I1 Vero Storico e il Vero della Lingua. Due esempi di lettura

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I1 Vero Storico e il Vero della Lingua.
Due esempi di lettura de La Regenta*
Neli'adattare per il pubblico spagnolo un manuaie concepito per studenti
idiani, con una buona dose di inteiiigenza e spregiudicataza, il traduttore ha
attinto a piene mani da1 capolavoro di Leopoldo Alas.' 1 brani, che
nell'esempliíicazione originaria appartenevano, in massima parte, a que1 patrimonio di idee e di forme che il genio nazionaie di Alessandro Manzoni volle
risciaquare in Arno nel trasformare il lombardo Rau,e L& (1825) nel canone
de Ipromeüi posi (184o), sono stati percib attribuiti ai romanzo di Vetusta
Mai ¡'opera del traduttore e ingenua, men che mai lo quella del
traduttore scolastico: la sostituzione ha inhtti i tratti, pih o meno palesi, del
riconoscimento di finita. Lettori intelligenti, i curatori spagnoli del manuale
*
Nel numero
di querto BobtÍín (XivII, ,999-zom) i'micolo inricolatoh o p o &
ALU C & h e ilrrro cnpolauoro w i A R e p t a a & apparso deformato e incomprensibile. 11 resto correcto
& disponibile in forma di estratto che il lertore interessato pub richiedere diretramente all'aurore.
Quanro al presente lavoro, awerto che una pane delle argomenrazioni qui esposre sono srate da me
panidmente anticipate nell'anicalo iA1Lgmra:(, p in Apiú voci OmaggioaDarioPuccini, All'insegna
del pesce d'oro, Milano, 1994, PP. 179-1861
o la í i m t u r a , Ariel,
r. Franca Bniosc~i-CosrmzoDI G i n o m o , Innollr<r& a l ~ d i de
Barcelona 1988; tra i collaborarori della ed. spagnola, molro rimaneggiata, anche Alberto Blecua e
Antonio Gargano. La sosriruzione delle c i d o n i manzoniane con brani di Clarln si deve a Carlos
Valllo. La versione otiginde, da cui cito, preso Principato, Milano, 1984, rna ceca un diverso
rirolo: E h e n t i d i teario krt~raria
GIUSEPPE GRILLI
devono aver visto nel romanzo nrmbre del realismo spagnolo la filigrana
dell'ipotesto romantico, come ha ben argomentato Biruté Ciplijauskaité2
e, superando ogni divergenza tra il rornanzo storico manzoniano e il quadro
naturalista di Leopoldo Alas, hanno ritenuto di poter fare de La Regenta un
uso che di fatto lo interpreta come un frutto, piu o meno ritardato, del ver0
ottocente~co.~
Una delle citazioni addotte mi ha pero colpito particolarmente. k quella
in cui, al riferimento manzoniano (cap. XI) al «buon uomon, di un
imprecisato borgo del milmesato, accidentalmentein citta, destinatario della
richiesta di informazione da parte di Renm sulla direzione da prendere per
giungere al convento indicatogli come meta da fra Cristoforo, 6 stato
sovrapposto un brano del cap. M de La R e g ~ n t a . ~
Manzoni o Clarín, il fine didattico perseguito dal mmude scolastico &
quello di offrire una e~em~lificazione,
sulla scorta di un testo noto, di una
figura concreta della narrazione. Si tratta del ruolo della voce del narratore.
L'esempio serve a illustrare quella tecnica peculiare e specifica per cui «il
narratore ci d i informazioni su ambienti, persone, awenimenti, offrendo al
lettore spiegazioni supplementari»;5I'intromissione di questa voce estranea
nel vivo del racconto ha lo scopo di fornire un'informazione tale da crendere
meglio comprensibile la scena in corson.6 Se la tecnica ben individua e
caratterizza una concezione del romanzo cqme resoconto verosimile e
organice, descrizione tendenzidmente esaustiva, lo spostamento da una serie
letteraria all'altra, con uno scarto cronologico non irrdevante, significativo
e mi suggerisce una rilettura di tutto il capitolo clariniano.
2. xEl romanricismo como hipotem enel realismo».11 saggio contenuro inYvan L ~ s s o n c u ~ s
(ed.), ReulUmoy namrnlisrno pn Erpafiu en la segun& rnitBd&Iiig/o xa: Anthropos, Barcelona 1988,
PP. 90-97.
Quesra retrodatazione del capolavoro di Clarin non dwe h
r supporre una svalurazione
j.
dell'o~era.che da qualche tempo a d e se ancora a facica 6 risucita a wincolani da letrure m n e in
chiave di evoluzionisma srorico-lerrerario; a l riguardo rinvio al mio lavoro ciraro in premessa,
Leopoldo A h Ckzrln e ilnro rapoiuvom r í a R e p t a r .
4. Noro marginalmenrela pmiaiane dell'ironia mamaniana (in questo caso forse non lonrana
da ceno prospettivismo cervantino) nel rrattrggim la singolare coincidenza per cui Renm chiede
soccarso informarivo su di una determinara localizzazione urbana a chi 6 accidentalmente e
prowisomenre inurbato esartamente come 1ui.
Ekmenti di teoria kttera!+a.,cit., p. 175.
5. F. Bnioscni-C. Di GIROLRMO,
6. Ibidm.
IL VERO STORICO E IL VERO DELLA LINGUA
Riassumo il tema collocando da una parte la costante del vero storico,
supposta come fondamento retorico comune ai due romanzi, pura dispetto
delle mutate situazioni di contesto storico-letterario, di scuola e di
precerristica, dall'altra lo scarto tra due testi che hanno come riferimento
sistemi linguistica-culturali prossimi, ma non identici. 11 rapido confronto
potra offrirci una chiave per penetrare meglio e comprendere la radicale
novedaddel romanza di Alas e la sua peculiare cararreristicita&e lo distingue
nettamente dalla letteratura ottocentesca.
Partiamo dunque dalla microsequenza a cui ho ailuso. L'intervento del
narratore manwniano finalizzato a costruire un contesto di attesa rispetto
all'wento storico che si intende introdurre del corpo del romanw creando
un collegamento tra la vicenda di Renzo, finito a Milano per il controverso
caso del mancato matrimonio con Lucia e la persecuzione di Don Rodrigo,
furioso per non aver potuto soddisfare il suo desiderio con I'awenente
contadhella, e la rivolta indotta dalla carestia, in cui il personaggio letterario
svolgerA un ruolo significativo al servizio del Cancelliere generale Antonio
Ferrer che esercita il massimo potere di governo in assenza del governatore
Gonzalo Fernández de Cbrdoba, impegnato nella Guerra del Monferrato.
Entrambi sono personaggi storici.7 L'introduzione della voce del narratore
6 funzionale a meglio es~licitareil collegamento tra storia e finzione
romanzesca:
L'uomo a cui Renw s'indirizzava era un agiato abitante del contorno, che,
andato quella mattina a Milano, per certi suoi affari, se ne tornava, senza
aver htto nulla, in gran fretta, ché non vedeva i'ora di trovarsi a casa, e
avrebbe htto volentieti a meno di quella fermata.8
11personaggio di Alas non e owiamente il generico provinciale lombardo
di manzoniana memoria, ma uno dei tanti impiegati di bottega della u d l e
del Comerciou. In effetti .los mancebos son casi todos catalanes»x o m e il
7. Ferrer escrcirb I'incarico rra il ,619 e il 1634, a honre della permanenra del Governarore
per un lasso di tempo pib breve (1627-29).
8. Leggo secondo la versione definitiva. Un raffronto e possibile nell'ed. a cura di Riccardo
Folli (Mil-o, 1877) ristanipara dalla casa edirrice Trwisini. La fretta dell'informatore per caso
dovuta dalla agi,miane che scuote la citti e che sfoceri in poche ore in una vera e propria rivolta in
cui Renzo si trom coinvolto.
GIUSEPPE GRILLI
nostto d'aittonde apero pronuncian el castellano con suficiente correcci6n».g
11retto comportamento professionaie dell'esemplare impiegato si conferma,
poco dopo, nel concedere que1 tanto di sconto sulla merce che invoglia e
stimola le acquirenti, magari in gara di emulazione, Obdulia e Visitación,
come ci precisa la voce del narratore:
El catalán finge que se deja seducir por aquellos ojos y en cada vara rebaja
un perro chico. Visitaúón triunfa. Pero no sabe que el mismo percal se lo
vendió a Obdulia rebajando un perro grande.1°
Sappiamo che il danaro, d'accordo con i presupposti balzachiani e zoliani,
il ben noto motore capitalistico della societa nuova e la sua narura e, nella
retorica propria del r o m a n í ~borghese, di immediata significazione sessuale.
Sicch.! la frase escrapolara arsicura nel resto di Alas una compiuta conclusione
da parte del ralrarau/e/hcon .cuna ganancia superior a la que podía esperat el
mancebo sonriente y con harba de iudion."
Mi pare che qui I'informazione direttamente somministrata dal narratore
su1 personaggio accessorio, e finalizzata a delucidare un particolare della
narrazione, risulti alla fine ben magra al cospetto delle ricche e salaci
iiisiiiwiuni che inducono il lenore a associazioni di idee e collegamenci del
tutto inaspettati.12 Ma il dato dawero interessante 6 che il meccanismo di
produzione di immagini alluse, il doppio binario del dialogo e, in una sola
parola, il senso globale della scena, sono resi possibili da una precisa
incrinatuta linguistica.'3 La caratterizzazione del mancebo e infatti solo nella
9. Uulizzo per le ciraziani i'edizione di Gonzalo Sobejano in Clásicos Casraiia (la frase cit.
a p. 355; la frase si completa con un corollario: *Son amables, guapos casi rodos. Los más tieiien
la barba cortada a lo Jesucrisron, ove la determinazione esretica segue come arrriburo alla
qualificazione di apparrenenza ad una precisa comunita linguisrica regionale). Di diversa narura la
conesia del penonaggio manmniano, come si vcdri piL innnazi.
10. Ed cit., p. 356.
Ibidem. Interessanre norare che la barba, ragliara alla nazzarena nella presenrazione, ha
ir.
ora cambiar0 leggermente di segna e conriene un'arcribuzione negativa, probabilmente dl'avarizia.
11. Diversa la moriwione che s p i n g e ~
il persanaggia manzoniano inrerpellaro da Renzo a
usaredi un garbo non abituale, il qude infani «rimasestupcfatro eedificaro della buana maniera de'
citadini verso la genre di campagna; e non s a p m ch'era un giorno har dell'ordinario, un giorno in
cui le cappe
.. s'inchinavano ai fanettix.
II complesso rapporro di odio-amore con la culturaatalana & stata pmiaimnete &rontato
3
da ParrizioRigobon, su mia sollecitarione, in un capitolo della sua tesi di dorcoram ancora inedita
IL VERO STORICO E IL VERO DELLA LlNGUA
fase conclusiva &data a uatti somatici stereotipati, secondo un procedimento
non di svelamento, madi rafforzamento (barba,jdto)).La sua determinazione
e iscrizione nella storia & awenuta invece grazie all'identificazione fonetica: il
giovane
catalano domina e controlla I'accento autoctono che reprime con
abiliti nel riprodurre fedelmente la pronunciación spagnola adeguata.
Insomma, a differenza del modello realista di precisazione e di focaliuazione
della scena, ove e c e n d e il soccorso della voce deliiarratore per k definizione
del contesto, qui & il personaggio a offr'iedirettamente, con le sue caratteristidie
fisiche, e soprattutro con la tonaliti della sua stessa uoce, que1 supplemento
informativo che consente al lettore una percaione precisa della situazione
descritta.
11piccolo episodio, pur di per se capace di suscitare qualche considerazione
critica che voglio solo accennare (rapporto tra stereotipo e rappresentazione
del reale, I'identificazione del sesso come merce, I'insinuazione comemodello
della comunicazione'*), acquista una ulteriore rilevanza se lo consideriamo
in rapporto con un altro momento simile presente nel capitolo.
Si 6 verificar0 qualche pagina prima, quando «un andaluz con acento
gallego))ha apostrofato la Regenta con unpiropo sficciatissimo («¡Olé, salero!
;Viva tu madre!»'5), che gli ha per altro meritato i rimproveri e uno schido
da parte del compagno di strada, che lo apostrofi in termini linguisticamente
&ni, ma con be1 altro contenuto, carico di rispetto (qSo bruto, mira que
es la Regentdd'). La strana figura linguistica -una figura ancora una volta di
su Prar de la Riba c le origini del naziondismo inritolato L n p o h i c a con Lcopoooldo Alar nchrinr:
cultura MvonaL n a ideolo& epoliticn (1896-190~).
Mi piace qui segndare come certe propensioni (e
ossessioni) clariniane penistana nel suo seguace pih diretto, Ramón Pera de Ayala, cfr. ad esempio
il suo A.M.D.G., ed. di Andres Amorós in Letras Hispánicas, Cdtedra, Madrid 1995, p. 1%: «El
Eterno nos ha patentizado, en el curso de lo tempord, su afición a la lengua del Lario. El ararneo
no la eligió, ni el griego, ni el sánxrito, ni el hebreo, ni el catalán -nahilírirnas lenguas t o d a s ...s.
14. Non si tramadi tecnichc isolate e specifichedi questo episodio, madi moddiri srnirturanti
lo stile di Alas che posiamo riscantrare in ulteriori saioni de Lz Rrgenra e anche in dtre rue
produzioni, come nel romanzo Su único hijo, continuzione e replica de Lz Rpgenra: cfr. per questo
Giuseppe GRILLI,
uClarín olme "La Regenta": *Su único hijo"., in Cenanter, Rmirra del Imtituto
Ceryanter en Italia, 1, 1 (2001),
Dossier Clarin.
15. Ed. cit., p. 352.
16. Ibidem. k importante la precisazione, ironica, del narrarme: *Era popular su hermosuran,
&e amibuisce il n s p mindotm a una catcpria estecica e non erica.
GIUSEPPE GRILLI
compromesso tra modalita fortemente caratterizzate ed identificate- non 2
certamente buttata 11 a casaccio.
Le coppie linguistiche (catalanol~asti~liano;
andalusolgagliego) presenu nel
capitolo, per tanti versi anomale, e sicuramente decontestuaiizzatee riprodotte
artificiosamenteneiia citta immaginaria
di Vetusta, ove ci aspetteremmo sulla
base degli indicatori topografiü e d'ambiente tonalid diverse, specificamente
asturiane, hanno un loro correlativo nelle coppie
- - amorose che si ritrovano
nella parte conclusiva del capitolo: Mesia con Ana Ozores, Paco Vegallana
con Petra.17 Un quarcetto che si forma un po'
- -per caso, un po' a effetto,
sulla base della promessa, per il giorno successivo, di una rappresentazione
calderoniana: e che si tratti di coppie che mimano una attualizzazione del
teatro aureo, non & lecito dubitare.18
L'artificiositi degli accoppiamenti traspare e non lascia troppo tempo
all'inganno. Peua, infatti, si &famasorprendere dal marchesino, da1 momento
che, se pur non si illude che il giovanegalán possa sposarla «verbigracia»,si
awede troppo tardi della finzione con cui 2 srata burlara e di cui riconosce e
lamenta la prova irrefutabile nell'assenza di que1 «mal abrazo),carpito al buio
che le avrebbe garanrito, invece, un senso e un valore referenziale concreto
d e alabanzar di Paco rivolte al apelo de oro» o alla «blancurade cutis.. D'altra
parte sono questi attributi abusati, tipici di un repertorio poetico che fu donoso
per le lettere spagnole, che appaiono ora inadeguati a indicare reaiisticamente ii
fascino di Petra la rossa. Un fascino che era stato colto assai medio da un lapsus di Ana nell'dudere ai suoi amori con il ~cuginordel Mulino.lWn fasci-
A
17. Quert'ultimo personaggio merira un'attenzione che non gli 5 rtara ancora tributara e
viene abirualmenre e superficlamente assunra come esprwione delk kxivia e del degrado rnonle.
Cfr. la scheda a lei dedicara da Mariano Baquero Goyaner nella sua ed. in Selección Ausrral, pp. 99IOI (Espasa-Calpe, Madrid, 1984)che ripercorre le sue prwnze nel romanzo come un filo sottrrraneo
sin dalla sua prima apparizione nel capitolo 11 alla conclusione nel cap. X)ol
18. Petra, forse il personaggio &e iassume la coscienza critica del romanw (e che percib nd
vince n6 perde nella rmgkoflz@ven~tenx)lo ha percepito perfmamente wgliendo la distnburione
del moli delle dorpnrjar della innka: .El Marquesito la había entretenida a ella para dejar solos a
los dosn.
rg. «A Perra le supo a malicia lo que era una equivocacióm. Ricardo ancora che Ana i'avwa
riprera: «Si no re hubieras derenido en la fraguade tu primo ...u, rwirando Vitriiazionedellaragaua:
.... ¿Que fragua' Es un molino, reñoau. Chi ha ragione? 11 narratore, &e suppane I'equivocnridn o
Petra che intavede la rnnlicin? Propendo per credere &e il vero sia qui wnfigurato dalla soggettivith
del penonaggio piuttosto che dalla tesrimonianza del narrarore onnisciente.
IL VERO STORlCO E IL VERO DELiA LlNGUA
no che la voce del narratore all'inizio del caoitolo si e oremurata nel definire
e collocare neUa categoria dell'antipatia.20 Con una precisazione, owiamente,
sdla ~eculiaritidella fonetica della piovane donna: c~rocurabadisimular el
acento desagradable de la provincia y hablaba con afectación insoportablen.21
Sicdié, paradossalmente. neppure lei, quintessenza dell'asturianiti aldeana,
attesta in questo segmento del racconto la peculiarid linguistica del lugar.22
Al di 1i del dato curioso, ci serve questa insistenza sul modo di far uso della
lingua da parte di personaggi senz'altro minori, se non addirittura di contorno, al fine di otteneme una lettura che risulu pib ricca del romanza? La risposta
non pub d e passare per una ricognizione deli'intero capitolo. Esso, benché
non sia essenziale né per lo svolgimento dell'azione n6 per la caratterivazione
dei personaggi centrali del romanzo, appare di singolare interesse nella
definizione del congegno complessivo dell'opera. infatti incastrato tra due
momenti narrativi forti: da una parte, ['antecedente, con la presentazione del
circolo della societi vetustense, dall'altra, il susseguente, ove si racconta la
notte del fallimento teatrale, quando Ana rifiuta I'invito ad assistere alla
rappresentazione de La vi& es &o e riceve, invano, la visita lürtiva de Mesía.23
Lo spettacolo, che avrebbe dovuto rendere attuale il testo pih m a t o del
teatro barocco, delude profondamente Quintanar che tante speranze di
godimento estetico vi aveva riposto. Tuttavia proprio questo fallimento in
un certo senso attenua la sua delusione per non mere riuscito a convincere la
lo. Ed cit., p. 338: <Teniala doncella algo más de venticinco años; e a mbia de color &,
muy blanca, de Facciones correctas; su hermosura podía excitar deseos, pero dificilmente producir
sirnpatiasn.
1 . Ibidem.
22. Ana srara esplicita sin all'inizio del capirolo e dell'awentura quando le ha &¡esto di
accompagnarla fuoti citti: ,<Poralgún camina ...extraviado. .. por donde no haya gente. Tú que
eres de esas aldeas, y conoces todo eso, jno sabes por ddnde podremos ir sin que encontremos a
nadida. Perra & diinque individuara perfectamente come espresione direrra dei dinmrni vetustensi.
E, come vedremo piii aranri, proprio nelle verti di aldeamcompie per rraslazione il rappono carnale
con il Magistral, hermano delalma della padrona.
23. E a questo punto che Pctra sugella I'episodio e il capitolo con una speranza che d o
stesso cempo un pmrnessa e una minaccia destinara a awcrmi: "Había visto ella muchs cosas en
su vida de senidun~bre... En aquella casa iba a pasar algo. ¿Que habría hecho lasehora en la hucm?
¿No sc le habla figurado a ella oir allá, hacia la puerta del Parquz, una voz ...;Serla aprensión ...
pero ... aigo, algo habla alll. ¿Quepapel la resemlan? ;Cancarian con e h ? ¡Ayde ellos si no!». La
muchacha, che appena nel capitolo precedente era sraa regun& &m al fianco di Paco Vegallana
nell'ultimo rrarto del paseo, non evidentemente diíposa a f m i escludere dalla romrdk.
moglie ad accompagnarlo. La funzione reatrale ha in effetti un desmkzce fuori
da1 delimitato perimetro dello scenario e il tuno si conclude con I'incursione
di Mesía, anch'egli allontanatosi dalla rappresentazione, al raserdn de$
Ozores. Effetto del trambusto, e della complessiva dislocaúone della teatralid
in uno scenario attualizzato (e inglobato n d a trama romanzesca), il crollo
delle complesse architetture e delle strambe bacheche del gabinetto
sperimentale di Don Víctor per opera della moglie, imprudente, nel corso
di una visita trafelata a quelle istallazioni peregrine.24
Se torniamo alle peculiarith del capitolo IX, dobbiamo notare come
l'incipit permette una lettura sganciata dal contesto narrativo globale,25 come
6 non inusuale, e pienamente giustificato dalla tecnica di scrittura di Alas,
per sua stessa ammissi0ne.~6L'autonomia della descrizione iniziale 6 poi
confermata dal nocciolo narrativo che indica una passeggiata stravagante della
Regenta fuori c i d . Alla prima sostaAna, che accompagnata da Petra, resta
sola con i suoi pensieri e ricordi, mentre l'awenente carneriera si reca ad
amministrare nel mulino prossimo al luogo una delle molteplici relazioni
erotiche che qualificano il comportamento del personaggio.
La Ozores nel fratrempo ritorna con la memoria all'incontro con il Magistral nell'atto (non si parla di sacramento) della confessione. Ana ricorda
con sicurezza una quaiche rendenza a svicolare sui fatti imposta da Don
Fermín, uno svicolare cui ella si adegua presto e con gusto. S d e forme, e in
particolare sui significanti, l'attenzione 6 invece sovrabbondante. Sicché ad
Ana restano impresse parole ed espressioni: «pizca»e «esto era mecánicoi>:27
24. La srmttura paralleliscica rra 1, 9 e 11, 19 che inrendo qui evidenriare si r a f i n a con la
presenza e il moto che in quest'ulrimo capitolo svolge lo studia-laboratorio di Quintana,, mera
privilegiara delle visite a casa Ozores con cui deliria don Vkror e che costiruiscono la doverosa
premessa in v i d della quale il dongiovanni vetutense si introdurd nell'inrirniri della vim Familiare.
25. Ed. cit., p. 337: «En la Plaza Nueva, en una rinconada sumida ya en la sombra esd el
palacio de los Ozores, de fachada ostentosa recargada, sin elegancia, de sillares ennegrecidos, como
las del Casino, par la humedad que trepa hasa el rejado por las paredes».
26. *La Regenta que fue escrita como arrlculos sueltos», CLirin y sur editore. 6jc n w indditar
d e L e o p o L l o h B Fcmndez Lvanta (1884.1993)~ edici6n de J. Blanquar y J.-F. Borre], Universirk
de Breragne, Rennes. 1991, p. 43.
27. Ed. cit., rispetrivamenre a p. 342 e p. 345. L'ingenuiri e una cena dase di infanulismo
intelleaualc delMagistrd si confermano, in quesri stessi termini, nel cap. XI, riprendendo il motivo
di E~toes mecdniro, a p. 451 ed ancora a p. 453: aScgún De Pas, los malvados eran otros ronros, como
los herejes. Y cambien aquello era mecánico, rambikn lo demosrraba por a + b..
IL VERO STORICO E 1L VERO DELLA LINGUA
sono due esponenti significativi della (~elocuenciaxdel Magistral, tutta tesa a
dimostrare la ((conformidad de fe y raz6n»,28 mediante una tecnica che
possiamo assimilare al naturalismo, cosi che «se viera lo que se decian.29
L'immediatezza rappresentatrice delle parole, insieme a una cena loro
crudezza, che sfiora la volgarita, «encantaba a la Regenta.30 Mala dama ha
modo di applicare immediatamente la lezione: accortasi dell'assenza della
se~itrice,si scopre di lei bisognosa a causa di un moto emozionale che la
turba e la rende avida di compagnia.31 Ne richiede, dunque, l'immediato
ritorno dalla missione furtiva. 11 rimprovero e inevitabile perla ragazza che
compare trafelata, con i vestiti in disordine e le gote infuocate, e I'accusa &
senza mazi termini: esi no te hubieras detenido en la fragua de N primo ...»
insinua la Ozores, che la suscettibile cameriera uirregge: «¿Quéfragua? Es
un molino, sefi0ran.3~
Sulla via del ritorno le due donne attraversano dapprima il gran boulevard,
in mezm ai giovani popolani che, all'imbrunire, danno sfogo all'energia v i d e
residua dopo il lavoro con una verbalizzazione erotica collettiva e gioiosa,
poi la via commerciale, con i suoi negozi e lo struscio delle signore e dei
28. Ed d.,
p. 344. Ana alla considerazione Eiseguire una damione: niCómo tenla ellaventisiete
afios y jamás habla oído esto?». Ma la correlazione tra parale ed ed gioched presto conrro e non
a favore del Magistral quando la Regenta si awede dei desideri non proprio wangelici che suscita
nel sacerdote, cfr. 11, 25, p. jzj: %Buenoararla empezar a querer en el mundo cerca de los treinta
,,,¡ya un clérigo!,i.
29. 'E cit., p. 342.
30. E infatti con una carciva batrura, seguita da <<algunas
palabras no menos vulgares y friasi,
(p. 363), che Mesia, alla fine del capirolo, apre una prima breccia nel cuore della Regenta, una
brcccia che diventa w c o quando si lascia trasportare dalla passione e prorompe in un perfena
replica del piropo popolare che I'aveva sorpresa nel pnreo: sqQu6 manirima! ;que monlsimdu (p.
365). E I'aristocratica in efferci non disdegna a k t t o una cera brutalita in materia amorosa, come si
commenta in accasione del paseo: icNguna v a habla pasado la Regenta por allí a tales horas, pem
en esta ocasi6n, con una especie de dable vista, creía ver, sentir alli, en aquel monr6n de ropa sucia,
en el mismo olor picante de la churma, en la algazara de aquellas turbas una forma de placer del
amor; del amor que era por lo visto una necesidad universaln.
31. Che si rratu di un momento di parricolare apprensione emotiva & sortolineato da1 fatto
che vi ricorre il motivo linguisrico del rapo can cui si canclude il libro, cfr. 1, 9, p. 347: 'Un sapo en
cuchillas miraba a la Regenta e n m a r a d o en una raiz gruesa, que salia de la tierra como una garra.
Lo tenia a un palmo de su vestido. Ana dio un grito, tuvo miedo. Se figur6 que aquel sapo había
estado oyendóla pensar y se burlaba de sus ilusiones». Su questo particolare cfr. la nota di Juan
Oleza alla sua ed. del mmanzo in Letras Hispánicas, Cdredra, Madrid, 1984, v. 1, p. q 3 .
32. Ed. cit.. p. 348.
GIUSEPPE GRILLI
damerini in bolletta, anch'essi a caccia di un piacere da vedere o da parlare,
un piacere di insopprimibile
istanza sessuale, tutto s~uardi,
immagini,
rafIigurazioni.33Ed & in questo tempo del regreso che i personaggi e il lettore,
costantemente assistiti dalla voce fuori campo del narrarore, si imbattono
s d a strada, anzi suiie due strade, n d e due strane coppie dialettali da cui siamo
partiti.
La critica ha spesso sottolineato l'infantilismo della protagonista del
romanzo clariniano, collegandolo anche a forme primitive di edonismo
linguistica: vacillazioni ortograliche, afasie, interferenze ua scrittura e lettura.34
E si avanza il sospetto che il romanzo di Vetusta sia la realizzazione critica
del libro di que1 poeta mancato che & stata Ana Ozores. 11 romanzo-veriti di
Alas chiamato d o r a a fare i conti con la cultura letteraria, i tic, le manie del
suo autore primigenio. Questi, ciok costei, mentre gode o soffre I'apodo di
Jorge
Sandio, añibbiatole da una societi meschina, invidiosa o forse, e vib
probabilmente, solo inconsapevole, e terribilmente attratta, sotterraneamente
attratta, da pratiche tardo barocche, virtuosistiche, parodiche.35
In cib Clarín realizza quella sintesi tra motivi specifici della tradizione
letteraria e riuso degli stessi in un contesto pib moderno ed adeguato.
Dipingere il vizio di Ana, portagonista femminile, come «el mayor y más
ridículo d$ecto que en Vetusta poda tener una sefiorita: la literatura»,rinvia
certamente a una condizione di modernita e restituiste il romanza al contesto del personaggio dissonante, bovarista.
*
3 3 -La acera de tres metros de anchura, una acera hiperbólica para Verusta, estaba orlada
por una fila de faroles en columna, de hierro pintado de verde, y por otra fila de árboles, prisioneros
en estrecha caja de madera, verde también. Por esto se llamaba E l boulevard, o lo que era de rigor,
C a b del Triunfo & 1836..
34. Naruralmente ub non ?. di ostacolo a che si rnanifestino nel resto forme pih ekborate e
complesse di carnevalirzazione del Icrrerario. Ne k un buon esempio in 11, 23 il contorno laicoecdesiasuco di Vetusta quando da sfogo a regole e culrure scolasudie riusate con finalita umoristiche,
in particolare le enumerarioni in latino, di sicuro effetro ilarinante di p. 237:uRipamilán se retorch
de risa, Somoza, tü~ioso,gritaba; y sc oía: colapso... flegmasla... cardiopatía ... y el m-alcalde, sin
atender, continuaba mezclando lacine: Masculina es&N, -ir, /mrrir, cnulir, jan.&,
rollir, /pircir,
uermu, raUis,folh~.
35. Dario Puccini nell'Iniroduzione alla versione italiana del romanzo di L. Alas collega
opponunamente i motivi della «letteraturi-ionen
e della m i ~ em abimt del romanzo, o a l par¡
dell'ironia», al ornodella c e m u n o u , con riferimenu da Brent a Gilrnan (LaPmidentem, ed. Einaudi,
Torino, 1989, pp. XII-XII).
IL VER0 STORICO E IL VER0 DELLA LINGUA
Alas non si limita a questa determinazione generica, la precisa, distinguendo
questo rispetto ad altri possibili percorsi devianti, ben rappresentati nella
narrativa ottocentesca: I'~asombro»provocato da Ana per quella sua dedizione
abominevole era pari ad aitre turpi h i o n i , quaii «un revólver, una baraja o
una botella de aguardiente., riferimento esplicito a modelli ben delineati neUa
tradizione romantica e postromantica di degenerazione della personalita,
decomposizione sociaie e trionfo del disordine nelle forme del vizio e della
corruzione delinquenziaie.36
Ma, quale che sia la determinazione nel contesto del romanzo, il motivo
centrale del capitolo K 6 que110 delpmeo. In red& anche in questo segmento si awerte il carattere strutturale e portante del libro: il suo rapporto
diaiettico tra singolo capitolo-episodio e cornice globale. 11 contenitore
tuttavia non e, come 6 dato constatare nel singolo momento di a.rticolazione
della storia, innocuo e inerte, anzi opera e condiziona le sezioni che vi si
iscrivono. Nel caso che qui ci occupa il narratore, attento ora non al momento
soggettivo, ma d a topograíia narrativa, awerte che si uatta di una peculiare
conformazione, infatti:
había comenzado aquel paseo años atrás como una especie de parodia;
imitaban las muchachas de pueblo los modales, la voz, las conversaciones de
las señoritas, y los obreros jóvenes se fingían caballeros, cogidos del brazo y
paseando con afectada jactancia.37
A questo punto credo di poter avanzare una proposta di lettura che risolva
il senso deiia suamberia linguistica e del peso che essa assume nell'atuibuzione
e definizione delle remiche narrative. Tutta la struttura del capitolo risponde
in effetti ad una sorta di parailelismo. Esso pub leggersi su di un doppio piano
parodico, giustificato daipmo de comedia del suo motivo principaie, ilpmeo
appunto.38 La duplicazione strutturaie del romanzo espressa nel rapporto tra
36. Cfr. ed cit., I,r, pp. 231-32,
37. 1, 9s P. 350.
38. *Había comenzado aquel paseo años atrás como un especie de parodia; imitaban las
muchachs del pueblo los modales, la voz, las conversaciones de las señoriras, y los obreros jóvenes
se finglan caballeros, cogidos del brazo y paseando con afectada jactancia. Pow a poco la broma se
convirtió en costumbre y merced a ella la ciudad soliraria, trisre de dla, se animaba al comenzar la
noche, con una alegria d t a d a , que parecia una excitación nerviosa de roda la "pobrereria",como
GIUSEPPE GRILLI
quadro generale della narratio e digressi0 episodica si manifesta e si rispecchia
nel capitolo: nel mentre un personaggio co-narratore, Ana Ozores, Sta
parodiando la elocuencia di De Pas, il narratore fuori campo, identificabile
con lo pseudonimo Clarín, fa il verso alla narrativa realista-regionalistacostumbrista puntando sulla rnimesi straniata e straniante di personaggi
connotati su1 piano delle peculiariti dialettali ma inseriti hori del contesto
linguistico adeguato.
Conferrna di questa determinazione espressionistica viene dal fatto che
neppure il dominio della trattatistica parapornografica.39 di cui Paco
Vegallana d i prova nel capitolo, permette al giovane di sfuggire alla
contaminazione linguistica giocosa con le sue ((meretricesde Babilonia y de
Cerbatana.40 che egli preferisce d a solida, concretissima e disponibiiissima,
Voyeur o incapricciato di Obdulia, anche Paco -cosi come tutti gli
altri personaggi de La Regmta- si lascia tentare dalla pagina scritta, trascurando
le opportuniti vitali, senza peraltro poter esercitare un autentico controllo
(ortogrhco e ortofonico) su di
Insomrna, alla nostra iporesi, c'k un
continuo concorrere di indizi e controprove.
Eppure I'uscita di sicurezza dalla gabbia del romanzo naturalista viene
percorsa da Alas con garbo; egli non rinnega i principi, né si abbandona
aii'anardiia, anche quando -come in questo capitolc- e intensa I'istanza della
decían los t e d i o s de Vegallana. Era la fuerza de los taiieres que salía al aire libre; los músculos se
movían por su cuenta, a su gusto, libres de la monotonía de la faena rutinaria. Cada cual, además,
sin darse cuenta de ello, estaba satisfecho de haber hecho algo útil, de haber trabajado. Las
muchachas reían sin motiva, se pellizcaban, tropezaban unas con otras, se amontonaban, y al pasar
los grupos de obreros crecía la algarara; habla golpes en la espalda, carcajadas de malicia, gritos de
mentida indignación, de &o pudor, no por hipocresía, sino como si se uararade un paso de comediar.
39. Al riguardo cfr. il contributo di Jean-Frangois BOTREL.iiEspaía, 1880.1890: el naniralisma
en situaciónu "el volume curato da Y. Lissorgues, gib citara (pp. 183-197).
40. Lo chiarisce immediatamente la voce del vigile narrarore: i<EstaCerbatana, era Ecbátana,
pero él la llamaba así por equivocación indudablemente». Tuttavia ricordo che ne La Domtea di
Lope de Vega (ed. Morby, Clkicos Castalia, Madrid, 1968, p. 188) Laurencio chiama Gerarda amadre
Cerbatana..
41. In questo il nobile frivolo poco s i distingue da1 prosaica Anselmo notro estúpido que
jamás habla venido a buscarla en el secreto de la nocheu che & la frase (tra virgalrtte) w n cui si
chiude il capitolo X s e n a chiarire dove e quando concretamente sia srata pronunciaa; in realri
evidente che si trana di un pensiero recondito, ma assai sencito, di Pem che anche in quctto caso si
proietta come personaggio xnaturalen e spanranea al cospena della arrificositi e táisid di tuni gli alrri.
42. Cattive letture: *Paco padecla distracciones cadava que remonmba a la historia antiguabi.
IL VERO STORlCO E IL VERO DELLA LlNGUA
trasgressione letteraria. Tra il piacere del piropo dei giovani proletari di via
del Triunfo e gli ammiccamenti dei commessi di via del Comercio, Clarín
coiioca un correlativo oggettivo dell'oraliti che giustifica e riporta all'ordine
la proliferazione degli accenti. La carne come cibo e le golosine restituiscono
i piaceri della b o c a alla condizione naturale di orifizio ed anticamera della
gola.43 Del rito alimentare si riconosce la socialiti, sia nella determinazione
sessuale («yave usted que no se la comen~,44ricorda Perra ad una Ana piu
speranwsa che non atterrita), sia in quella economica (((dela confireria nueva
sallan chorros de gas que deslumbraban a los vetustenses, no acostumbrados a
tales despilfarros de gasn45).In questo modo la c i d moderna come soggetto
del racconto realista, benché insidiata da tanto derroche di edonismo e piaceri
di ascendenza d e , pub celebrare la sua festa e integrare il vecdiio nel n u ~ v o . ~ ~
L'esposizione dello stile a favore deiie ipostasi di un barocco scolastico e di
maniera47mediante i giochi di parole, I'oralita,le dusioni al dialeno, dunque
indissolubile dai riscontri tematici con le wne del carnevalesu, colto nelle sue
attribuzioni piu immediate del cibo e della sessualiti. Innegabile k la carica di
artificiositi e di convenzionalismo contenuti in questi aspeai caratteristici del
romanzo, ma in essi si esprime una autenticid, un movimento non meno vivo
di que110 &e uasuda dalle n o v e h pseudo-romantiche che si inventano, e in
cui si cullano, Ana Ozores e Fermín De Pas nella loro disperata solitudine.48
43. i a divisione dei cibi funzionale: puro alimento per i proletari, dolci per i borghesi. Ma
la u r n e una tajadn da acchiappare al volo, carne cruda e paipitante di piacere, mentre i dolci sono
sovente consumau solo con gli occhi damnri alla verrina della pasricceria.
44. Ed.<;t., p. 352.
41. Ed. cit., p. 354. POCOdopo si chiarisce il perchb della sorpresa per quella illuminazione
gradita, cfr. ¡vi, p. 356: «El gas no era prodigad? por un Aywiramiento llena de deudas, y un farol
aquí, o r o a cinquenra pasos (si no hay luna; en las noches románticas no hay gas) no deslumbran
ni quitan a la noche su misterio».
46. Cfr. Laureano BONET, ,<Lucesde la ciudad. Notas sobre la aparición de la metr6poli
capitalista en la narrativa de Narcís Ollern, Anírario &Filolo& 1977, p p 397-444. C ' k Oller dierro
al rnonrrbo catnldn del capitolo, e, parimenri, da supparre un riferimenro alla Pardo B a z h Ale
spaile dell'nnúdu con ncmtogalkgo? Non saprri. Forse esageraro condurre la ricerca fina a questi
estremi su que1 che fu p&b sicuramente un r o m n d c k f .
47. In una nota della sua ed., gih citata, de La Rrgrnta Sobejano hasegnalato in un testo della
Numa campaña (1887) un richiamo spregiativc al manuale canonico del Rengifo (I,6, p. 258).
48. Ana: u i a idea del libro, como manantial de mentiras hermosas, he la revelaci6n más p n d e
de toda su infancia. (1,4). Fermin: %La Regenta habkba ni más ni menos como el la habla hecho
hablar cantar veces en las novelas que se conraba a si misma al dormirse» (11, 21).
GIUSEPPE GRILLI
Anzi in questi piaceri effimeri, che abbiamo visto cosi ben distribuiti e
rappresentati nel capitolo M, 2 possibile scorgere la sola proiaione sociale,
nel senso di relazione interpersonale, del vitalismo, prima che esso sia
meschino e sordido
definitivamente condannato a consumarsi nell'egoismo
deUe tipologie prefabbricare a cui nessun personaggio del romanzo sfugge.
Per questo il valore trasgressivo
dei piaceri evocati e degli
- edonismi verbali
praticati nel capitolo, e nell'intero romanzo, e bloccato in un involucro che
se lo contiene, e lo reprime, ne preserva anche la piena autenticiti. Le
tematiche d'uso piu o meno convenzionale (romanzo &adulterio, rornanm
«provinciale»e «socialen) e le ideologie totalizzanci che le sottendono (come
il positivismo, il laicismo, I'antitradizionalismo) sono gli strumenti della
critica clariniana verso la Spagna della Restaurazione, ma sono anche obiettivi
di una contestazione radicale e distruttiva. Una contestazione irnpietosa che
lascia ben poco spazio a repliche e proliferazioni di genere, sic&&il romanm
non potra che autocollocarsi come tinico hijo del genio narrativo di Clarín.49
In una linea interpretativa del capolavoro di Leopoldo Alas che 2 giusto
far risalire a Shermann H. EoFO troviamo le motivazioni profonde
dell'amarezza, della solitudine, della crudelta. Nel pieno di que1 momento
di esplosione sessuale e sociale con cui Ana Ozores afkonta il Paseo e il ritorno
a casa in I , 9 la voce del narratore improwisamente si rattrista: «Todos eran
j6venes. El trabajador viejo no tiene esa alegría... El obrero pronto se hace
taciturno, pronto pierde la alegría expansiva, sin causa».5'
La rapida caduta deli'ahgrz'a q a n s i u a , il suo valore effimero e legato aila
breve stagione della giovinezza, cosi come la sua interconnessione con la
gaiezza sessuale che si traduce nella contaminazione e nell'immediataza degli
accenti e del parlato non hanno perb -a differenza di quanto dettoappmenenza di &se. Anche la c u l n q signorile si Fa taciturna e Ana Ozores,
quando la maturid dei sensi e della storii determined I'inevitabile adulteri0,5~
non esita a tappare la b o c a dell'arnante intimandogli «Nohables>>
(II,29).
49. Rinvio di nuovo al mio uClarin olrre "La Regenta": "Su único hijo",,,cir. per quesra
identificarione.
50. Elpenrnrnimro modemoy la novcla erpañoh, Seix Baral, Barcelona, 1962, p. 90.
51. Ed cit. p. 351.
5r Pcr il valore narurde e obblipto della cadum di Ana, cfr. h c o n i o Vilanora, *El adulterio
fisiológico y rnoral~,in Clarin y m Obra en rl crnrrnmio & *La
de h i t a Omres como
R e p t m , Publicaciones de la Universidad, Barcrlona, ,985, pp. 43-82.
IL YERO STORICO E IL YERO DELLA LINGUA
Una interessante conferma a ouesta lettua del ca~itolo& offerta d d a stesso
Alas con la determinazione parallelistica che di questi motivi si offre, per
reiterazione, dieci capitoli dopo, in II,19.
11tema principale di quest&pitolo
occupato dala frenesia che ha ormai
imprigionato la protagonista Ana Ozores e che si conclude nella maggiore
delie crisi nervose, vera e propria sintomatologia isterica, tra quelle, né tutte
di uguale intensiti né con le medesime caratteristiche, &e il tempo narrativo
ricoperto da1 romanzo presenta al lettore, offrendo un arco biograíico della
protagonista che va dal passaggio dalla puerizia all'adolescenza fino alla
maturiti.53
All'interno di questa opzione di intreccio si collocano, quasi nel centro
spaziale del capitolo, due motivi collaterali, gii noti e sufficientemente
anticipati e utilimti in precedenza. Si tratta del motivo deila visione d'assieme
che, grazie allo strumento moderno («elanteojo))),e alla posizione elevata
(«elcampanario»)permette a don Fermin una visione prospettica degli eventi,
tale che lo awicina ai privilegi del narrarore e lo rende meno schiavo nella
sua condizione di personaggio-marionetta.s4
In questa privilegiara posizione ricordiamo &e il Magistral si era presentato
sin dall'esordio, in una altalena di ironia e serieti descrittiva:
Uno de los recreos solitarios de don Fermín de Pas consistía en subir a las
alturas. Era montañis, y por instito buscaba las cumbres de los montes y los
campanarios de las iglesias. En todos los países que había visitado había
subido a la montaiía más alta, y si no las había, a la más soberbia torre. No
se daba por enterado de cosa que no viese a vista de pájaro, abarcándola por
completo y desde arriba. (...) Llegar a lo más alto era un triunfo voluptuoso
para De Pas. (...) En Vetusta no podía saciar esta pasión; tenía que c o n t e n h e
53. Ricordo che in piii occasioni Ana in 1, 9 e suli'orlo della crisi newosa: dopo I'iniziale
malessere oggerri~tonell'inconrro visione del sapo menrre Perra 2 al Mulino, Ana dapo I'episadio
del piropo aiTemía el ataque. estaba muy neiviosdn (p. 354) e sopratrurro dopo I'esperiem deiie
golminar: <S610 ella no tenía amor;ella y los niños obres que lamlan los cristales de las uinfiterias
eran los desheredados. Una ola de rebeldía se moda en su sangre, camino del cerebro. Temía otra
v a el ataque".
54. L'imporranza della definizione dall'dto deiia realri, e quindi prosperticamenre descnm
ne Lz &pez, & stata aegnalata per primo da D. P É w MINK,NoveIi~tmcspañolcr de h si& x m y
n\: Madrid 1957, p. r4r &e, riferendosi all'universo venistense, scrivc: <.esla ciudad observada desde
todas las dturas y rinconesa.
GIUSEPPE GRlLLI
con subir algunas veces a la torre de la catedral. Solía hacerlo a la hora del
coro, por la mañana o por la tarde, según le convenía...SS
Lo ritroviamo ora di nuovo, nel capitolo in esame, alle prese con il suo
cannocchiale a spiare la combriccola che attornia la Regenta:
Entonces h e cuando el provisor vio con su catalejo, desde el campanario de
la catedral, los preparativos de una expedici6n al campo en la que acompañaban a la Regenta Mesía, Frígilis y Quintana. No h e aquella sola ...S6
Queste gite in campagna, a Vistalegre, avranno un seguito (poi sari al
Vivero) e nel corso di esse si percorreranno veloci gli eventi decisivi, e
caratterizzanti la trama, fino alla seduzione di Ana da parte di hvaro, owero
alla entrega della Regenta a un appagamento dei sensi troppo a lungo
desiderato e rinviato.
Per cogliere il senso di duplicazione parodica con cui 6 strutturato il
romanw, e intendere il senso di uiteriore anticipazione dell'evento, converd.
soffermarsi, pero, dapprima su di un'altra gita, quella che introduce e consente I'episodio che anticipa, in tono burlesco e antiarcadico, la conquista
dell'adultera. Essa 6 infatti preceduta da un'altra seduzione, che si realizza per
un capovolgimento grottesco: 5 il Magistral, fustigatore in pubblico dei
costumi di Ana, &e mentre bnicia di passione per lei in segreto, cede all'invito
della doncella della dama a cui tanto tiene. Una caduta &e sirnbolicamente
si consuma quando la bella Petra indossa un costume di aMeana e perde nella
fretta che segue I'amplesso la giarrettiera che fu della Regenta. L'abito e la
lingerieesprimono casi la dupliciti di Fermín cui 6 permesso il sogno d'amore
solo nelle raffigurazioni del disfraz e della sostituzione.
55. 1, 1, p. 104. Que1 che interessante norare qui che la immediatamenre successiva
introduzione del anteojo che consrnte a Fermln di spiare nell'inrimith del suo palazzo la Omres e
annburi~mentedwiara sulla figura dello squdlido ardlito Celedonio, personaggia incaricato, nel
finale, di suggellare la profanarione di Anita con il beso deliapo.Si legga ivi, pp. 104-105:
c<Cleledonio
que en alguna ocasión, aprovechando un descuido, habla mirado por el anteojo del Provisor. sabla
que era de poderosa atracción; desde los segundos corredores, mucho más altos que el campanario,
había 61 visto perfectamente a la Regenta, una guapisima sehora, pasearse, leyendo un libro, por su
huerta que se llamaba el Parque de los Ozores; si, sefior, la había visto como si pudiera tocarla con
la mano, y eso que su pdacia estaba en la rinconada de la Plaza Nueva, bastanre lejos de la torre.....
56. Ed cit.. p. 133.
IL V E R 0 STORICO E IL VER0 OELLA LINGUA
L'awentura si svolge nel corso di una drammatica gita, poi funestata da
un improwiso temporale, che occupa gran parte dei capitoli XXVII e XVIII,
capitoli che aprono di fatto all'epilogo del romanza, stmtturantesi nei tre
capitoli finali.57 Durante questa awenturosa giornata trascorsa al aire libre il
Magistral, oppomuiamente invoglito e provocato dalle grazie procaci di Peua
e da1 grumo di desideri repressi che lo agitano nella mente e nei sensi, compie
per traslazione su1 corpo della doncella di Ana, que1 soddisfacimento degli
istinti &e non gli riesce, eche n e m e n o si arrischia a insinuare, con la donna
mata. Nulla accade casualmente, compresa la violazione della honra di
Quintanar.
L'episodio si svolge secando i canoni della commedia degli equivoci. 11
Magistral corre furibondo di gelosia all'inseguimento di coloro che imagina
amanti agresti in fuga sui monti, Ana edhvaro, e si trascina dietro Quintanar,
marito restio e fiducioso. In un capanno don Víctor rinviene una giarrettiera
di seta rossa, che mostra al canonico come sicuramente di proprieta della
modie.
owiamente che don Fermin preoccupato da ben altro
- Ignorando
e ignorando altresl che di quella giarrertiera il Magistral ha, or non 6 guari,
fatto esperienza diretta. La scena grottesca
si presenta come comunicazione
del gii noto, secando un collaudatissima tecnica teatrale. L'ingenuo donvíctor
si affanna in spiegazioni contarte:
...una liga que h e de mi mujer, pero que me consta que ya no es suya... Sé
que no le siwen ... desde que ha engordado con los aires de la aldea... con la
leche.. etc., y que se las ha regalado a su doncella... a Petra. De modo que
esta liga... es de Petra. Petra ha estado aqui. Esto es lo que me preocupa...
;A que ha venido Petra aqui... a
ligas? Por esto esoy preocupado, y
he creído oportuno dar a usted estas explicaciones... Ai fin es de mi casa,
está a mi servicio y me importa su honra ... Y estoy seguro, esta liga es de
Petra.58
7 7 E imporrante ricordare il dato: la prima parte del cap. XXVlI occupata quasi integralmente
dalla corrispondenzae da1 diaria di Ana chr atrestano il buon esiro delle cure, del soggiorno aldéano
e delle dime imposte dal sagace doctor Benita. Tra le banute fmali del diario segnalo: «Ysin embargo
hay horas que lasvibraciones de las cosas me hablan de una música recóndita de ideas y senumienros.
~ Q u Ées esta esperanza de un bien incierto?A veces se me antoja todo el Vivero escenario de una
comedia o de una novela ...» (11, 27, p. 391).
78. Cfr. 11, 28, p. 413.
GIUSEPPE GRILLI
Ma c'&un diverso e concorrente motivo, a questo del consumo sessuale,
cui e strettamente collegato, ed e quello del cibo, narrativamente ben
inquadrato nel contesto della festa agreste, della merenda rusticale.59 Proprio
questo contesto di celebrazione della gola ci consente di fare il salto all'indietro
per ritrovare, nel capitolo I I , I ~(e poi, di nuovo a ritroso, nel cap. 1, 9), i
motivi ispiratori di questo epilogo cosi gravido di spunti salaci. Siamo anche
qui in uno scenario rurale, quello di Vistalegre, appunto, e I'essenza della gita
si concretizza proprio nel motivo convide:
Se comía, allá arriba, lo que salía al paso, lo que daban los pasmados venteros: chorizos tostados, chorreando sangre, unas migas, huevos fritos, cualquier cosa; el pan era duro jmejor!, el vino malo, sabía a la pez, jmejor!, esto
le gustaba a Quintanar: y en tal gusto coincidía con su esposa, amiga también de estas meriendas aventuradas, en las que encontraba un condimento
picante que despertaba el hambre y la alegrá infantil. En aquellos altozanos
se respiraba el aire como cosa nueva; se calentaban a los rayos del sol con
voluptuosa pereza, como si el sol de Vetusta, de alli abajo, fuera menos
benéfico.60
Ana, le cui abiliti e funzioni di w-narratore abbiamo ormai gii conosciuto
e sperimentato, di questo scenario, e delle pratiche che in esso si compiono,
ha una percaione precisa, una percezione peraltro assai ben radicata nella
tradizione letteraria:
Notaba Ana que en aquella altura, en aquel escenario, mitad pastoril, mitad
de novela picaresca, entre arrieros, maritornes y seíiores de castillos, a lo
Don Quijote."
Appare dunque evidente il contesto edonistico in cui si situano elementi
stilistici e reminiscenze letterarie ricondotte, e riconducibili, al registro
59. Forse non lontano modello dellafiesta il capitolo XVI de Lu ilurionerdrl doctor Facatino
di Juan VALERA
(1875). un libro cui non erano mancate cririche rra i concemporanei e che Leopoldo
Alas aveva invece difeso con elogi incoiidizionari, cfr. la Inrroducción di Cyrus C. DECOSTER
alla
suaedizione dcl romanzo valenano in Clásicos Castdia, Madrid, ,970, PP. 18-19.Anche nd bancherto
di Valera i cibi rirpondono ni gusti e alle abilir2. culinarie di pastora e bbrndora.
60. 11, 19, PP. 133-134,
61. Ivi, p. 134.
IL VERO STORlCO E
IL VERO DELLA LlNGUA
parodico e, in particolare, al capolavoro della letteratura de entretmirniento
rappresentato da1 Quij0te.6~
1giochi linguistici, le peculiarid dialettali, le incursioni nel basso corporeo,
e nei suoi eccessi di gola o di lussuria, sono un tutt'uno con cui si compone
una polifonia. 11 romanzo realista, chiamato a riferire del reale e delle sue
macro-metafore finisce cosi per impaniarsi, anche se genialmente, nei piaceri
irnmediati dell'edonismo e dell'ironia. 11vero ottocentesw, &e k lo spunto
iniziale da cui siamo partiti, ha fatto i conti con la deriva barocca e ne
soprawissuto, mi pare, piuttosto malconci0.~3Naturalmente cib k awenuto
a scapito di una poetica, non certo della sua concretizzazione nel testo
letterario, che anzi pare se ne sia sapidarnente giovato.
In vero I'epilogo del romanzo, nel costruire uno scenario tragico e di
morte, si appella esplicitamente a un'artificiositk ben diversa da quella
innocente e infantile del gioco linguistica, e tuttavia risulta alla fine anch'esso
awolto da un'aura di sottile umorismo.64
Basterh rarnmentare che il delirio erotico con cui la Regenta placa la fonata
astinenza dei sensi, lunga e tuttavia in parte inconsapwole, secondo le rigide
esigenze del referto dinico, non wnosce la spontaneitk o la spensieratezza
62. Cfr. per questo R M. J a c e s o ~uCe-tinism
,
in the Creative of Clarin's Lz Regenta., in
MLN, 1 3 W o a V (19691, pp. 208-2~7.
63. Proprio nel capitolo XiX si d i una sorta di correlato obiettivo, una mue en abims di
questa fallimento stilistico quando Quintanar &ronca la malatria di Ana dapprima con vigore
uadurtoria e dominio dell'invmtio,ma poi abbandonaemccombe d i n m i al prouani ddasiniazione
&e lo coirringe a cedere il ruolo a Petra, regredendo a pratiche per lui tradizionali di diversione e
inrramenimento: *Todos los día habiaque palpar el vientre y hacer preguntas relativas a las Funciones
más humildes de la vida animal; don V h o r , que no se fiaba de su memoria, siempre reloj en mano,
llevaba en un cuaderko un registro en que zentaba con pulcra abreviaturas y estilo gongorino, lo
que al mkdica importaba saber de estos pormenores,).In seguito Quintana *Yano tenia compasidn
de la enferma; ya habla alll más que nervios ... y empaó a pensar en si mismo exclusivamente.
Entraba y salía a cada momento de la alcoba de Ana; casi nunca se sentaba, y hasta lleg6 a fastidiarle
el registro de m e k i n a s y demás pormenores íntimos. Quinmar invenrabarofismasy hasta rnentim
para estar Fuera, en su despacho, en el Parque. "iQuk gran cosa eran el h e y la Naturalna! En rigor
todo era uno, Dios el autor de todo". Respiraba don Vicror 1% auras de abril can placer volupnioso,
vdgando aire ados willor. Volvió a componer sus maquinillas,soñó con nuevos inventos, y envidi6
a Frigilis la aclimatación del Eucaliptus globulus en Vetusta».
64. 11rapporto rra regrwione infanrile e repmsionesessuale in Noel Vais, <Sobrela última
f m e de la Regentan, ili CLir(nyLzRegen~~m
nr tionpo, Acm&ISimpmiofnm~n'o~L
Universidad,
Oviedo 1987, pp. 795-808, in parricolare p. 807.
dell'eros come espressione naturale, ma k awolto «en una nube envenenada
con o p i o ~ } . ~ ~
.L'indeterminatezza dei tempi e dei modi del commercio carnaie in cui si
consuma l'adulterio non k perb che un indizio, non k certo un fine o unaveriti
essenziale nell'economia del romanzo. In realti, come e stato acutamente
osservato da Emilio Alarcos Llorach, in un saggio precorritore della fortuna
critica pih recente de La Regmra, la misurazione del tempo nel testo risponde
piuttosto a coordinate cicliche che non a s c a ~ o npunniali.66
i
Sono le efemeridi
religiose, non gli eventi della politica a segnare il trascorrere delle stagioni o il
mutare delie condizioni e degli umori. Anche in cib si pub riievare la profonda
huella cervantina operante nella scrittura clariniana: tanta & la relativiti delia
dislocazione temporale che essa finisce per aiterare persino quella spaziale e
geografica. 1 tempi e i luoghi del romanzo di Alas rispondono ciok ad una
complessa rete di evoluzioni e determinazioni emozionaii e non sono il frutto
di una mimesi diretta e naturak di una redti suppposta autonoma e aitra.
C ' k una riprova ulteriore di cib quando la voce narrante, nel primo dei
capitoli dell'epilogo, il ventisenesimo, sembra aver trovato il luego e il tempo
della dicha. La piccola Arcadia ricreata ai Vivero trasporta Ana sulle ali della
fantasia nelle regioni del benessere fisico e morale, nei paraggi della classiciti
garantita da una sereniti senza ombre, lontanissima ormai dai deliri e dagli
incubi di un'attiviti psichica intensa ma dolorosa.67 Li invece «el tiempo
65. Su questa, cfr. quanto argomentato nell'art. cit. nLeopolda Alas Clarín e il suo
capolavoro...,
66. Cfr. Emilio h c o s LLORACH,
nNom a La Regentar, in Archlviurn 11 (I~YZ),
pp. 141-160.
67. 11 caratterc di Arcadia classica & ben widenziaro da Clarín, nel momenra in cui prepara il
aésenhce che porteri a wnsumarc l'adulterio e, nel'adulterio, il rito dll'accoppiamenta: cfr. 11, 27,
p. 393: *Mientras ella, a orillas del rio Soto, a media leguade Vetusra en compañía desu Quinranar,
dejaba a las truchas escapar muertas de risa, su imaginación, vuelta a los riempos y a los parajes
clásicos, se bañabaen el Cefiso, aspiraba los perhimens de las rosas del Temp6, volaba al Escamandro,
subiaalTaigero y saltabade isla en islade Lesbos a las Ciclades, de Chipre a Sicilia ...u. Mal'Arcadia
del Vivero. un'Armdia carero era anticipara gii nel capitolo VI11 nella rappresentazione materialisrica
che Avaro Mesía ne d i nel discorso indirerta libero con cui la descrive: <#Aquella
Arcadia lavela don
Alvaro con ojos acariciadares; en aquella casa tenía el teatro de sus meiores triunfos; cada mueble
le contaba una historia en íntimo secreto; en la seriedad de las sillas panzudas y de los sillones
solemnes con SUS brazos de Idolos orientales, encontraba una garantía del eterno silencio que le
recomendaba. Parecia decirle la madera de fino barniz blanco: "No remas; no hablará nadie una
palabra". En el sddn amarillo veía el galán un libro de memorias, de memorias dulces y alegres, no
cuando Dios quería, sino ahora y siempre; las prendas par su bien halladas eran los tapices discretos,
IL VERO STORlCO E IL VERO DELLA LINGUA
volaba. Junio se metió en calor. Vetusta en verano es una Andalucía en
primavera.." Ed e, owiamente, un'arcadia artefatta, come lo erano state le
emozioni delpaseo del capitolo nove, o della gita del diciannovesirno.
Sappiamo
che c'k un solo ambito, que110 della letteratura, in cui il ternpo
k verosimilmente ciclico e la geografia variabile: anche per questo La Regenta, come crediamo possa, e debba, lewersi sulla base di inquivocabili indizi
iscritti con grande evidenza, determinazione e chiarezza nel testo, come un
libro che riprende la tradizione del entretenimiento, dell'elaborazione del
discorso metaletterario, o parodico, della costnizione di una serialita parallela,
seppur non opposta, a quda della realta storica. Naturalmente tutto cib, come
gii accadeva per il Quijote non impedisce che il libro sia «pensado, muy
pensado)).Cosi come il successo o fallimento di don Quijote non consiste
tanto nella natura delle sue imprese, quanto nella natura del Libro del
CabaUero che le tramanda e certifica, cosi la inadaptah Ana Ozores ha
sperimentato la sua frustazione esistenziale non tanto nella sua condizione
di adultera odiosapor hipdm'ta, porguapetonaypor ogullosa, nella definizione
spietata che ne d i Petra,69 che ben conosce la Regenta, ma nella sokdadcon
cui sperimenta anche il lungamente atteso arrebato sessuale. Forse e propno
nel giudizio dell'antipatica asturiana che si mvasa ki steisa valutazione di Clarín,
sostanzialmente ostile nei confronti di quella scrittrice e artista mancata. In
fondo il suo diario incompleto, le sue lettere smozzicate sono, prima ancora
della consurnazione dell'incontro semi-afasico con Avaro sul balcone della
casa del Vivero, la dimostrazione della sua inadeguatezza a realizzare la sua
stessa novela. Tuttavia il dialogo che Ana scrittrice di sé manca nel romanzo,
fallendo con tutti i suoi interlocutori narrativi, riesce perfettamente nel patto
che la lega per sempre al lettore che ne k invaghito alla fine non perla sua perfma
bellezza, mala sua inadeguatezza. hadeguata come la vita, eppure meritevole
di essere vissuta, sempre, rnagari con un pizzico di velleitaria speranza.
A
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la seda de los asientas, basteada, turgente, blanda y muda; la alfombra tupida que se parecia al
inisma Meda en lo de apagar todo rumor que delatase secretos amorososu. Un descrizione quesra
&e volge in lubrica la connotazione ironica can cui Cervanres individua la apnciblp e silenziasa
dimora del Cabdlero del Verde Gabin con il riferimenta alle dulcesprendar &e qui Clarin replica
stravolgendone il renso.
68. 11, 27. p. 393.
69. Quesa la motivazione della doncella per giustiíicare il suo tradimento: 11, 29, p. 4 ~ 3
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