastica; fu quindi (1761) mandato dai superiori, come prefetto di camerata, a Roma nel Collegio Clementino". 6 Le fonti consultate presso l'Archivio di Stato di Pavia sono le seguenti: Fondo Università, registri degli studenti, n. 810 (1762-1803), n. 811 (1803-5), n. 812 (1805-17); cataloghi generali degli studenti, n. 815 Si tratta di una documentazione ricca e di notevole interesse, in grado di fornire una rilevante messe di dati di pressoché assoluta attendibilità. Qualche precauzione tuttavia si impone. I registri delle immatricolazioni recano, oltre a cognome e nome dello studente, il luogo di provenienza e gli studi intrapresi il primo anno. Per quanto concerne il luogo di provenienza, purtroppo esso è spesso indicato in modo generico: di diversi studenti si dice che sono "elvetici" o "luganesi", definizioni che richiedono un approfondimento d'indagine per accertare in modo preciso la località d'origine. Così sono indicati come "elvetici" Antonio Ferrari (originario di Lugano), Pietro Rossi (di Sessa), Fulgenzio Rusconi (di Giubiasco), e come "luganesi" Paolo Bagutti (di Riva San Vitale), Ferdinando Fraschina (di Bosco Luganese), il sacerdote Giuseppe Garovi (di Bissone) e altri. Analoga la genericità nell'indicazione degli studi seguiti, in particolar modo per coloro che, iscritti al corso di filosofia per il primo anno, in quelli successivi passavano ad altre Facoltà, essendo il corso di filosofia propedeutico agli altri tipi di studi. A ciò si aggiunga, per più di un caso, la disattenzione degli impiegati preposti alla compilazione dei registri, a cui sono da imputare talora ripetizioni, distorsioni del cognome o della località di provenienza, dimenticanze nella registrazione di questo o quel dato. Sono tuttavia lacune superabili già per lo più con il confronto tra le stesse fonti d'archivio, poiché i dati essenziali che permettono l'identificazione dei vari studenti sono riportati tanto nei registri di immatricolazione, quanto in quelli di frequenza e in quelli di licenza o di laurea. Un discorso a parte va svolto poi per quanto attiene alla completezza delle fonti: se nei registri di immatricolazione e in quelli in cui sono riportati i nomi dei singoli studenti laureati o licenziati non si dà alcuna lacuna, per i registri attestanti la frequenza anno per anno si devono segnalare alcuni vuoti: i Cataloghi delli signori studenti che frequentano la R.a Università di Pavia, a partire dal 1780, mancano dei dati di diversi anni. Anche in questo caso la lacuna non pregiudica comunque la possibilità d'indagine, potendosi supplire ampiamente con i registri delle immatricolazioni. Va notato infine che le fonti consultate possono essere ulteriormente integrate con altre conservate presso l'Archivio di Stato di Milano e presso l'Archivio del Collegio Borromeo di Pavia: fonti, queste, che si sono però rivelate di secondaria utilità.7 (1780-90), n. 816 (1790-96), n. 817 (1801-10), n. 818 (1810-20); registro degli studenti di Filosofia dal 1807 al 1811, n. 67; catalogo dei laureati in medicina (1772-1863), n. 611; registro dei laureati in teologia, n. 856; registro delle lauree legali (1773-1863), n. 233; registro delle licenze e delle lauree in chirurgia (1767-1864), n. 610; registro degli studenti della facoltà filosofico-matematica (1811-16), n. 149; elenco degli esaminati ed approvati nell'Università (1796-1806), n. 613. 7 Presso l'Archivio di Stato di Milano, Fondo studi, parte antica, sono conservati i seguenti documenti: tabelle "Sullo stato degli Alunni del Seminario Generale in Pavia" per gli anni 1788, 1789 e 1791 (cartelle 345 e 348); "Elenco de' Chierici della Diocesi milanese et delli alunni elvetici presentati dall'arcivescovo per il Seminario Generale di Pavia per l'anno 1787" (cartella 348); "Cattalogo delli laureati e licenziati nella R. Università di Pavia nell'anno scolastico 1780 e 1781" (cartella 384); "catalogo delli Signori studenti matricolati che frequentano la Regia Università di Pavia nell'anno scolastico 1786-87" (cartella 385) e un analogo catalogo per l'anno 1791-92 (cartella 386). Sempre nel Fondo studi, ma per la parte moderna, è conservato un "Elenco degli studenti dell'Università di Pavia nell'anno scolastico 1803 " (cartella 269). Nell'Archivio del Collegio Borromeo unica fonte di qualche interesse è il "Repertorio degli alunni dell'Almo Collegio Borromeo dall'anno 1793 al [1862]", dal quale risultano essere stati allievi del Collegio i ticinesi: Bianchetti Giovanni (immatricolato nel 1793) e Farina Giacomo (1812); per gli anni precedenti si consulti l'elenco contenuto in AA.VV., IV centenario del Collegio Borromeo di Pavia, Pavia 1961, pp. 331-64; l'elenco, di cui non è indicata la fonte d'archivio, segnala tra gli allievi del Collegio Borromeo i ticinesi: Branca Salvatore (1785), Roviglio Cesare (in realtà Carlo, 1786) e Von Mentlen Giovanni (in realtà Francesco, 1789). Scarne, ma non prive di qualche interesse, le fonti documentarie presso l'Archivio Cantonale di Bellinzona. Il fondo Santini, scatola 2, contiene alcuni quaderni d'appunti, da lezioni universitarie, appartenenti a Luigi Santini, che frequentò l'Università di Pavia, facoltà di Matematica, dal 1811 al 1814. Tra gli appunti conservati: "De actibus humanis, auctore Vassalli Ripae S.Vitalis, 1794"; "Storia naturale del regno animale, proffessore Mangilli, 1811-12"; "Fisica particolare ed Esprimentale del professor Configliachi"; Negli anni immediatamente successivi al 1770, la presenza di studenti ticinesi all'Università di Pavia era alquanto modesta. L'Ateneo pavese era interessato proprio in quegli anni dalla riforma degli studi voluta da Maria Teresa d'Austria e realizzata principalmente grazie all'opera del Kaunitz e del Firmian. Essa mirava da un lato a risollevare l'Università dallo stato di depressione in cui era caduta nei decenni precedenti (depressione i cui più evidenti segni erano costituiti dal basso numero di studenti e dalla facilità con cui venivano conferiti i titoli accademici), e dall'altro mettere in grado l'Ateneo di formare una classe dirigente che fosse al tempo scientificamente preparata e politicamente fedele alle direttive di Vienna. Sono da intendere in questa prospettiva l'orientamento giurisdizionalista che informò la Facoltà di giurisprudenza8 e quello giansenista a cui si ispirò la riforma della Facoltà teologica,9 ma anche il miglioramento delle strutture scientifiche e il passaggio del controllo dell'Ateneo dal Senato milanese al governo di Vienna.10 Né le cose ebbero a mutare col successore di Maria Teresa, Giuseppe II: il quale, anzi, accentuò ulteriormente gli aspetti giurisdizionali della politica culturale della casa d'Austria, sottraendo, seppur per un breve periodo, il compito della formazione dei sacerdoti ai seminari vescovili e accentrandola in quella nuova struttura, in toto controllata dallo Stato, che fu il Seminario Generale per la Lombardia (1786-1791).11 La radicalità della riforma teresiana può ben far intendere di quale considerazione godesse l'Università di Pavia nella prima metà del Settecento, e fino agli Settanta del secolo: non stupisce pertanto il ritrovarvi un esiguo numero di studenti della Svizzera italiana, tanto più se si considera che, a ribadire il commento del Ghirighelli, essi erano attratti dalla fama delle università tedesche. Tra il 1772 e il 1785 solo 30 Ticinesi s'iscrissero a Pavia, e solo a partire dalla metà degli anni Ottanta si può scorgere una leggera tendenza all'aumento delle iscrizioni: 51 tra il 1786 e il 1795. In questa prima fase (una seconda, con caratteri ben diversi, si avrà a partire dal 1800 fino al 1815, dopo la tormentosa storia degli anni 1796-99, per i quali non si sono conservati dati di alcun genere) la presenza ticinese a Pavia è caratterizzata da due aspetti: una spiccata preferenza per gli studi di medicina e di giurisprudenza (cfr. tab.1), e una predominanza di studenti provenienti dal Luganese (cfr. tab.2) Facoltà Numero di studenti "Compendio di architettura militare dettata dal sig. proffessore Marchesi nell'anno scolastico 1813-14". Il fondo Von Mentlen, scatola 7, contiene il diploma di laurea in giurisprudenza e quaderni di appunti (tra cui la Metafisica del Baldinotti) appartenuti a Francesco Von Mentlen. Il Von Mentlen, della ricca famiglia originaria di Altdorf trasferitasi durante il secolo XVII a Bellinzona, nacque nel 1773 e morì a Monaco di Baviera nel 1795. A Pavia fu allievo del Collegio Borromeo, si immatricolò all'Università il 6 novembre 1788 e conseguì la laurea l'11 maggio 1793. 8 Sulla riforma teresiana dell'Università per quanto attiene alla Facoltà legale, cfr. Maria Carla Zorzoli, Le tesi legali all'Università di Pavia, Milano,1980. Nel volume sono riportate le tesi dì laurea discusse da alcuni studenti ticinesi (Angelo Maria Stoppani, Carlo Roviglio, Giovanni Pellegrini, Antonio Marcacci, Francesco Von Mentlen) già commentate da Giuseppe Fossati, Studenti e docenti del Ticino a Pavia nel secolo scorso, in "L'Almanacco", Bellinzona 1988, n. 2, pp. 128-33. 9 Sulla riforma della Facoltà teologica cfr. Marco Bernuzzi, La Facoltà teologica dell'Università di Pavia nel periodo delle riforme (1767-97), Milano 1982. 10 Cfr. Pietro Vaccari, Storia dell'Università di Pavia, Pavia 1957,2 pp. 147-76. 11 Per quanto riguarda il Seminario Generale per la Lombardia, cfr. Giovanni Vittani, Spigolature dall'Archivio di Stato in Milano sul Seminario Generale per la Lombardia, Milano 1911. Lo studio del Vittani reca in appendice l'elenco dei chierici che frequentarono il Seminario Generale e che provenivano, oltre che dai seminari vescovili, anche dal Collegio Elvetico di Milano. Questo Istituto era frequentato anche da alcuni chierici provenienti dalla Svizzera italiana: Modesto Farina, Claudio Morosini, Giuseppe Orelli e Luigi Spinetti. Costretti a spostarsi nel Seminario Generale di Pavia, essi furono altresì tenuti a seguire le lezioni di teologia presso l'università. Per pubblicazioni più recenti sul Seminario Generale cfr. Marco Bernuzzi e Luisa Erba, A proposito del Seminario Generale di Pavia: organizzazione, studi e alunni, in "Annali di storia Pavese", 2-3, 1980. Medicina Giurisprudenza Teologia Filosofia Matematica Totale 34 23 12 10 2 81 Tab.1- Studenti Ticinesi iscritti all'Università di Pavia negli anni 1772-1798: studi seguiti. Area geografica Numero di studenti Luganese 49 Locarnese 16 Mendrisiotto 12 Bellinzonese 4 Valli superiori 0 Totale 81 Tab.2 - Studenti Ticinesi iscritti all'Università di Pavia negli anni 1772-1798: area geografica di provenienza. Ma al di là di questi dati, un elemento di ulteriore interesse è costituito dall'identità dei Ticinesi che a Pavia si formarono culturalmente: oltre ai già citati Giuseppe Bagutti, Pietro Magistretti e Giuseppe Pagani, tra il 1772 e il 1796 studiarono a Pavia il barone Antonio Marcacci (membro del Gran Consiglio Elvetico nel 1798, del Gran Consiglio ticinese nel 1803, incaricato d'affari della Confederazione a Milano dal 1804 al 1835); membri del Gran Consiglio come il sacerdote Giacomo Pozzina e l'avvocato Giovan Battista Pellegrini; Consiglieri di Stato durante i periodi della Mediazione e della Restaurazione come Pietro Catenazzi, Alessandro Franchini, Giovan Battista Riva; giudici del Tribunale Cantonale come Francesco Cusa e Antonio Riva. A questi nomi vanno poi aggiunti quelli di avvocati, medici, notai, accomunati da un identico sentire politico: a Pavia studia, in questa fase, l'intero stato maggiore di quel partito cisalpino (o dei 'patrioti') che tanto brigò nel 1798 per l'annessione degli ex baliaggi italiani alla Repubblica Cisalpina: da Paolo Bagutti a Francesco Bernasconi, da Ercole Giani a Girolamo e Maurizio Lepori, a Bartolomeo Papio, Annibale Pellegrini, Giovanni Reali, Angelo Maria Stoppani; e ancora i sacerdoti Giacomo Defilippis, Giuseppe Garovi, Filippo Molo, Modesto Farina. Pur non potendosi affermare, almeno allo stato attuale delle ricerche, che furono le idee dominanti nell'Università di Pavia a offrire a tali persone slanci ideali e stimoli culturali che li fecero confluire verso una comune posizione politica rivoluzionaria, non si può tuttavia non concordare con quanto affermava già nel 1936 Rinaldo Caddeo in un lucido studio pubblicato nell'Archivio Storico della Svizzera Italiana: "L'opposizione rivoluzionaria era data [...] da una piccola ma pugnace minoranza di sacerdoti e di monaci cresciuti alla scuola giansenistica [...] e soprattutto dalla borghesia intellettuale che aveva studiato e studiava in Pavia o in altre scuole di Como e di Milano".12 Una posizione anomala in questo contesto è quella di Giovan Battista Quadri, che la tradizione storiografica ticinese vuole studente e laureato in giurisprudenza a Pavia. 13 Nei registri consultati il 12 Rinaldo Caddeo, Giansenisti, Giacobini e patriotti ticinesi prima della rivoluzione del 1798, in "Archivio Storico della Svizzera Italiana ", 1936, p.181. 13 Del Quadri studente a Pavia dicono Giulio Rossi e Eligio Pometta, Storia del Canton Ticino, Locarno 1980, p. 231; Mario Agliati, Storia della Svizzera, II, Lugano, 1969, p.17; Antonio Galli, Notizie storiche sul Canton Ticino, Lugano-Bellinzona, 1987, p.94. Più possibilista Mario Medici, Storia di Mendrisio, II, Mendrisio, 1980, p.1021, che riprende i dubbi avanzati da altri storici e non risolve con assoluta certezza il problema. nome del Quadri non compare mai, né tra gli studenti laureati, né tra quelli che frequentarono o si immatricolarono: per uno dei capi dei 'Cisalpini' il rapporto con l'Università di Pavia resta pertanto da definire ulteriormente. Gli anni tra il 1796 ed il 1799 furono, sia per l'Università che per l'intera città di Pavia, un periodo di incertezza, di precarietà e di cambiamento. Chiusa l'Università dal 28 aprile al 22 ottobre 1796, e poi dal giugno 1799 al giugno 1800; in rivolta contro l'occupazione francese la città, poi abbandonata al saccheggio nel maggio 1796; danni alle strutture scientifiche e persecuzioni nei confronti di diversi insegnanti a causa della loro attività politica: questo il negativo bilancio degli avvenimenti di quegli anni. Vi erano motivi sufficienti per allontanare dall'Università di Pavia gli studenti ticinesi: ai quali, peraltro, non doveva sembrare il momento più opportuno di abbandonare i propri luoghi d'origine, anche tenendo conto di quanto negli stessi anni accadeva nella Svizzera italiana. Nel 1798 gli ex baliaggi ottenevano l'indipendenza, salvo poi correre il rischio di essere annessi alla Repubblica Cisalpina; nello stesso anno si verificavano a più riprese gli scontri tra i 'patrioti' filocisalpini e i sostenitori dell'adesione alla Repubblica Elvetica; nel 1799 si avevano il passaggio dell'esercito austrorusso agli ordini di Suwarov e i dolorosi e sanguinosi fatti della reazione. È da ritenere che in tale contesto, anche se i registri dell'Università fossero stati debitamente compilati, ben poche presenze di studenti ticinesi a Pavia sarebbero state rintracciabili. A tale infelice periodo fece tuttavia seguito, tra il 1800 e il 1815, un quindicennio in cui i rapporti tra Ticino e Università di Pavia si intensificarono notevolmente. Le iscrizioni crebbero, quasi raddoppiando rispetto agli anni 1772-1795: da 81 a 153. Un secondo elemento di novità fu costituito dagli studi seguiti: pur essendo sempre alto il numero degli iscritti a medicina, all'inizio dell'Ottocento l'Università di Pavia venne frequentata soprattutto da studenti di giurisprudenza. L'acquisita indipendenza politica e ancor più la costituzione degli ex baliaggi in Cantone sovrano ebbero senza dubbio l'effetto di indurre molti Ticinesi a spostare la sede dei loro studi a Pavia: in questo senso gli anni tra il 1798 ed il 1803 costituiscono un vero e proprio spartiacque. Va notato inoltre come in questa fase aumentò il numero degli studenti iscritti a Facoltà scientifiche (cfr. tab. 3): oltre che a medicina, anche a matematica e a farmacia. Facoltà Giurisprudenza Medicina Matematica Farmacia Filosofia Totale Numero di studenti 64 49 22 10 8 153 Tab.3- Studenti Ticinesi iscritti all'Università di Pavia negli anni 1800-1815: studi seguiti. Area geografica Luganese Mendrisiotto Locarnese Bellinzonese Valli superiori Totale Numero di studenti 69 35 23 20 6 153 Tab.4 - Studenti Ticinesi iscritti all'Università di Pavia negli anni 1800-1815: area geografica di provenienza. Interessanti modificazioni avvennero anche relativamente alla provenienza degli iscritti; se nella precedente fase gli studenti luganesi costituivano quasi il 60% degli Svizzeri italiani che frequentavano l'Ateneo pavese, ora il loro numero, pur aumentando in termini assoluti, diminuiva percentualmente, attestandosi intorno al 45% (cfr. tab. 4). Per le altre regioni vale la pena di sottolineare i forti incrementi di studenti del Bellinzonese e del Mendrisiotto. Le misure adottate prima dalla Repubblica Italiana (1802) e poi dal Regno Italico (1807) per riordinare l'Università valsero senza dubbio ad aumentarne il prestigio e ad attirarvi un maggior numero di studenti, anche dalla Svizzera italiana, così come favorì l'iscrizione di molti Ticinesi a Pavia il decennio di pace interna di cui la Svizzera poté godere a partire dal 1803, grazie all'opera pacificatrice svolta da Napoleone con l'Atto di Mediazione. Dopo il 1803, per il Canton Ticino si poneva il gravoso compito di creare nuove strutture statuali. Esso fu assolto in gran parte da una classe dirigente che trovò nell'Università di Pavia il principale centro di formazione culturale. Scorrendo gli elenchi di studenti iscritti negli anni 1800-1815, si trovano, tra i Ticinesi, innumerevoli nomi di personaggi che svolsero un rilevante ruolo nella vita politica e civile del Cantone: uomini politici liberali come gli avvocati Pietro Peri e Giacomo Luvini-Perseghini, conservatori come gli avvocati Guglielmo Angelo Lotti e Francesco Orlandi e il medico Bernardo Vanoni; inoltre membri del Gran Consiglio Ticinese: dagli avvocati Luigi Camozzi, Matteo Galli, Carlo Lepori e Pietro Rossi, ai medici Pietro Ghirlanda, Bernardo Leoni, Secondo Magetti, Gioacchino Masa, Giovan Battista Maselli, Martino Rossi. Fig. 1. Attestato di idoneità all'esercizio della pratica medica, rilasciato dalla Direzione Medica dell' Università di Pavia al luganese Carlo Brilli (20 dicembre 1812). Archivio privato Merlini, Agno, Svizzera. Fig. 2. Diploma di laurea in Medicina e Chirurgia rilasciato dal prof. Configliachi, Reggente dell'Università di Pavia, al luganese Carlo Brilli (3 maggio 1812). Archivio privato Merlini, Agno, Svizzera. Numerosi anche i nomi di membri del Consiglio di Stato: il già citato Lotti, Manfredo Bernasconi, Domenico Galli, Giovanni Mariotti, Corrado e Giuseppe Antonio Molo, Antonio Monti, tutti avvocati, e l'ingegnere Giuseppe Reali. Alcuni di questi personaggi ricoprirono anche importanti incarichi di carattere giudiziario: Giuseppe Antonio Molo, Luigi Camozzi, Matteo Galli, Giovanni Mariotti, Antonio Monti e Francesco Orlandi furono giudici al Tribunale Cantonale, il Magetti al Tribunale Criminale di Locarno. Altri, come Domenico Galli, Giacomo Luvini Perseghini e i già citati Camozzi e Giuseppe Antonio Molo, rappresentarono il Canton Ticino alla Dieta Federale. Incarichi di rilievo ebbero ancora il Luvini-Perseghini, che fu tra l'altro membro del Consiglio Nazionale, del Consiglio degli Stati e del Consiglio Federale di guerra durante la crisi del Sonderbund nel 1847; il Peri, che ricoprì la carica di rettore del Liceo Cantonale; Mariotti e Giuseppe Antonio Molo, che furono sindaci di Bellinzona. Da non dimenticare, infine, coloro che ebbero parte nei fatti della 'rivoluzione di Giubiasco' del settembre 1814: oltre allo Stoppani, della cui presenza a Pavia già si è detto, i medici Germano Bruni, Masa e Maselli, e gli avvocati Luigi Catenazzi, Gian Domenico De Giorgi, Pietro Rossi, Fulgenzio Rusconi e Giovan Battista Monti. Era una generazione di ex studenti pavesi che riceveva in tale occasione il battesimo del fuoco nella vita politica; una generazione che raggruppava il meglio dell'intelligentsia del Cantone e che lasciava intendere, già in questa prima difesa degli ideali liberali, il tenace fervore politico delle future lotte contro il regime della Restaurazione. Alcuni dei nomi citati in relazione ai fatti di Giubiasco del 1814 avrebbero infatti dato anche in seguito alta prova di sé in altri importanti episodi della vita politica cantonale, a partire dalla Riforma del 1830 in cui nuovamente emersero figure di ex studenti pavesi: Corrado Molo, Giovan Battista Riva, Antonio e Giovan Battista Monti tra i principali. Nel frattempo, una nuova generazione si faceva avanti: quella del Peri, del Luvini-Perseghini, che ritroveremo poi artefice anche della rivoluzione del 1839; a proposito della quale, per sottolineare una volta di più il rapporto che legava il Ticino all'Università di Pavia, basti ricordare un dato: e cioè che il nuovo Consiglio di Stato formatosi in quell'anno comprendeva, tra i suoi membri, una significativa maggioranza di personaggi la cui formazione universitaria si era compiuta a Pavia: Giuseppe Antonio Molo, Domenico Galli, Manfredo Bernasconi, Gioacchino Masa, Antonio Monti e Giuseppe Reali. Ecco dunque delinearsi all'inizio del secolo XIX un rapporto complesso e assai più intenso di quanto non fosse stato nell'ultima parte del Settecento, a proposito del quale sarà peraltro opportuno ricordare un'altra figura della Svizzera Italiana: quel Francesco Luini, padre gesuita, che dal 1773 al 1777 era stato professore di geometria e di fisica generale, e nel 1778 di fisica generale e astronomia all'Università.14 Testimone, lui pure, dei rapporti culturali intercorsi tra Pavia e la Svizzera Italiana durante il Settecento, desidereremmo porgli accanto un ultimo nome: quello del pittore Carlo Biucchi,15 di Castro, che alla metà del secolo XVIII era stato chiamato a decorare a Pavia le sale di Palazzo Mezzabarba. Ma per quanto riguarda il Biucchi un'altra è la storia da ricostruire: quella dell'emigrazione stagionale che per secoli portò gli artisti ticinesi a lavorare non solo in Lombardia o in Italia, ma in tutta l'Europa. Avvertenza: successive ricerche hanno permesso di accertare alcuni errori di identificazione nel presente lavoro; in particolare l'ingegnere Carlo Gianella è stato erroneamente identificato in un omonimo studente che a Pavia frequentò i corsi di filosofia; i sacerdoti Giuseppe Bagutti e Filippo Molo sono stati impropriamente confusi con gli studenti Giovanni Bagutti e Filippo Molo Bellinzona. 14 Cfr. AA.VV., Memorie e documenti, cit., p.449. Su Carlo Biucchi cfr. Gian Paolo Oldelli, Dizionario storico-ragionato degli uomini illustri del Canton Ticino, Aggiornamento, Lugano 1811, p. 8. 15 APPENDICE: STUDENTI TICINESI ISCRITTI ALL'UNIVERSITA' DI PAVIA NEGLI ANNI 1772-1815 L'elenco comprende i nomi di tutti gli studenti ticinesi la cui presenza all'Università di Pavia è segnalata dalle fonti consultate. Non sono stati inclusi nell'elenco quegli studenti la cui origine poteva per qualche motivo essere messa in dubbio: ad esempio l'indicazione «elvetico» o «svizzero» non è stata ritenuta condizione sufficiente se il nome dello studente rimandava a un'origine che poteva essere ticinese, ma anche valtellinese o grigionese. La località di provenienza, quando è stato possibile verificarla, è stata specificata ulteriormente: così a "Lugano" si è preferito "Bosco Luganese", a "Mendrisio" si è preferito "Riva S.Vitale", ecc. Per quanto concerne gli studi seguiti, è stata indicata la facoltà a cui gli studenti risultavano iscritti all'atto dell'immatricolazione; tra parentesi si sono indicati la facoltà o il corso di studi seguiti quando essi non corrispondevano all'indicazione risultante all'atto dell'immatricolazione. In assenza della data di immatricolazione, è stata segnalata quella più antica risultante dai registri di frequenza. I titoli conseguiti sono indicati con le sigle: « l » per licenza; « L » per la laurea; « B » per il baccellierato; « D » il dottorato. Nel caso di più titoli conseguiti successivamente è stato indicato solo il titolo di grado più elevato. Nel caso che uno studente non risultasse aver conseguito alcun titolo di studio, si è ricorsi alla sigla «A » per indicare che era comunque stata approvata la sua idoneità all'esercizio della professione una speciale commissione universitaria (il che comprova che gli studi erano stati portati a termine). Si tenga presente che il conseguimento di un titolo di studi poteva verificarsi anche dopo un breve periodo dal momento dell'immatricolazione, in quanto ogni studente poteva, dopo un apposito esame, ottenere l'iscrizione direttamente al secondo, terzo, o anche agli anni successivi di corso. L'elenco è stato compilato raggruppando gli studenti secondo l'ordine alfabetico del cognome e disponendo ogni gruppo alfabetico in base alla data di immatricolazione o a quella della prima frequenza segnalata. Cognome e nome Airoldi Luigi Antonini Giacomo Andreazzi Bartolomeo Albertolli Pietro Airoldi Innocente Artari Giovanni Alvigi Luigi Provenienza Lugano Locarno Tremona Lugano Lugano Lugano Caneggio Studi Medicina Medicina Medicina Medicina Legge Legge Medicina Prima presenza 1780-81 25.11.1793 25.11.1801 20.11.1804 21.11.1806 15.11.1808 22.11.1809 Bianchetti Carlo Bettetini Carlo Beretta Agostino Bonetti Giov. Battista Bernardini Melchiorre Bencolini Francesco Branca Salvatore Bagutti Paolo Bagutti Giuseppe Bernasconi Francesco Bernasconi Angelo Bernasconi Manfredo Bruni Germano Buffi Giuseppe Bruni Isidoro Bonerio Filippo Beroldingen Sigismondo Bianchi Pietro Bustelli Giov. Battista Biondi Domenico Brilli Francesco Locarno Ascona Lugano Valle Maggia Locarno Bissone Brissago Riva S. Vitale Lugano Cabbio Ascona Riva S. Vitale Bellinzona Lugano Bellinzona Locarno Mendrisio Lugano Locarno Ligornetto Cureglia Medicina Teologia Teologia Chirurgia Chirurgia Filosofia Medicina Filosofia (Medicina) Chirurgia Medicina Legge Legge Medicina Filosofia Chirurgia Chirurgia Medicina Matematica Legge Chirurgia (Medicina) Legge 14.12.1778 1780-81 20.11.1782 1786-87 1786-87 17.11.1787 1787-88 20.11.1788 7.11.1794 2.11.1794 19.11.1795 6 frimale anno X 16 frimale anno X 20 frimale anno X ? frimale anno X 1803-04 16.11.1804 19.11.1804 22.11.1806 10.1.1807 27. 11. 1807 Titolo conseguito L 30. 6.1781 L 9. 5.1797 L 11. 6.1807 L 9. 6.1808 L 18. 6.1811 L 5. 6.1813 L 17. 5.1790 L 27. 5.1795 l 7. 5.1795 L 17. 6.1804 L 5. 6.1805 L 24.11.1805 L 5. 6.1808 L 15. 6.1806 L 21. 6.1809 L 10. 6.1811 L 10. 6.1810 Brilli Carlo Baccalà Carlo Barbieri Giuseppe Bernardazzi Giuseppe Battaglia Domenico Bernasconi Giosia Bossi Giuseppe Bernasconi Domenico Bonvicini Giov. Battista Boldi Leopoldo Buzzi Pietro Lugano Brissago Mendrisio Lugano Lugano Riva S. Vitale Balerna Mendrisio Lugano Lugano Mendrisio Chirurgia (Medicina) Medicina Matematica Filosofia Legge Chirurgia Legge Chirurgia Legge Legge Medicina 15.11.1808 18.11.1809 1810-11 20. 5.1811 9.11.1811 21.11.1811 1811-12 12.11.1812 12.11.1812 12.11.1814 9.11.1815 L 5. 6.1813 Cusa Francesco Canonica Antonio Conti Innocenzo Cattenazzi Pietro Costa Franco Cattenazzi Luigi Cusa Agostino Chicherio Marco Camozzi Luigi Chicherio Pietro Chicheri Marco Colombara Francesco Caglioni Carlo Carabelli Francesco Chicherio Antonio Lugano/Bellinzona Lugano Mendrisio Mendrisio Lugano Mendrisio Bellinzona Bellinzona Airolo Bellinzona Bellinzona Ligornetto Ascona Castel S. Pietro Bellinzona Medicina Chirurgia Chirurgia Filosofia (Medicina) Farmacia Legge Legge Legge Legge Matematica Medicina Matematica Legge Filosofia Medicina 11. 4.1780 16.11.1786 1786-87 L 6.5.1784 L 11.6.1791 De Filippis Giacomo De Carli Giov. Paolo Donati Carlo De Giorgi Domenico Lugano Lugano Lugano Aquila Filosofia Legge Matematica Legge 25.12.1775 20. 9.1795 15.11.1808 10.12.1808 Farina Domenico Ferroni Michele Franchini Alessandro Franchini Prospero Farina Modesto Fontana Antonio Ferrari Antonio Fumagallì Giacomo Franzoni Francesco Fraschina Ferdinando Farina Giacomo Fontana Marco Guicciardi Diego Garovi Giuseppe Galli Giovanni Giani Antonio Giani Ercole Gianni Ambrogio Gavirati Giov. Battista Gabuzio Pietro Ganna Giuseppe Gorrini Sebastiano Galli Matteo Gamba Francesco Giorgioli Carlo Gamba Donato Ghiringhelli Giuseppe Groppetti Giovanni Gorrini Antonio Groppetti Carlo Galli Domenico Guglielmi Bartolomeo Ghiringhelli Francesco Lugano Lugano Mendrisio Mendrisio Lugano Mendrisio Lugano Lugano Locarno Bosco Luganese Lugano Lugano Valtellina/Lugano Bissone Sessa Ponte Tresa Ponte Tresa Lugano Ascona Bellinzona Aquila Lugano Locarno Arzo Meride Arzo Bellinzona Stabio Lugano Lugano Locarno Lugano Bellinzona Medicina Medicina Filosofia Matematica Teologia Legge Legge Matematica Legge Medicina Legge Chirurgia Legge Legge Filosofia Medicina Filosofia (Medicina) Medicina Legge Medicina Chirurgia Legge Legge Medicina Farmacia Filosofia (Medicina) Legge Medicina Medicina Filosofia Legge Filosofia Filosofia 1781-82 17.11.1787 6.11.1788 1792-93 1792-93 1795-96 30 brumaio anno IX 15.11.1801 23.12.1808 9.11.1811 1812-13 tra il 1796 e il 1806 3. 1.1776 19.11.1790 1. 1791 18.11.1791 18.11.1791 1792-93 30.11.1795 4 frimale anno IX 1 frimale 1801 16 nevoso 1801 17.11.1802 D 22.12.1811 L L L L 8.6.1814 l.7.1816 13.6.1814 4. 5.1817 L 5.6.1793 8 piovoso anno IX 20.11.1801 23.11.1801 7.12.1801 12.11.1804 16.11.1804 16.11.1804 23.11.1808 1810-11 20. 3.1811 29. 1.1814 1803 30.11.1804 30.11.1804 25.11.1805 15.11.1806 5.12.1808 3.12.1809 15(?). 12.1809 15. 2.1811 L 17.6.1804 L 12.6.1805 L 18.6.1807 L 17.6.1808 L 8.6.1809 L 16. 6.1813 l 18. 6.1817 L 6. 6.1811 L 19. 6.1810 L 9. 6.1784 L 30. 4.1796 L 2 germinale anno IX L 21. 6.1812 L 24. 6.1815 A L 29. 5.1795 A L 18. 6.1804 L 12. 6.1805 L 20. 6.1805 L 6. 6.1805 L 12. 6.1805 A L 13. 6.1810 L 18. 6.1807 L 18.5.1809 2 L 2..1809 L 2. 5.1811 Giorgiolo Francesco Ghirlanda Pietro Giannelli Pietro Guidini Carlo Giorgioli Giuseppe Antonio Galleazzi Francesco Giannella Carlo Galli Giovanni Meride Lugano Faido Lugano Mendrisio Lugano Leontica Lugano Filosofia Medicina Legge Legge Farmacia Filosofia (Matematica) Filosofia (Legge) Medicina 20. 3.1811 12.11.1812 12.11.1812 12.11.1812 30.11.1812 29.11.1814 22.11.1815 Ielmoni Luigi Brissago Matematica 3.12.1803 Lepori Gerolamo Lepori Maurizio Lepori Fedele Lepori Carlo Lombardi Giuseppe Leoni Michele Lotti Guglielmo Angelo Lampugnani Giuseppe Lotti Pietro Luini Antonio Lampugnani Carlo Lavizzari Giuseppe Leoni Bernardino Lepori Nicola Lurati Crispino Livio Pietro Luvini Giacomo Lugano Lugano Lugano Lugano Airolo Castelrotto Bignasco Sorengo Bignasco Lugano Sorengo Mendrisio Lugano Locarno Lugano Coldrerio Lugano Medicina Filosofia (Chirurgia) Filosofia Legge Filosofia (Medicina) Medicina Legge Legge Filosofia (Chirurgia) Legge Matematica Farmacia Medicina Medicina Legge Filosofia (Matematica) Legge 22.11.1776 11.11.1777 1790-91 4 ventoso anno IX 10.12.1801 15.12.1803 13.11.1804 21.11.1804 30.11.1804 25.11.1806 5.12.1807 1807-08 27.11.1810 4. 2.1811 10.11.1811 12.11.1812 14.11.1813 Marchi Carlo Magoria Agostino Magistretti Pietro Antonio Morosini Luigi Morosini Claudio Marcacci Antonio Molo Filippo Masella Giov. Battista Monti Giov. Battista Massa Gioacchino Maderni Santino Magistretti Angelo Mariotti Giovanni Molo Giuseppe Magetti Secondo Masella Francesco Molo Corrado Monti Antonio Morosini Giuseppe Malfanti Antonio Lugano Bellinzona Lugano Lugano Lugano Locarno Bellinzona Lugano Balerna Locarno Mendrisio Torricella Bellinzona Bellinzona Locarno Lugano Bellinzona Balerna Lugano Lugano Chirurgia Filosofia Chirurgia Legge Teologia Legge Teologia Medicina Legge Filosofia (Medicina) Medicina Medicina Legge Legge Chirurgia Filosofia Legge Legge Matematica Medicina Nicoli Antonio Nicoli Francesco Lugano Lugano Medicina Farmacia 17.11.1806 17. 2.1811 Orelli Giuseppe Orelli Giovanni Giuseppe Oldelli Giov. Antonio Orelli Gaspare Orelli Paolo Orlandi Francesco Locarno Locarno Lugano Locarno Locarno Neggio Teologia Filosofia (Medicina) Legge Legge Legge Legge 4.11.1788 26.11.1792 7.11.1795 30.11.1805 11.12.1807 30.11.1808 Pozzina Giacomo Pedrazzini Michele Pellegrini Annibale Pancaldi Filippo Piccoli Claudio Pagani Giuseppe Lugano Legge Legge Legge Legge Teologia Teologia 24.12.1772 6.12.1776 Lugano Ascona Lugano Lugano L 23. 6.1816 D 21.12.1817 A 10. 2.1805 L 10.6.1779 l 16. 5.1781 L 8. 7.1807 L L L L L 4. 1.1807 20. 6.1807 18. 6.1810 11. 6.1809 29. 3.1810 L L L D L 9.5.1815 15. 6.1814 19.6.1814 29.12.1814 1. 7.1816 l 5. 4.1773 2.12.1781 5.11.1786 12.11.1790 15.12.1790 4 frimale anno IX 9 frimale 1801 7.12.1801 30.11. 1801 1805-6 19.11.1808 21.11.1808 24.11.1808 26. 3.1811 12.11.1813 12.11.1813 12.11.1813 20.11.1814 28.11.1777 15. 2.1778 6. 1.1783 L 16. 6.1789 L 26.3.1793 L 26. 8.1797 L 12. 6.1805 L 8. 5.1801 L 8. 6.1807 L 14. 6.1807 L 10.6.1808 L 6.6.1811 L 8.6.1811 L 25.6.1816 L 24.6.1816 B 11.6.1814 L 13.6.1809 L 30.4.1796 L 19.6.1808 L 14.7.1774 Pellegrini Giov. Battista Pellegrini Nicolao Ponti Gennaro Prata Agostino Pecchi Giovanni Pellegrini Giuseppe Pancaldi Giov. Matteo Papio Bartolomeo Pedroni Francesco Pozzi Vincenzo Ponti Giuseppe Pozzi Francesco Peri Pietro Poncini Cesare Parini Giuseppe Lugano Lugano Mendrisio Torricella Bissone Ponte Tresa Ascona Lugano Lugano Morbio Mendrisio Mendrisio Lugano Locarno Magliasina Filosofia (Legge) Filosofia (Medicina) Chirurgia Filosofia Filosofia (Matematica) Chirurgia Legge Legge Farmacia Medicina Farmacia Filosofia Legge Farmacia Legge 13.11.1784 13.11.1784 6.11.1786 30.11.1786 23.11.1791 20.11.1792 30.11.1792 10.11.1794 tra il 1796 e il 1806 13.11.1801 21.11.1806 l. 3.1812 12.11.1813 9.11.1815 15.11.1815 Quadri Antonio Quadri Agostino Quadri Antonio Quadri Ambrogio Quadri Gaetano Lugano/Magliaso Mendrisio Mendrisio Magliaso Lugano Legge Medicina Legge Legge Legge 16 frimale anno X 14.11.1801 Ruggia Filippo Ré Carlo Rinaldi Giov. Battista Riva Antonio Rusca Francesco Rezzonico Francesco Rusca Francesco Rusca Antonio Roviglio Carlo Riva Giov. Battista Rusca Giov. Carlo Reali Giovanni Riva Stefano Rossi Pietro Rusca Giovanni Rusconi Fulgenzio Riva Giorgio Romerio Filippo Rusconi Carlo Rossi Martino Rusca Alessandro Riva Pietro Rusca Felice Rusca Giov. Battista Rusca Luigi Riva Carlo Rusca Domenico Reali Giuseppe Righetti Giuseppe Rusca Bartolomeo Rossi Giuseppe Riva Stefano Rusconi Basilio Re Giuseppe Rossi Francesco Antonio Lugano Lugano Lugano Lugano Lugano Lugano Lugano Lugano Lugano Lugano Valle Maggia Cadro Lugano Sessa Locarno Giubiasco Lugano Locarno Bellinzona Sessa Mendrisio Lugano Locarno Mendrisio Bioggio Agno Lugano Lugano Locarno Locarno Lugano Lugano Tremona Sonvico Arzo Legge Medicina Teologia Teologia Medicina Chirurgia Medicina Teologia Legge Legge Filosofia (Chirurgia) Filosofia Legge Legge Legge Legge Legge Chirurgia Legge Chirurgia Legge Legge Legge Matematica Legge Medicina Legge Matematica Medicina Legge Legge Legge Chirurgia Matematica Chirurgia (Medicina) 24.12.1772 24.12.1772 24.12.1772 1774 1774 1.12.1780 Spinetti Luigi Saini Antonio Stoppani Angelo Maria Stoppani Giov. Battista Sartori Luigi Soldati Alberto Sala Giuseppe Sala Innocente Mendrisio Lugano Ponte Tresa Lugano Bellinzona Neggio Lugano Lugano Teologia Legge Legge Legge Farmacia Medicina Medicina Matematica 4.11.1786 24.11.1786 18.11.1789 1806-7 6.11.1815 4.11.1786 1787-88 10.11.1790 24.11.1792 13.11.1793 1794-95 30 brumaio anno IX 14 nevoso anno IX 19 frimale anno I 10.12.1801 30.11.1803 4. 1.1804 17.11.1804 20.11.1804 26.11.1804 19.12.1805 25.11.1806 19.11.1807 23.11.1807 25.11.1807 15.11.1808 21.11.1808 2.12.1809 10.11.1811 11.11.1811 12.11.1813 12.11.1813 12.11.1815 16.11 » 1804 17.11.1806 17.11.1806 15.11.1808 L 19.5.1788 L 20.5.1789 1 19.5.1788 1 7.5.1795 A L 11.6.1805 L 27.6.1816 L 11.6.1806 L 16.6.1803 L 15.6.1808 L 5.6.1777 L 25.6.1781 l 26.6.1778 L 29.5.1790 1 23. 4.1795 L 24 pratile anno IX L 8.5.1802 L 29.3.1805 L L 1 L 9.3.1806 8.5.1805 9,6.1806 20.5.1805 L 15.6.1810 L 19.6.1810 L 20.1.1814 L 22.6.1810 L 14.6.1812 L 27.6.1812 L 18.6.1812 L 19.6.1814 L 19.6.1814 1 28.6.1817 D 3.7.1815 L 12.8.1820 L 2.6.1790 L 15.6.1804 L 14.6.1811 L 14.6.1811 L 10.6.1811 Soave Battista Santini Luigi Sacchi Antonio Soldati Marco Caneggio Lugano Bellinzona Neggio Filosofia (Matematica) Matematica Legge Legge 19. 2.1811 9.11.1811 10.11.1815 15.11.1815 Torriani Gaspare Torriani Pietro Torriani Carlo(?) Tatti Andrea Tamanti Giulio Taglioretti Antonio Teruggi Giuseppe Mendrisio Mendrisio Mendrisio Bellinzona Mendrisio Lugano Locarno Medicina Medicina Medicina Legge Matematica Medicina Matematica 4.12.1781 1781-82 1782-83 15.11.1801 21.11.1806 28.11.1807 11.11.1811 Von Mentlen Francesco Venzi Giuseppe Veratti Giuseppe Francesco Vassalli Giacomo Vanoni Bernardo Von MentIen Rocco Vegezzi Antonio Vegezzi Luigi Bellinzona Bellinzona Lugano Caprino Castagnola Bellinzona Lugano Vernate Filosofia (Legge) Farmacia Matematica Farmacia Medicina Matematica Legge Legge 6.11.1788 16.11.1804 30.11.1804 23.11.1805 17.11.1807 21.11.1808 12.11.1812 15.11.1815 L 11.5.1793 A 3.5.1806 Zezzi Giuseppe Locarno Chirurgia 18.11.1804 1 8.6.1807 D 3.7.1815 L 20.1.1785 L 17.6.1804 L 17.2.1811 1 14.4.1812 L 14.6.1811 L 6.6.1811 L 4.6.1815 (1991)