Tribuna Italiana Carlo 1458_1069

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Il Vittoriale dichiarato
“Il parco più bello d’Italia”
Servizio a pagina 5
AÑO 35 - EDICION Nº 1458 - 3 DE OCTUBRE DE 2012 - PRECIO DEL EJEMPLAR $ 8,00 - TRIBUNA ITALIANA - ITALTRIBUNA S.A. www.tribunaitaliana.com
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IL GOVERNO PRECISA
Già operativo l’ottanta per cento delle riforme
ROMA -''Dalla riforma delle
pensioni, all' Imu, passando per
l'eliminazione delle tariffe professionali, al tribunale delle imprese,
ai prezzi dei farmaci, al bonus ristrutturazioni: delle sette riforme
del governo resta in fase di attuazione solo il 20% delle norme''.
Lo precisa una nota di Palazzo
Chigi in replica ad alcuni articoli
di stampa.
''In riferimento ad alcuni articoli di stampa pubblicati in questi
giorni si fa presente che le sette
riforme economico-finanziarie
del Governo sono costituite da un
totale di circa 2.800 commi, di cui
soltanto in 463 casi e' prevista l'esigenza di atti amministrativi, nomine, regolamenti (attuativi o integrativi), decreti di natura non regolamentare, per rendere operati-
vi i provvedimenti'', sottolinea la
nota diffusa da palazzo Chigi. ''Ad
oggi sia pure con il margine di approssimazione che sconta una
analisi basata sul numero dei
commi, si puo' sostenere che siano gia' sufficientemente dettagliate e quindi autoapplicative (selfexecuting) circa l'80% delle disposizioni approvate con le varie
riforme. Queste disposizioni sono
gia' in vigore nell'ordinamento e
pienamente efficaci ed operative.
In particolare si fa riferimento alla riforma delle pensioni, all'IMU,
alla tracciabilita' del contante, alla
eliminazione delle tariffe professionali, al tribunale delle imprese,
ai prezzi dei farmaci, al bonus ristrutturazioni, ma anche a tante
altre disposizioni in materia di
concorrenza, in favore dei cittadi-
ni e delle imprese. I dati numerici,
inoltre, devono essere visti in relazione al contenuto effettivo delle norme: per esempio, in materia
di concorrenza il Salva-Italia e'
pienamente efficace da subito e
gli unici otto commi ancora da attuare riguardano tutti la disciplina
dell'Autorita' dei trasporti, che
dapprima richiede che si provveda alla nomina dei componenti''.
''Quanto alle disposizioni che
richiedono adempimenti attuativi
il Governo ed i singoli Ministeri
sono impegnati in tale fase, tanto
che molti degli adempimenti piu'
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FEDITALIA, un siglo en la
historia de la colectividad
L’epopea argentina
dei morti di fame
La gentile richiesta della FEDIBA, che ci ha proposto di preparare una breve sintesi della storia della FEDITALIA, alla quale ha reso omaggio nel suo centenario, venerdì scorso, ci ha consentito di rileggere e di scoprire, pur nella breve, limitata ricerca
che abbiamo fatto, aspetti del contributo dato dagli emigrati italiani all’Argentina, che confermano che si è trattato di qualcosa
di veramente eccezionale. Un contributo determinante. Di una
epopea!
Non vale la pena commentare le parole della Presidente dell’Argentina, che ha detto che qui sono emigrati dei morti di fame.
Grazie a quei morti di fame, l’Argentina, che prima del loro arrivo importava il grano dal Cile, diventò granaio del mondo, perché coltivarono la terra dove c’era solo il deserto. Quei morti di
fame portarono in queste terre la cultura del lavoro e del sacrificio, che oggi purtroppo, sembra non essere più di moda in Argentina.
Sono solo due esempi di quello che hanno fatto i nostri emigrati e tanti altri esempi possono essere trovati nella storia e nella geografia argentina, semplicemente alzando lo sguardo per
scoprirli.
Tante città e paesi dell’interno dell’Argentina, della “Pampa
gringa”, ricordano con monumenti, gemellaggi e altre iniziative
culturali, quell’epopea della quale la stragrande maggioranza degli argentini si sente fiera e riconoscente.
Ma forse non è sufficiente. La storia dell’emigrazione italiana
in Argentina è parte importante della storia del Paese. Il contributo dato dagli italiani costituisce una parte importante del patrimonio materiale, morale e culturale dell’Argentina.
L’Argentina non sarebbe quel che è se non ci fosse stata l’emigrazione italiana. Ma questo non è noto, non è chiaro non soltanto per la società argentina, ma nemmeno per la nostra comunità.
La nostra comunità potrebbe dare un ulteriore contributo all’Argentina, impegnandosi nella riscoperta e nella diffusione dell’epopea dell’emigrazione italiana. Oggi sembra che sia necessario. Anzi, indispensabile.
MARCO BASTI
[email protected]
Reproducimos aqui el texto preparado por el director
de TRIBUNA ITALIANA, Marco Basti, con motivo del
homenaje de FEDIBA a FEDITALIA en su primer centenario, sintetizando la historia de la Confederación
general de federaciones Italianas en la República Argentina. En la foto el sen. Luigi Pallaro presidente de
FEDITALIA, agradeciendo el homenaje de FEDIBA
Agradezco a la Junta Directiva de FEDIBA la invitación que me hiciera de recordar brevemente la historia
de FEDITALIA, una solicitud que me honra, al menos
por tres motivos.
En primer lugar, como delegado de la Asociación
Dante Alighieri, por la estrecha vinculación que nuestra
Dante tiene con FEDITALIA.
En efecto, por lo menos dos de los presidentes de la
Dante Alighieri de Buenos Aires fueron también presidentes de FEDITALIA.
Arsenio Guidi Buffarini, presidente de la Dante Ali ghieri de Buenos Aires entre 1917 y 1925, asumió como presidente de FEDITALIA en 1920, al fallecer Attilio Massone, hasta 1923 y más tarde presidió FEDITALIA desde 1925 hasta 1947. Fue el fundador de la “Revista de la Federación” y uno de los propulsores del
Monumento a Cristoforo Colombo, entre otras importantes iniciativas que lo tuvieron entre sus protagonistas, como recuerdan Dionisio Petriella y Sara Sosa
Miatello en su Diccionario Biográfico Italo-Argentino.
El otro presidente de la Dante Alighieri de Buenos
Aires, que asumió también la presidencia de FEDITALIA, entre 1966 y 1971, fue justamente el Dr. Dionisio
Petriella, al que muchos de los presentes conocieron
personalmente y cuya actividad y obra como promotor
de la italianidad y de estudioso de los temas de interés
para nuestra comunidad, son muy vastos y conocidos.
Otro presidente de FEDITALIA, el ing. Mario Anfossi, que presidió la Federación entre 1958 y 1964, fue
vicepresidente de la Dante Alighieri.
Otro ingeniero, fundador y presidente de la Dante
Alighieri, Tito Luciani, figura en el acta constitutiva de
la Federación de Sociedades Italianas de Buenos Aires,
en 1912, como presidente nombrado por la asamblea.
También quien es considerado el primer presidente
de la Federación, el médico Alejandro Tedeschi, fue
presidente del Comité de la Dante Alighieri de Buenos
Aires, además de haber sido presidente del Círculo Italiano y de la Ex Combattenti.
El segundo motivo es la vinculación de FEDITALIA,
a través de su historia, con los medios más representativos de nuestra colectividad, a lo largo de sus cien años
de vida.
En efecto, en su momento el diario “La Patria degli
Italiani”, fue uno de los promotores y sostenedores de
la fundación de la Federación de Sociedades Italiana en
la Argentina.
También en su época, en la ultima post-guerra, el
“Corriere degli Italiani”, promovió una política de pacificación de la colectividad, que fue la base en la que
se apoyó a su vez la política de FEDITALIA de buscar
la concordia entre los italianos residentes en la Argentina, a partir de la segunda mitad de los años ’50. También fue el “Corriere degli Italiani”, el organizador junto con el AIMI, del “Convegno di Studi sui problemi
dell’Emigrazione Italiana in Argentina”, que patrocinó
FEDITALIA en 1968 y que fue el puntapié inicial para
un proceso de renovación que culminó en el Congreso
de 1973, que, entre otras cosas, acogió el pedido de tantas federaciones del interior de una reforma del estatuto que diera espacio a las nuevas realidades asociativas
de nuestra colectividad.
También desde su fundación, Tribuna Italiana ha
acompañado la vida, la actividad y las iniciativas que se
han ido sucediendo en FEDITALIA en los últimos 35
años.
El tercer motivo, y ligado con el anterior, es el compromiso personal de Mario Basti a la vida de FEDITALIA, aún cuando no ocupara cargos en su estructura,
como inspiración y continuación de la actividad primero del Corriere degli Italiani y después de Tribuna ItaContinua a pagina 8
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