Diritto della previdenza sociale

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DIRITTO DELLA PREVIDENZA SOCIALE CAPITOLO 1 FONDAMENTO ED EVOLUIONE DELLA PREV. SOCIALE Quali sono i due principali modelli di protezione sociale? Modello universalistico: Lo Stato interviene garantendo prestazioni economiche a tutti gli individui, lavoratori o non. Comporta una elevata spesa pubblica, possibile grazie ad un sistema d´imposizione fiscale progressivo. Modello residuale o marginale: lo Stato interviene in situazioni di drastico bisogno dell´individuo, garantendo un livello essenziale delle prestazioni erogate (inabilità al lavoro, mancanza dei mezzi di sostentamento) Se persegue l’obiettivo del benessere collettivo è per tutti i cittadini, lavoratori e non. Art. 38 Costituzione Repubblicana Diritto di ogni cittadino inabile al lavoro al mantenimento e all`assistenza sociale; diritto dei lavoratori a che siano assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso d’infortunio, malattia…Realizzazione di tale compiti mediante organi statali. Con quale modalità viene appresta tra il XVII e il XIX secolo la tutela previdenziale per le classi lavoratrici? Con un sistema di autoprotezione rimessa all`iniziativa spontanea dei lavoratori (società di mutuo soccorso, solidarietà spontanee e volontarie). Queale legge rappresenta la prima compiuta forma di intervento statale nella materia previdenziale? Legge 17-­‐3-­‐1898, n.80, dell`assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro degli operai dell`industria. Teoria del rischio professionale Per la quale i datori di lavoro dovevano altresì accollarsi (ser responsables) il rischio di risarcire il prestatore per i danni occorsi a causa dello svolgimento (desarrollo) dell`attività lavorativa. Che tipo di tutela sociale si afferma durante il periodo corporativo? Tutela o solidarietà corporativa, che giustifica l`estensione della tutela anche a rischi non connessi con lo svolgimento dellattività lavorativa (come vecchiaia). Differenze tra l`assistenza sociale e la previdenza sociale? L´assistenza è realizzata secondo un modello di tutela residuale, in quanto la platea dei beneficiari è selezionata sulla base di precisi requisiti cui è subordinato il diritto alle prestazioni assistenziale, come inabilità al lavoro e mancanza dei mezzi di sostentamento. La previdenza si rivolge invece ad una gamma di beneficiari più limitata, cioè ai lavoratori assicurando mezzi adeguati alle loro esigenze di vita al verificarsi di eventi che riducono o azzerano la capacità di guadagno. Differenze tra le assicurazioni private e le assicurazioni sociali? Fonte del rapporto assicurativo: l`assicurazione privata è posta in essere dall+ incontro delle libere volont+a di due soggeti, mentre quella sociale è imposta dalla legge. Fine: l`assicurazione sociale persegue un fine pubblico e non un interesse privato risarcitorio. Rapporto tra le prestazioni, in quanto nelle assicurazioni sociali non sussiste la bilateralità fra le oblbligazioni dell`assecuratore e dell`assicurato, propria del rapporto assicurativo privato. CAPITOLO 2 IL RAPORTO GIURIDICO PREVIDENZIALE Quali sono le 2 Principali tesi interpretative circa la configurazione del rapporto giuridico previdenziale? Tradizionale: il rapporto previdenziale ha un carattere unitario, strutturato sul modello assicurativo privato. Quello che considera il rapporto come un rapporto giuridico complesso, composto por un rapporto fondamentale (derogativo), contributivo e un rapporto tra lo Stato e l’ente previdenziale. Pag. 300 2 ¿Quando si costituisce il rapporto previdenziale? S’instaura quando si perfezionano le condizioni per il diritto alle prestazioni previdenziali (età, contribuzione, etc.); e quindi un momento successivo da quello in cui s’instaura il rapporto contributivo. Il rapporto contributivo si costituisce, invece, automaticamente al momento del verificarsi dei presupposti previsti dalla legge (svolgimento di un’attività lavorativa subordinata…) Quali sono le circostanze che determinano l’estinzione del rapporto previdenziale? Per la morte del soggetto assicurato, si per il venir meno dei presupposti del rapporto stesso (l’interruzione di una delle attività previste ai fini dell’assicurazione contro gli infortuni…) Quali sono i soggetti del rapporto previdenziale? Il datore di lavoro può essere considerato parte attiva o basiva di tale rapporto? Pluralità degli enti previdenziali. Particolare rilevanza: o Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) o Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) o Istituto Nazionale di Previdenze per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (INPDAP) o Istituti minori Non assume il rol di soggetto attivo il datore di lavoro nei casi in cui agisce (actúa) come sostituto dell’ente previdenziale. I lavoratori che non hanno un contratto di lavoro subordinato hanno tutele previdenziali? Sì, sono protetti i lavoratori subordinati e quasi la totalità dei lavoratori autonomi. Quali eventi sono tradizionalmente individuati dalla dottrina come rischi professionali? Sono quelli direttamente connessi con l’attività di lavoro del soggetto assicurato. o
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Infortunio sul lavoro Malattia professionale Disoccupazione involontaria Riduzione o sospensione dell’attività lavorativa Invece i rischi non professionali riguardano eventi che possono colpire alla persona umana, indipendentemente dalla attività professionale (carico familiare, malattia generica, invalidità, anzianità, morte…). 3 Qual è la funzione dei contributi versati agli enti previdenziali? Loro costituiscono la principale forma di finanziamento del sistema previdenziale. Indicare due interpretazioni dottrinali circa la natura giuridica dei contributi previdenziali. La dottrina tradizionale (LEVI SANDRI) sostiene la natura di premio assicurativo il contributo. Per altri studiosi (PERSIANI) sono tributi imposti dalla legge a favore di un ente pubblico, sono come imposte. I lavoratori subordinati sono responsabili nei confronti dell’ente previdenziale per il regolare versamento dei contributi? No. Il datore di lavoro è l’unico responsabile nei confronti degli enti previdenziali, nessuna responsabilità può essere fatta gravare sul lavoratore per irregolare versamento dei contributi. I lavoratori autonomi sono integralmente responsabili per il versamento dei propri contributi. Quale criterio si applica per l’individuazione della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, dopo il D.Lgs. 314/1997? Ha affermato il principio di tenere conto di tutte le somme percepite in relazione al rapporto di favore e ha armonizzato le basi imponibile. Quando ai fini del diritto a una determinata prestazione previdenziale è richiesta una certa anzianità contributiva, che cosa s’intende? Qual è il termine unico di prescrizione dei contributi previdenziali e assistenziali? Unico termine quinquennale (5 anni). Il decorso (transcurso) della prescrizione è interrotto nei casi di denuncia del lavoratore o dei suoi supersiti, in questi casi la prescrizione è di dieci anni. Quali sono gli effetti del principio di automaticità delle prestazioni previdenziali? Le prestazioni di previdenza e assistenza obbligatoria sono dovute al lavoratore dall’ente assicuratore anche quando il datore di lavoro non abbia versato i contributi. Non trova invece applicazione per i lavoratori autonomi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e malattia. Quale modalità di finanziamento delle prestazioni previdenziali è prevalentemente adottata dalle attuali assicurazioni sociali? 4 Originariamente esisteva il sistema di capitalizzazione: consiste nell’accantonamento di risorse in modo che e in qualsiasi momento, si possano fronteggiare gli oneri connessi all’erogazione delle prestazioni. Ora è il sistema a ripartizione. Che consistono nel finanziare le prestazioni non già con la costituzione di riserve, ma con le entrate correnti. CAPITOLO 3 La tutela previdenziale per IVS Origini Della tutela per l’invalidità e la vecchiaia La prima forma di tutela previdenziale per la vecchiaia e invalidità si è avuta con lìstituzione della Cassa Nazionale di Previdenza. A 1933 la Cassa assunse l’attuale denominazione di Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) La tutela IVS fa capo ad un unico ente assicurativo? Non fa capo ad un unico entre previdenziale, ma a più enti secondo un criterio di competenza basato sulla tipologia di lavoro effettuata (lavoro subordinato o autonomo) Quali eventi o rischi costituiscono l’oggeto Della tutela IVS? L’invalidità, inabilità, vecchiaia, anzianità e morte dell’assicurato. (pag. 324) Cosa si intende con il termine quote? Dal 1° luglio 2009 entra in vigore il cosiddetto “sistema delle quote”, in base al quale si consegue il diritto alla pensione al raggiungimento di una quota data dalla somma tra età anagrafica e contribuzione (almeno 35 anni di contributi) Quali sono i meccanismi di calcolo delle pensioni? Calcolo retributivo, contributivo o misto. A quali soggetti la pensione debe essere calcolata exclusivamente con il sistema contributivo? Per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996 Il sistema contributivo prevede il calcolo della pensione effettuato sull'insieme dei contributi versati durante l'intera vita assicurativa. Al termine della vita lavorativa, i contributi versati vengono sommati per dare luogo alla base contributiva complessiva -­‐ il montante individuale -­‐ sulla quale si calcola la pensione. I contributi vengono rivalutati ogni anno in base al prodotto interno lordo (PIL) per consentire al lavoratore di recuperare in parte la diminuzione del potere di acquisto della moneta. Il montante 5 viene moltiplicato per il coefficiente di trasformazione stabilito dalla legge in base all'età del lavoratore, ottenendo così la misura della pensione lorda annua. Quale è il criterio per il calcolo della pensione diretta con il meccanismo retributivo ? Si applica ai lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Secondo tale sistema, la pensione è rapportata alla media delle retribuzioni degli ultimi anni lavorativi. Si basa su tre elementi: l'anzianità contributiva, è data dal totale dei contributi fino ad un massimo di 40 anni che il lavoratore può far valere al momento del pensionamento e che risultano accreditati sul suo conto assicurativo, siano essi obbligatori, volontari, figurativi, riscattati o ricongiunti; la retribuzione/reddito pensionabile, è data dalla media delle retribuzioni o redditi percepiti negli ultimi anni di attività lavorativa, opportunamente rivalutate sulla base degli indici Istat fissati ogni anno; l'aliquota di rendimento, è pari al 2% annuo della retribuzione/reddito percepiti entro il limite (per le pensioni con decorrenza nel 2009 di 42.111 euro annui) per poi decrescere per fasce di importo superiore. Ciò vuol dire che se la retribuzione pensionabile non supera tale limite, con 35 anni di anzianità contributiva la pensione è pari al 70% della retribuzione, con 40 anni è pari all'80%. L'importo della pensione con il sistema retributivo si compone di due quote: Quota A determinata sulla base dell'anzianità contributiva maturata al 31 dicembre 1992 e sulla media delle retribuzioni degli ultimi 5 immediatamente precedenti la data di pensionamento per i lavoratori dipendenti, e dei 10 immediatamente precedenti la data di pensionamento per i lavoratori autonomi Quota B determinata sulla base dell'anzianità contributiva maturata dal 1° gennaio 1993 alla data di decorrenza della pensione e sulla media delle retribuzioni/redditi degli ultimi 10 anni per i lavoratori dipendenti e degli ultimi 15 anni per gli autonomi. Come viene calcolato il montante contributivo individuale? Viene accantonato un importo di contributi pari al 33% della retribuzione imponibile per i lavoratori dipendenti, al 20% dei rediti imponibili per i lavoratori autonomi. Come avviene il calcolo della pensione con el sistema misto? Il sistema misto è ail sistema di calcolo del trattamento pensionistico applicato ai lavoratori che alla data del 31 dicembre 1995 posseggono un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni. L’importo della pensione sarà determinato dalla somma: o di una quota corrispondente all’anzianità acquisita anteriormente al 31 dicembre 1995, calcolata secondo il sistema retributivo; 6 o di una quota corrispondente alle ulteriori anzianità, calcolata secondo il sistema contributivo. Quale funzioni perseguono gli istituto della ricongiunzione e della totalizzazione? Ricongiunzione: La ricongiunzione è l'unificazione, presso un unico ente, dei periodi di assi-­‐ curazione maturati dal lavoratore in differenti settori di lavoro. Totalizzazione: Al momento del pensionamento, il lavoratore che ha versato contributi presso più gestioni pensionistiche può cumulare tutti i contributi versati in periodi non coincidenti per ottenere un'unica pensione. Cosa si intende con l’espressione pensione integrata al minimo? In presenza di una scarsa anzianità contributiva, la pensione può risultare di importo tale da non garantire quella capacità di sostentamento. Cosí è stato fissato il importo minimo di pensione che dovrebbe equivalere alla somma necessaria a soddisfare i bisogni vitali del pensionato. Differenza tra pensione supplementare e supplemento di pensione. Pensione supplementare: E' una pensione che va ad aggiungersi alla pensione principale. Si può ottenere quando i contributi versati all'Inps non sono sufficienti per avere una pensione autonoma. Supplemento di pensione: Il pensionato che, pur percependo la pensione, torna a svolgere un'attività lavorativa versando altri contributi, può chiedere all'Inps che la pensione venga calcolata di nuovo in base alla situazione contributiva corrente, cioè che gli venga liquidato un supplemento di pensione. Questo nuovo calcolo viene effettuato con il sistema "retributivo", cioè sulla base delle retribuzioni percepite. Qualè la funzione della perequazione automatica annuale? È un strumento che salvaguarda il potere d’acquisto delle pensioni, eroso gradualmente dalla svalutazione monetaria. È stata così istituita la perequazione automatica delle pensioni con effetto annuale dal 1º gennaio. CAPITOLO 6 Il TFR e Previdenza Complementare TFR: Indemnización por fin de contrato Il Trattamento di fine rapporto o liquidazione è la somma che viene corrisposta dal datore di lavoro al lavoratore dipendente al termine del rapporto di lavoro, qualunque sia la causa che ne determina la cessazione. Si tratta sostanzialmente di una 7 retribuzione differita nel tempo, che matura di anno in anno in relazione al lavoro prestato e all’ammontare della retribuzione. In ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il prestatore di lavoro ha diritto ad un trattamento di fine rapporto (TFR) Anticipazione sul TFR: Il lavoratore, con almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, possa chiedere, in costanza di rapporto di lavoro, un’anticipazione non superiore al 70% sul TFR cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta. Questa richiesta deve essere giustificata da: o Spese sanitaria o Acquisto della prima casa di abitazione o Per formazione del lavoratore Il fondo di garanzia del TFR La legge garantisce ai lavoratori la possibilità di riscuotere il trattamento di fine rapporto anche nei casi d’insolvenza del datore di lavoro. Il Fondo di garanzia ha lo scopo di sostituirsi al datore di lavoro in caso d’insolvenza. La devoluzione del TFR alla previdenza complementare La previdenza complementare è finanziata esclusivamente con la contribuzione dei soggetti destinatari delle relative prestazioni. L’atto di conferire il TFR maturando alle forme pensionistiche complementari comporta l’adesione alle forme stesse. Tale conferimento può avvenire: o Modi espliciti: ogni lavoratore, entro sei mesi dalla data di prima assunzione, può conferire l’intero importo del TFR maturando alla forma di previdenza complementare prescelta. o Modalità tacite: nel caso in cui il lavoratore, entro il termine su indicato, non esprima alcuna volontà, opera il silenzio-­‐assenso. Dal 1º gennaio 2007, se il lavoratore decide di non aderire ad alcun fondo pensione, ha l'obbligo di manifestare espressamente tale diniego entro 6 mesi dalla data dell’assunzione. La scelta di conferire il TFR a una forma pensionistica complementare è revocabile? No, salvo che non si eserciti il diritto di riscatto. 8 La scelta di non conferire il TFR a una forma pensionistica complementare è revocabile? Sì in un qualsiasi momento successivo. Il conferimento del TFR al Fondo statale Nelle aziende con almeno 50 dipendenti, le quote di TFR maturando dai laboratori che non aderiscono alla previdenza complementare devono essere versate, dal datore di lavoro, al Fondo per l’erogazione del trattamento di fine rapporto. Quale effetti produce l’accantonamento del TFR al Fondo di Tesoreria? Per il lavoratore nessuno; per le aziende produce effetti, in quanto, perdono la liquidità. In considerazione di tale perdita, il legislatore ha predisposto alcune misure di compensazione. Indennità in caso de morte In caso di morte del lavoratore, il TFR spetti al coniuge, ai figli e, si vivevano a carico del lavoratore, ai parenti. La pensione complementare viene erogata in sostituzione a quella pubblica? La pensione complementare non si sostituisce a quella pubblica erogata dal sistema assicurativo mutualistico, la integra. Il fine è garantire alle future generazioni livelli più elevati delle pensioni. Che cosa sono i fondi di pensioni? I fondi pensione sono gli strumenti tecnici individuati dal legislatore per realizzare la pensione complementare, aggiuntiva rispetto a quella erogata dagli enti pensionistici obbligatori. I destinatari delle forme pensionistiche complementari sono soltanto i laboratori subordinati? No. Possono aderire tutti i laboratori subordinati indipendentemente dalla tipologia contrattuale con la quale è stati assunti. Analogamente possono aderire a queste forme pensionistiche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. Che cosa è FondINPS? FONDINPS è una forma pensionistica complementare a contribuzione definita costituita presso l'INPS, in forma di patrimonio separato e autonomo. 9 Che cosa è il comparto garantito? Una linea d’investimento prudenziale (perché assicura la restituzione del capitale), con rendimenti pari o superiori a quelli del TFR, che prevede costi il più possibile contenuti. CAPITOLO 7 L’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali Cosa indica il principio di rischio professionale? Teoria in base alla quale il datore di lavoro è chiamato a rispondere dei danni derivati alla integrità fisica del lavoratore per ragioni di lavoro. In basi all’articolo 1 del Testo Unico (T.U.), i lavoratori parasubordinati che svolgano attività pericolose hanno tutela dall’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali. Quali lavorazioni sono comprese nell’assicurazione ai sensi dell’art. 1 del T.U.? El art. 1 T.U. contiene un elenco tassativo di 28 lavorazioni considerate pericolose. I lavoratori che nono svolgono alcuna delle lavorazioni considerate pericolose ma che sono esposti al rischio ambientale sono assicurati. Il rischio coneso allo svolgimento di un’attività ritenuta pericolosa non ‘e limitato ai locali in cui essa si svolge ma si stende a tutto il complesso aziendale (rischio ambientale). Quale sono gli elementi di un evento qualificabile come infortunio sul lavoro ed indennizzabile nell’ambito dell’assicurazione di cui al T.U.? La lesione, la causa violenta e l’occasione di lavoro. L’infortunio dovuto a colpa del lavoratore è indennizzabile? La colpa del lavoratore dovuta a negligenza, imprudenza o imperizia, non elimina invece quella del datore di lavoro, non essendo sufficiente un semplice concorso di colpa per interrompere il nesso di causalità (rischio elettivo). Cosa si intende per infortunio in itinere? È quello in cui incorre il lavoratore nel recarsi al posto di lavoro oppure nel ritornarne. In cosa differisce la malattia professionale dall’infortunio sul lavoro? A differenza dell'infortunio, però, la causa della malattia non deve presentare carattere violento e agisce lentamente e per gradi sull'organismo umano; deve essere 10 inerente allo svolgimento del lavoro, nel senso che deve risultare in netta relazione con la prestazione lavorativa. Prestazioni economiche per infortunio o Indennità giornaliera per l’inabilità temporanea. Con decorrenza dal quarto giorno successivo en cui è avvenuto l’infortunio e per tutta la durata dell’inabilità. I primi 90 giorni al 60% della retribuzione media giornaliera, e per il periodo residuo al 75%. o Rendita ai superstiti in caso di morte dell’assicurato al 100% della retribuzione annua. o Rendita per inabilità permanente: -­‐ Assoluta (tra el 65% e il 100%) rendita corrispondente alla retribuzione annua relativa ai 12 mesi precedenti l’infortunio. -­‐ Parziale (superiore al 10%) spetta una rendita di importo variabile. L’assicurazione contro gli infortuni domestici copre anche lèvento morte dal 2006. CAPITOLO 8 LA TUTELA CONTRO LA DISOCCUPACIONE Nell’ambito dell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria, quali sono i soggetti del rapporto assicurativo? Il soggetto assicuratore è il INPS, il assicurante è il datore di lavoro e il assicurati sono i lavoratori subordinati. Quali requisiti sono richiesti per ottenere l’indennità di disoccupazione involontaria? E chi provvede al pagamento? o Lo stato di disoccupazione involontaria o Almeno 2 anni di anzianità assicurativa o Almeno 1 anno di contribuzione pari a 52 contributi settimanali nel biennio precedente lo stato di disoccupazione. Il pagamento lo provvede l’INPS Quali lavoratori hanno diritto all’indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti ridotti? Chi non potendo far valere 52 contributi settimanali negli ultimo due anni, abbiano lavorato per almeno 78 giorni nell’anno precedente a quello della domanda e possano far valere almeno 2 anni di anzianità assicurativa. È prevista un’indennità contro la disoccupazione in favore dei lavoratori agricoli? 11 Sí, sempre che possano far valere 2 anni di assicurazione ed un minimo di 102 contributi giornalieri in queste biennio. Che finalità persegue il sistema delle integrazioni salariali? In cosa si differenzia rispetto all’assicurazione contro la disoccupazione involontaria? È una tutela contro la disoccupazione parziale, consistente nella riduzione dell’orario di lavoro o nella sospensione temporanea del lavoro stesso, in conseguenza di eventi transitori o situazioni temporanee di mercato nono imputabili all’imprenditore o al lavoratore. Quando si può ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria? È prevista per tutte le aziende industriali in caso di contrazione o sospensione dell’attività produttiva dipendente da: o Situazioni aziendali dovute ad eventi transitori non imputabili all’imprenditore o dipendenti. o Situazioni temporanee di mercato che non pongano in dubbio la ripresa della normale attività produttiva. Durata 3 mesi. Quali categorie di lavoratori hanno diritto alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria? Imprese industriali che abbiano occupato più di 15 dipendenti nel semestre precedente la presentazione della richiesta di cassa integrazione e nelle aziende del commercio con più di 50 lavoratori. Quali requisiti sono richiesti per avere diritto all’indennità di mobilità? o Ha un'anzianità aziendale complessiva di almeno 12 mesi o Può far valere almeno 6 mesi di effettivo lavoro, comprese ferie, festività, infortuni. Cosa si intende per attività socialmente utili? Attività che hanno per oggetto la realizzazione di opere e la fornitura di servizi di utilità collettiva, mediante l'utilizzo di particolari categorie di soggetti, alle condizioni contenute nel presente decreto legislativo, compatibilmente con l'equilibrio del locale mercato del lavoro. Quali misure sono state adottate dal legislatore per disincentivare il ricorso agli ammortizzatori sociali? Il lavoratore decade dal trattamento a sostegno del reddito quando: o Rifiuti di essere avviato ad un corso di formazione professionale o non lo frequenti regolarmente. o Non accetti l’offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20% rispetto a quello di provenienza. o Rifiuti di essere avviato ad un percorso di reinserimento nel mercato del lavoro. 12 
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