I1 Vero Storico e il Vero della Lingua. Due esempi di lettura de La Regenta* Neli'adattare per il pubblico spagnolo un manuaie concepito per studenti idiani, con una buona dose di inteiiigenza e spregiudicataza, il traduttore ha attinto a piene mani da1 capolavoro di Leopoldo Alas.' 1 brani, che nell'esempliíicazione originaria appartenevano, in massima parte, a que1 patrimonio di idee e di forme che il genio nazionaie di Alessandro Manzoni volle risciaquare in Arno nel trasformare il lombardo Rau,e L& (1825) nel canone de Ipromeüi posi (184o), sono stati percib attribuiti ai romanzo di Vetusta Mai ¡'opera del traduttore e ingenua, men che mai lo quella del traduttore scolastico: la sostituzione ha inhtti i tratti, pih o meno palesi, del riconoscimento di finita. Lettori intelligenti, i curatori spagnoli del manuale * Nel numero di querto BobtÍín (XivII, ,999-zom) i'micolo inricolatoh o p o & ALU C & h e ilrrro cnpolauoro w i A R e p t a a & apparso deformato e incomprensibile. 11 resto correcto & disponibile in forma di estratto che il lertore interessato pub richiedere diretramente all'aurore. Quanro al presente lavoro, awerto che una pane delle argomenrazioni qui esposre sono srate da me panidmente anticipate nell'anicalo iA1Lgmra:(, p in Apiú voci OmaggioaDarioPuccini, All'insegna del pesce d'oro, Milano, 1994, PP. 179-1861 o la í i m t u r a , Ariel, r. Franca Bniosc~i-CosrmzoDI G i n o m o , Innollr<r& a l ~ d i de Barcelona 1988; tra i collaborarori della ed. spagnola, molro rimaneggiata, anche Alberto Blecua e Antonio Gargano. La sosriruzione delle c i d o n i manzoniane con brani di Clarln si deve a Carlos Valllo. La versione otiginde, da cui cito, preso Principato, Milano, 1984, rna ceca un diverso rirolo: E h e n t i d i teario krt~raria GIUSEPPE GRILLI devono aver visto nel romanzo nrmbre del realismo spagnolo la filigrana dell'ipotesto romantico, come ha ben argomentato Biruté Ciplijauskaité2 e, superando ogni divergenza tra il rornanzo storico manzoniano e il quadro naturalista di Leopoldo Alas, hanno ritenuto di poter fare de La Regenta un uso che di fatto lo interpreta come un frutto, piu o meno ritardato, del ver0 ottocente~co.~ Una delle citazioni addotte mi ha pero colpito particolarmente. k quella in cui, al riferimento manzoniano (cap. XI) al «buon uomon, di un imprecisato borgo del milmesato, accidentalmentein citta, destinatario della richiesta di informazione da parte di Renm sulla direzione da prendere per giungere al convento indicatogli come meta da fra Cristoforo, 6 stato sovrapposto un brano del cap. M de La R e g ~ n t a . ~ Manzoni o Clarín, il fine didattico perseguito dal mmude scolastico & quello di offrire una e~em~lificazione, sulla scorta di un testo noto, di una figura concreta della narrazione. Si tratta del ruolo della voce del narratore. L'esempio serve a illustrare quella tecnica peculiare e specifica per cui «il narratore ci d i informazioni su ambienti, persone, awenimenti, offrendo al lettore spiegazioni supplementari»;5I'intromissione di questa voce estranea nel vivo del racconto ha lo scopo di fornire un'informazione tale da crendere meglio comprensibile la scena in corson.6 Se la tecnica ben individua e caratterizza una concezione del romanzo cqme resoconto verosimile e organice, descrizione tendenzidmente esaustiva, lo spostamento da una serie letteraria all'altra, con uno scarto cronologico non irrdevante, significativo e mi suggerisce una rilettura di tutto il capitolo clariniano. 2. xEl romanricismo como hipotem enel realismo».11 saggio contenuro inYvan L ~ s s o n c u ~ s (ed.), ReulUmoy namrnlisrno pn Erpafiu en la segun& rnitBd&Iiig/o xa: Anthropos, Barcelona 1988, PP. 90-97. Quesra retrodatazione del capolavoro di Clarin non dwe h r supporre una svalurazione j. dell'o~era.che da qualche tempo a d e se ancora a facica 6 risucita a wincolani da letrure m n e in chiave di evoluzionisma srorico-lerrerario; a l riguardo rinvio al mio lavoro ciraro in premessa, Leopoldo A h Ckzrln e ilnro rapoiuvom r í a R e p t a r . 4. Noro marginalmenrela pmiaiane dell'ironia mamaniana (in questo caso forse non lonrana da ceno prospettivismo cervantino) nel rrattrggim la singolare coincidenza per cui Renm chiede soccarso informarivo su di una determinara localizzazione urbana a chi 6 accidentalmente e prowisomenre inurbato esartamente come 1ui. Ekmenti di teoria kttera!+a.,cit., p. 175. 5. F. Bnioscni-C. Di GIROLRMO, 6. Ibidm. IL VERO STORICO E IL VERO DELLA LINGUA Riassumo il tema collocando da una parte la costante del vero storico, supposta come fondamento retorico comune ai due romanzi, pura dispetto delle mutate situazioni di contesto storico-letterario, di scuola e di precerristica, dall'altra lo scarto tra due testi che hanno come riferimento sistemi linguistica-culturali prossimi, ma non identici. 11 rapido confronto potra offrirci una chiave per penetrare meglio e comprendere la radicale novedaddel romanza di Alas e la sua peculiare cararreristicita&e lo distingue nettamente dalla letteratura ottocentesca. Partiamo dunque dalla microsequenza a cui ho ailuso. L'intervento del narratore manwniano finalizzato a costruire un contesto di attesa rispetto all'wento storico che si intende introdurre del corpo del romanw creando un collegamento tra la vicenda di Renzo, finito a Milano per il controverso caso del mancato matrimonio con Lucia e la persecuzione di Don Rodrigo, furioso per non aver potuto soddisfare il suo desiderio con I'awenente contadhella, e la rivolta indotta dalla carestia, in cui il personaggio letterario svolgerA un ruolo significativo al servizio del Cancelliere generale Antonio Ferrer che esercita il massimo potere di governo in assenza del governatore Gonzalo Fernández de Cbrdoba, impegnato nella Guerra del Monferrato. Entrambi sono personaggi storici.7 L'introduzione della voce del narratore 6 funzionale a meglio es~licitareil collegamento tra storia e finzione romanzesca: L'uomo a cui Renw s'indirizzava era un agiato abitante del contorno, che, andato quella mattina a Milano, per certi suoi affari, se ne tornava, senza aver htto nulla, in gran fretta, ché non vedeva i'ora di trovarsi a casa, e avrebbe htto volentieti a meno di quella fermata.8 11personaggio di Alas non e owiamente il generico provinciale lombardo di manzoniana memoria, ma uno dei tanti impiegati di bottega della u d l e del Comerciou. In effetti .los mancebos son casi todos catalanes»x o m e il 7. Ferrer escrcirb I'incarico rra il ,619 e il 1634, a honre della permanenra del Governarore per un lasso di tempo pib breve (1627-29). 8. Leggo secondo la versione definitiva. Un raffronto e possibile nell'ed. a cura di Riccardo Folli (Mil-o, 1877) ristanipara dalla casa edirrice Trwisini. La fretta dell'informatore per caso dovuta dalla agi,miane che scuote la citti e che sfoceri in poche ore in una vera e propria rivolta in cui Renzo si trom coinvolto. GIUSEPPE GRILLI nostto d'aittonde apero pronuncian el castellano con suficiente correcci6n».g 11retto comportamento professionaie dell'esemplare impiegato si conferma, poco dopo, nel concedere que1 tanto di sconto sulla merce che invoglia e stimola le acquirenti, magari in gara di emulazione, Obdulia e Visitación, come ci precisa la voce del narratore: El catalán finge que se deja seducir por aquellos ojos y en cada vara rebaja un perro chico. Visitaúón triunfa. Pero no sabe que el mismo percal se lo vendió a Obdulia rebajando un perro grande.1° Sappiamo che il danaro, d'accordo con i presupposti balzachiani e zoliani, il ben noto motore capitalistico della societa nuova e la sua narura e, nella retorica propria del r o m a n í ~borghese, di immediata significazione sessuale. Sicch.! la frase escrapolara arsicura nel resto di Alas una compiuta conclusione da parte del ralrarau/e/hcon .cuna ganancia superior a la que podía esperat el mancebo sonriente y con harba de iudion." Mi pare che qui I'informazione direttamente somministrata dal narratore su1 personaggio accessorio, e finalizzata a delucidare un particolare della narrazione, risulti alla fine ben magra al cospetto delle ricche e salaci iiisiiiwiuni che inducono il lenore a associazioni di idee e collegamenci del tutto inaspettati.12 Ma il dato dawero interessante 6 che il meccanismo di produzione di immagini alluse, il doppio binario del dialogo e, in una sola parola, il senso globale della scena, sono resi possibili da una precisa incrinatuta linguistica.'3 La caratterizzazione del mancebo e infatti solo nella 9. Uulizzo per le ciraziani i'edizione di Gonzalo Sobejano in Clásicos Casraiia (la frase cit. a p. 355; la frase si completa con un corollario: *Son amables, guapos casi rodos. Los más tieiien la barba cortada a lo Jesucrisron, ove la determinazione esretica segue come arrriburo alla qualificazione di apparrenenza ad una precisa comunita linguisrica regionale). Di diversa narura la conesia del penonaggio manmniano, come si vcdri piL innnazi. 10. Ed cit., p. 356. Ibidem. Interessanre norare che la barba, ragliara alla nazzarena nella presenrazione, ha ir. ora cambiar0 leggermente di segna e conriene un'arcribuzione negativa, probabilmente dl'avarizia. 11. Diversa la moriwione che s p i n g e ~ il persanaggia manzoniano inrerpellaro da Renzo a usaredi un garbo non abituale, il qude infani «rimasestupcfatro eedificaro della buana maniera de' citadini verso la genre di campagna; e non s a p m ch'era un giorno har dell'ordinario, un giorno in cui le cappe .. s'inchinavano ai fanettix. II complesso rapporro di odio-amore con la culturaatalana & stata pmiaimnete &rontato 3 da ParrizioRigobon, su mia sollecitarione, in un capitolo della sua tesi di dorcoram ancora inedita IL VERO STORICO E IL VERO DELLA LlNGUA fase conclusiva &data a uatti somatici stereotipati, secondo un procedimento non di svelamento, madi rafforzamento (barba,jdto)).La sua determinazione e iscrizione nella storia & awenuta invece grazie all'identificazione fonetica: il giovane catalano domina e controlla I'accento autoctono che reprime con abiliti nel riprodurre fedelmente la pronunciación spagnola adeguata. Insomma, a differenza del modello realista di precisazione e di focaliuazione della scena, ove e c e n d e il soccorso della voce deliiarratore per k definizione del contesto, qui & il personaggio a offr'iedirettamente, con le sue caratteristidie fisiche, e soprattutro con la tonaliti della sua stessa uoce, que1 supplemento informativo che consente al lettore una percaione precisa della situazione descritta. 11piccolo episodio, pur di per se capace di suscitare qualche considerazione critica che voglio solo accennare (rapporto tra stereotipo e rappresentazione del reale, I'identificazione del sesso come merce, I'insinuazione comemodello della comunicazione'*), acquista una ulteriore rilevanza se lo consideriamo in rapporto con un altro momento simile presente nel capitolo. Si 6 verificar0 qualche pagina prima, quando «un andaluz con acento gallego))ha apostrofato la Regenta con unpiropo sficciatissimo («¡Olé, salero! ;Viva tu madre!»'5), che gli ha per altro meritato i rimproveri e uno schido da parte del compagno di strada, che lo apostrofi in termini linguisticamente &ni, ma con be1 altro contenuto, carico di rispetto (qSo bruto, mira que es la Regentdd'). La strana figura linguistica -una figura ancora una volta di su Prar de la Riba c le origini del naziondismo inritolato L n p o h i c a con Lcopoooldo Alar nchrinr: cultura MvonaL n a ideolo& epoliticn (1896-190~). Mi piace qui segndare come certe propensioni (e ossessioni) clariniane penistana nel suo seguace pih diretto, Ramón Pera de Ayala, cfr. ad esempio il suo A.M.D.G., ed. di Andres Amorós in Letras Hispánicas, Cdtedra, Madrid 1995, p. 1%: «El Eterno nos ha patentizado, en el curso de lo tempord, su afición a la lengua del Lario. El ararneo no la eligió, ni el griego, ni el sánxrito, ni el hebreo, ni el catalán -nahilírirnas lenguas t o d a s ...s. 14. Non si tramadi tecnichc isolate e specifichedi questo episodio, madi moddiri srnirturanti lo stile di Alas che posiamo riscantrare in ulteriori saioni de Lz Rrgenra e anche in dtre rue produzioni, come nel romanzo Su único hijo, continuzione e replica de Lz Rpgenra: cfr. per questo Giuseppe GRILLI, uClarín olme "La Regenta": *Su único hijo"., in Cenanter, Rmirra del Imtituto Ceryanter en Italia, 1, 1 (2001), Dossier Clarin. 15. Ed. cit., p. 352. 16. Ibidem. k importante la precisazione, ironica, del narrarme: *Era popular su hermosuran, &e amibuisce il n s p mindotm a una catcpria estecica e non erica. GIUSEPPE GRILLI compromesso tra modalita fortemente caratterizzate ed identificate- non 2 certamente buttata 11 a casaccio. Le coppie linguistiche (catalanol~asti~liano; andalusolgagliego) presenu nel capitolo, per tanti versi anomale, e sicuramente decontestuaiizzatee riprodotte artificiosamenteneiia citta immaginaria di Vetusta, ove ci aspetteremmo sulla base degli indicatori topografiü e d'ambiente tonalid diverse, specificamente asturiane, hanno un loro correlativo nelle coppie - - amorose che si ritrovano nella parte conclusiva del capitolo: Mesia con Ana Ozores, Paco Vegallana con Petra.17 Un quarcetto che si forma un po' - -per caso, un po' a effetto, sulla base della promessa, per il giorno successivo, di una rappresentazione calderoniana: e che si tratti di coppie che mimano una attualizzazione del teatro aureo, non & lecito dubitare.18 L'artificiositi degli accoppiamenti traspare e non lascia troppo tempo all'inganno. Peua, infatti, si &famasorprendere dal marchesino, da1 momento che, se pur non si illude che il giovanegalán possa sposarla «verbigracia»,si awede troppo tardi della finzione con cui 2 srata burlara e di cui riconosce e lamenta la prova irrefutabile nell'assenza di que1 «mal abrazo),carpito al buio che le avrebbe garanrito, invece, un senso e un valore referenziale concreto d e alabanzar di Paco rivolte al apelo de oro» o alla «blancurade cutis.. D'altra parte sono questi attributi abusati, tipici di un repertorio poetico che fu donoso per le lettere spagnole, che appaiono ora inadeguati a indicare reaiisticamente ii fascino di Petra la rossa. Un fascino che era stato colto assai medio da un lapsus di Ana nell'dudere ai suoi amori con il ~cuginordel Mulino.lWn fasci- A 17. Quert'ultimo personaggio merira un'attenzione che non gli 5 rtara ancora tributara e viene abirualmenre e superficlamente assunra come esprwione delk kxivia e del degrado rnonle. Cfr. la scheda a lei dedicara da Mariano Baquero Goyaner nella sua ed. in Selección Ausrral, pp. 99IOI (Espasa-Calpe, Madrid, 1984)che ripercorre le sue prwnze nel romanzo come un filo sottrrraneo sin dalla sua prima apparizione nel capitolo 11 alla conclusione nel cap. X)ol 18. Petra, forse il personaggio &e iassume la coscienza critica del romanw (e che percib nd vince n6 perde nella rmgkoflz@ven~tenx)lo ha percepito perfmamente wgliendo la distnburione del moli delle dorpnrjar della innka: .El Marquesito la había entretenida a ella para dejar solos a los dosn. rg. «A Perra le supo a malicia lo que era una equivocacióm. Ricardo ancora che Ana i'avwa riprera: «Si no re hubieras derenido en la fraguade tu primo ...u, rwirando Vitriiazionedellaragaua: .... ¿Que fragua' Es un molino, reñoau. Chi ha ragione? 11 narratore, &e suppane I'equivocnridn o Petra che intavede la rnnlicin? Propendo per credere &e il vero sia qui wnfigurato dalla soggettivith del penonaggio piuttosto che dalla tesrimonianza del narrarore onnisciente. IL VERO STORlCO E IL VERO DELiA LlNGUA no che la voce del narratore all'inizio del caoitolo si e oremurata nel definire e collocare neUa categoria dell'antipatia.20 Con una precisazione, owiamente, sdla ~eculiaritidella fonetica della piovane donna: c~rocurabadisimular el acento desagradable de la provincia y hablaba con afectación insoportablen.21 Sicdié, paradossalmente. neppure lei, quintessenza dell'asturianiti aldeana, attesta in questo segmento del racconto la peculiarid linguistica del lugar.22 Al di 1i del dato curioso, ci serve questa insistenza sul modo di far uso della lingua da parte di personaggi senz'altro minori, se non addirittura di contorno, al fine di otteneme una lettura che risulu pib ricca del romanza? La risposta non pub d e passare per una ricognizione deli'intero capitolo. Esso, benché non sia essenziale né per lo svolgimento dell'azione n6 per la caratterivazione dei personaggi centrali del romanzo, appare di singolare interesse nella definizione del congegno complessivo dell'opera. infatti incastrato tra due momenti narrativi forti: da una parte, ['antecedente, con la presentazione del circolo della societi vetustense, dall'altra, il susseguente, ove si racconta la notte del fallimento teatrale, quando Ana rifiuta I'invito ad assistere alla rappresentazione de La vi& es &o e riceve, invano, la visita lürtiva de Mesía.23 Lo spettacolo, che avrebbe dovuto rendere attuale il testo pih m a t o del teatro barocco, delude profondamente Quintanar che tante speranze di godimento estetico vi aveva riposto. Tuttavia proprio questo fallimento in un certo senso attenua la sua delusione per non mere riuscito a convincere la lo. Ed cit., p. 338: <Teniala doncella algo más de venticinco años; e a mbia de color &, muy blanca, de Facciones correctas; su hermosura podía excitar deseos, pero dificilmente producir sirnpatiasn. 1 . Ibidem. 22. Ana srara esplicita sin all'inizio del capirolo e dell'awentura quando le ha &¡esto di accompagnarla fuoti citti: ,<Poralgún camina ...extraviado. .. por donde no haya gente. Tú que eres de esas aldeas, y conoces todo eso, jno sabes por ddnde podremos ir sin que encontremos a nadida. Perra & diinque individuara perfectamente come espresione direrra dei dinmrni vetustensi. E, come vedremo piii aranri, proprio nelle verti di aldeamcompie per rraslazione il rappono carnale con il Magistral, hermano delalma della padrona. 23. E a questo punto che Pctra sugella I'episodio e il capitolo con una speranza che d o stesso cempo un pmrnessa e una minaccia destinara a awcrmi: "Había visto ella muchs cosas en su vida de senidun~bre... En aquella casa iba a pasar algo. ¿Que habría hecho lasehora en la hucm? ¿No sc le habla figurado a ella oir allá, hacia la puerta del Parquz, una voz ...;Serla aprensión ... pero ... aigo, algo habla alll. ¿Quepapel la resemlan? ;Cancarian con e h ? ¡Ayde ellos si no!». La muchacha, che appena nel capitolo precedente era sraa regun& &m al fianco di Paco Vegallana nell'ultimo rrarto del paseo, non evidentemente diíposa a f m i escludere dalla romrdk. moglie ad accompagnarlo. La funzione reatrale ha in effetti un desmkzce fuori da1 delimitato perimetro dello scenario e il tuno si conclude con I'incursione di Mesía, anch'egli allontanatosi dalla rappresentazione, al raserdn de$ Ozores. Effetto del trambusto, e della complessiva dislocaúone della teatralid in uno scenario attualizzato (e inglobato n d a trama romanzesca), il crollo delle complesse architetture e delle strambe bacheche del gabinetto sperimentale di Don Víctor per opera della moglie, imprudente, nel corso di una visita trafelata a quelle istallazioni peregrine.24 Se torniamo alle peculiarith del capitolo IX, dobbiamo notare come l'incipit permette una lettura sganciata dal contesto narrativo globale,25 come 6 non inusuale, e pienamente giustificato dalla tecnica di scrittura di Alas, per sua stessa ammissi0ne.~6L'autonomia della descrizione iniziale 6 poi confermata dal nocciolo narrativo che indica una passeggiata stravagante della Regenta fuori c i d . Alla prima sostaAna, che accompagnata da Petra, resta sola con i suoi pensieri e ricordi, mentre l'awenente carneriera si reca ad amministrare nel mulino prossimo al luogo una delle molteplici relazioni erotiche che qualificano il comportamento del personaggio. La Ozores nel fratrempo ritorna con la memoria all'incontro con il Magistral nell'atto (non si parla di sacramento) della confessione. Ana ricorda con sicurezza una quaiche rendenza a svicolare sui fatti imposta da Don Fermín, uno svicolare cui ella si adegua presto e con gusto. S d e forme, e in particolare sui significanti, l'attenzione 6 invece sovrabbondante. Sicché ad Ana restano impresse parole ed espressioni: «pizca»e «esto era mecánicoi>:27 24. La srmttura paralleliscica rra 1, 9 e 11, 19 che inrendo qui evidenriare si r a f i n a con la presenza e il moto che in quest'ulrimo capitolo svolge lo studia-laboratorio di Quintana,, mera privilegiara delle visite a casa Ozores con cui deliria don Vkror e che costiruiscono la doverosa premessa in v i d della quale il dongiovanni vetutense si introdurd nell'inrirniri della vim Familiare. 25. Ed. cit., p. 337: «En la Plaza Nueva, en una rinconada sumida ya en la sombra esd el palacio de los Ozores, de fachada ostentosa recargada, sin elegancia, de sillares ennegrecidos, como las del Casino, par la humedad que trepa hasa el rejado por las paredes». 26. *La Regenta que fue escrita como arrlculos sueltos», CLirin y sur editore. 6jc n w indditar d e L e o p o L l o h B Fcmndez Lvanta (1884.1993)~ edici6n de J. Blanquar y J.-F. Borre], Universirk de Breragne, Rennes. 1991, p. 43. 27. Ed. cit., rispetrivamenre a p. 342 e p. 345. L'ingenuiri e una cena dase di infanulismo intelleaualc delMagistrd si confermano, in quesri stessi termini, nel cap. XI, riprendendo il motivo di E~toes mecdniro, a p. 451 ed ancora a p. 453: aScgún De Pas, los malvados eran otros ronros, como los herejes. Y cambien aquello era mecánico, rambikn lo demosrraba por a + b.. IL VERO STORICO E 1L VERO DELLA LINGUA sono due esponenti significativi della (~elocuenciaxdel Magistral, tutta tesa a dimostrare la ((conformidad de fe y raz6n»,28 mediante una tecnica che possiamo assimilare al naturalismo, cosi che «se viera lo que se decian.29 L'immediatezza rappresentatrice delle parole, insieme a una cena loro crudezza, che sfiora la volgarita, «encantaba a la Regenta.30 Mala dama ha modo di applicare immediatamente la lezione: accortasi dell'assenza della se~itrice,si scopre di lei bisognosa a causa di un moto emozionale che la turba e la rende avida di compagnia.31 Ne richiede, dunque, l'immediato ritorno dalla missione furtiva. 11 rimprovero e inevitabile perla ragazza che compare trafelata, con i vestiti in disordine e le gote infuocate, e I'accusa & senza mazi termini: esi no te hubieras detenido en la fragua de N primo ...» insinua la Ozores, che la suscettibile cameriera uirregge: «¿Quéfragua? Es un molino, sefi0ran.3~ Sulla via del ritorno le due donne attraversano dapprima il gran boulevard, in mezm ai giovani popolani che, all'imbrunire, danno sfogo all'energia v i d e residua dopo il lavoro con una verbalizzazione erotica collettiva e gioiosa, poi la via commerciale, con i suoi negozi e lo struscio delle signore e dei 28. Ed d., p. 344. Ana alla considerazione Eiseguire una damione: niCómo tenla ellaventisiete afios y jamás habla oído esto?». Ma la correlazione tra parale ed ed gioched presto conrro e non a favore del Magistral quando la Regenta si awede dei desideri non proprio wangelici che suscita nel sacerdote, cfr. 11, 25, p. jzj: %Buenoararla empezar a querer en el mundo cerca de los treinta ,,,¡ya un clérigo!,i. 29. 'E cit., p. 342. 30. E infatti con una carciva batrura, seguita da <<algunas palabras no menos vulgares y friasi, (p. 363), che Mesia, alla fine del capirolo, apre una prima breccia nel cuore della Regenta, una brcccia che diventa w c o quando si lascia trasportare dalla passione e prorompe in un perfena replica del piropo popolare che I'aveva sorpresa nel pnreo: sqQu6 manirima! ;que monlsimdu (p. 365). E I'aristocratica in efferci non disdegna a k t t o una cera brutalita in materia amorosa, come si commenta in accasione del paseo: icNguna v a habla pasado la Regenta por allí a tales horas, pem en esta ocasi6n, con una especie de dable vista, creía ver, sentir alli, en aquel monr6n de ropa sucia, en el mismo olor picante de la churma, en la algazara de aquellas turbas una forma de placer del amor; del amor que era por lo visto una necesidad universaln. 31. Che si rratu di un momento di parricolare apprensione emotiva & sortolineato da1 fatto che vi ricorre il motivo linguisrico del rapo can cui si canclude il libro, cfr. 1, 9, p. 347: 'Un sapo en cuchillas miraba a la Regenta e n m a r a d o en una raiz gruesa, que salia de la tierra como una garra. Lo tenia a un palmo de su vestido. Ana dio un grito, tuvo miedo. Se figur6 que aquel sapo había estado oyendóla pensar y se burlaba de sus ilusiones». Su questo particolare cfr. la nota di Juan Oleza alla sua ed. del mmanzo in Letras Hispánicas, Cdredra, Madrid, 1984, v. 1, p. q 3 . 32. Ed. cit.. p. 348. GIUSEPPE GRILLI damerini in bolletta, anch'essi a caccia di un piacere da vedere o da parlare, un piacere di insopprimibile istanza sessuale, tutto s~uardi, immagini, rafIigurazioni.33Ed & in questo tempo del regreso che i personaggi e il lettore, costantemente assistiti dalla voce fuori campo del narrarore, si imbattono s d a strada, anzi suiie due strade, n d e due strane coppie dialettali da cui siamo partiti. La critica ha spesso sottolineato l'infantilismo della protagonista del romanzo clariniano, collegandolo anche a forme primitive di edonismo linguistica: vacillazioni ortograliche, afasie, interferenze ua scrittura e lettura.34 E si avanza il sospetto che il romanzo di Vetusta sia la realizzazione critica del libro di que1 poeta mancato che & stata Ana Ozores. 11 romanzo-veriti di Alas chiamato d o r a a fare i conti con la cultura letteraria, i tic, le manie del suo autore primigenio. Questi, ciok costei, mentre gode o soffre I'apodo di Jorge Sandio, añibbiatole da una societi meschina, invidiosa o forse, e vib probabilmente, solo inconsapevole, e terribilmente attratta, sotterraneamente attratta, da pratiche tardo barocche, virtuosistiche, parodiche.35 In cib Clarín realizza quella sintesi tra motivi specifici della tradizione letteraria e riuso degli stessi in un contesto pib moderno ed adeguato. Dipingere il vizio di Ana, portagonista femminile, come «el mayor y más ridículo d$ecto que en Vetusta poda tener una sefiorita: la literatura»,rinvia certamente a una condizione di modernita e restituiste il romanza al contesto del personaggio dissonante, bovarista. * 3 3 -La acera de tres metros de anchura, una acera hiperbólica para Verusta, estaba orlada por una fila de faroles en columna, de hierro pintado de verde, y por otra fila de árboles, prisioneros en estrecha caja de madera, verde también. Por esto se llamaba E l boulevard, o lo que era de rigor, C a b del Triunfo & 1836.. 34. Naruralmente ub non ?. di ostacolo a che si rnanifestino nel resto forme pih ekborate e complesse di carnevalirzazione del Icrrerario. Ne k un buon esempio in 11, 23 il contorno laicoecdesiasuco di Vetusta quando da sfogo a regole e culrure scolasudie riusate con finalita umoristiche, in particolare le enumerarioni in latino, di sicuro effetro ilarinante di p. 237:uRipamilán se retorch de risa, Somoza, tü~ioso,gritaba; y sc oía: colapso... flegmasla... cardiopatía ... y el m-alcalde, sin atender, continuaba mezclando lacine: Masculina es&N, -ir, /mrrir, cnulir, jan.&, rollir, /pircir, uermu, raUis,folh~. 35. Dario Puccini nell'Iniroduzione alla versione italiana del romanzo di L. Alas collega opponunamente i motivi della «letteraturi-ionen e della m i ~ em abimt del romanzo, o a l par¡ dell'ironia», al ornodella c e m u n o u , con riferimenu da Brent a Gilrnan (LaPmidentem, ed. Einaudi, Torino, 1989, pp. XII-XII). IL VER0 STORICO E IL VER0 DELLA LINGUA Alas non si limita a questa determinazione generica, la precisa, distinguendo questo rispetto ad altri possibili percorsi devianti, ben rappresentati nella narrativa ottocentesca: I'~asombro»provocato da Ana per quella sua dedizione abominevole era pari ad aitre turpi h i o n i , quaii «un revólver, una baraja o una botella de aguardiente., riferimento esplicito a modelli ben delineati neUa tradizione romantica e postromantica di degenerazione della personalita, decomposizione sociaie e trionfo del disordine nelle forme del vizio e della corruzione delinquenziaie.36 Ma, quale che sia la determinazione nel contesto del romanzo, il motivo centrale del capitolo K 6 que110 delpmeo. In red& anche in questo segmento si awerte il carattere strutturale e portante del libro: il suo rapporto diaiettico tra singolo capitolo-episodio e cornice globale. 11 contenitore tuttavia non e, come 6 dato constatare nel singolo momento di a.rticolazione della storia, innocuo e inerte, anzi opera e condiziona le sezioni che vi si iscrivono. Nel caso che qui ci occupa il narratore, attento ora non al momento soggettivo, ma d a topograíia narrativa, awerte che si uatta di una peculiare conformazione, infatti: había comenzado aquel paseo años atrás como una especie de parodia; imitaban las muchachas de pueblo los modales, la voz, las conversaciones de las señoritas, y los obreros jóvenes se fingían caballeros, cogidos del brazo y paseando con afectada jactancia.37 A questo punto credo di poter avanzare una proposta di lettura che risolva il senso deiia suamberia linguistica e del peso che essa assume nell'atuibuzione e definizione delle remiche narrative. Tutta la struttura del capitolo risponde in effetti ad una sorta di parailelismo. Esso pub leggersi su di un doppio piano parodico, giustificato daipmo de comedia del suo motivo principaie, ilpmeo appunto.38 La duplicazione strutturaie del romanzo espressa nel rapporto tra 36. Cfr. ed cit., I,r, pp. 231-32, 37. 1, 9s P. 350. 38. *Había comenzado aquel paseo años atrás como un especie de parodia; imitaban las muchachs del pueblo los modales, la voz, las conversaciones de las señoriras, y los obreros jóvenes se finglan caballeros, cogidos del brazo y paseando con afectada jactancia. Pow a poco la broma se convirtió en costumbre y merced a ella la ciudad soliraria, trisre de dla, se animaba al comenzar la noche, con una alegria d t a d a , que parecia una excitación nerviosa de roda la "pobrereria",como GIUSEPPE GRILLI quadro generale della narratio e digressi0 episodica si manifesta e si rispecchia nel capitolo: nel mentre un personaggio co-narratore, Ana Ozores, Sta parodiando la elocuencia di De Pas, il narratore fuori campo, identificabile con lo pseudonimo Clarín, fa il verso alla narrativa realista-regionalistacostumbrista puntando sulla rnimesi straniata e straniante di personaggi connotati su1 piano delle peculiariti dialettali ma inseriti hori del contesto linguistico adeguato. Conferrna di questa determinazione espressionistica viene dal fatto che neppure il dominio della trattatistica parapornografica.39 di cui Paco Vegallana d i prova nel capitolo, permette al giovane di sfuggire alla contaminazione linguistica giocosa con le sue ((meretricesde Babilonia y de Cerbatana.40 che egli preferisce d a solida, concretissima e disponibiiissima, Voyeur o incapricciato di Obdulia, anche Paco -cosi come tutti gli altri personaggi de La Regmta- si lascia tentare dalla pagina scritta, trascurando le opportuniti vitali, senza peraltro poter esercitare un autentico controllo (ortogrhco e ortofonico) su di Insomrna, alla nostra iporesi, c'k un continuo concorrere di indizi e controprove. Eppure I'uscita di sicurezza dalla gabbia del romanzo naturalista viene percorsa da Alas con garbo; egli non rinnega i principi, né si abbandona aii'anardiia, anche quando -come in questo capitolc- e intensa I'istanza della decían los t e d i o s de Vegallana. Era la fuerza de los taiieres que salía al aire libre; los músculos se movían por su cuenta, a su gusto, libres de la monotonía de la faena rutinaria. Cada cual, además, sin darse cuenta de ello, estaba satisfecho de haber hecho algo útil, de haber trabajado. Las muchachas reían sin motiva, se pellizcaban, tropezaban unas con otras, se amontonaban, y al pasar los grupos de obreros crecía la algarara; habla golpes en la espalda, carcajadas de malicia, gritos de mentida indignación, de &o pudor, no por hipocresía, sino como si se uararade un paso de comediar. 39. Al riguardo cfr. il contributo di Jean-Frangois BOTREL.iiEspaía, 1880.1890: el naniralisma en situaciónu "el volume curato da Y. Lissorgues, gib citara (pp. 183-197). 40. Lo chiarisce immediatamente la voce del vigile narrarore: i<EstaCerbatana, era Ecbátana, pero él la llamaba así por equivocación indudablemente». Tuttavia ricordo che ne La Domtea di Lope de Vega (ed. Morby, Clkicos Castalia, Madrid, 1968, p. 188) Laurencio chiama Gerarda amadre Cerbatana.. 41. In questo il nobile frivolo poco s i distingue da1 prosaica Anselmo notro estúpido que jamás habla venido a buscarla en el secreto de la nocheu che & la frase (tra virgalrtte) w n cui si chiude il capitolo X s e n a chiarire dove e quando concretamente sia srata pronunciaa; in realri evidente che si trana di un pensiero recondito, ma assai sencito, di Pem che anche in quctto caso si proietta come personaggio xnaturalen e spanranea al cospena della arrificositi e táisid di tuni gli alrri. 42. Cattive letture: *Paco padecla distracciones cadava que remonmba a la historia antiguabi. IL VERO STORlCO E IL VERO DELLA LlNGUA trasgressione letteraria. Tra il piacere del piropo dei giovani proletari di via del Triunfo e gli ammiccamenti dei commessi di via del Comercio, Clarín coiioca un correlativo oggettivo dell'oraliti che giustifica e riporta all'ordine la proliferazione degli accenti. La carne come cibo e le golosine restituiscono i piaceri della b o c a alla condizione naturale di orifizio ed anticamera della gola.43 Del rito alimentare si riconosce la socialiti, sia nella determinazione sessuale («yave usted que no se la comen~,44ricorda Perra ad una Ana piu speranwsa che non atterrita), sia in quella economica (((dela confireria nueva sallan chorros de gas que deslumbraban a los vetustenses, no acostumbrados a tales despilfarros de gasn45).In questo modo la c i d moderna come soggetto del racconto realista, benché insidiata da tanto derroche di edonismo e piaceri di ascendenza d e , pub celebrare la sua festa e integrare il vecdiio nel n u ~ v o . ~ ~ L'esposizione dello stile a favore deiie ipostasi di un barocco scolastico e di maniera47mediante i giochi di parole, I'oralita,le dusioni al dialeno, dunque indissolubile dai riscontri tematici con le wne del carnevalesu, colto nelle sue attribuzioni piu immediate del cibo e della sessualiti. Innegabile k la carica di artificiositi e di convenzionalismo contenuti in questi aspeai caratteristici del romanzo, ma in essi si esprime una autenticid, un movimento non meno vivo di que110 &e uasuda dalle n o v e h pseudo-romantiche che si inventano, e in cui si cullano, Ana Ozores e Fermín De Pas nella loro disperata solitudine.48 43. i a divisione dei cibi funzionale: puro alimento per i proletari, dolci per i borghesi. Ma la u r n e una tajadn da acchiappare al volo, carne cruda e paipitante di piacere, mentre i dolci sono sovente consumau solo con gli occhi damnri alla verrina della pasricceria. 44. Ed.<;t., p. 352. 41. Ed. cit., p. 354. POCOdopo si chiarisce il perchb della sorpresa per quella illuminazione gradita, cfr. ¡vi, p. 356: «El gas no era prodigad? por un Aywiramiento llena de deudas, y un farol aquí, o r o a cinquenra pasos (si no hay luna; en las noches románticas no hay gas) no deslumbran ni quitan a la noche su misterio». 46. Cfr. Laureano BONET, ,<Lucesde la ciudad. Notas sobre la aparición de la metr6poli capitalista en la narrativa de Narcís Ollern, Anírario &Filolo& 1977, p p 397-444. C ' k Oller dierro al rnonrrbo catnldn del capitolo, e, parimenri, da supparre un riferimenro alla Pardo B a z h Ale spaile dell'nnúdu con ncmtogalkgo? Non saprri. Forse esageraro condurre la ricerca fina a questi estremi su que1 che fu p&b sicuramente un r o m n d c k f . 47. In una nota della sua ed., gih citata, de La Rrgrnta Sobejano hasegnalato in un testo della Numa campaña (1887) un richiamo spregiativc al manuale canonico del Rengifo (I,6, p. 258). 48. Ana: u i a idea del libro, como manantial de mentiras hermosas, he la revelaci6n más p n d e de toda su infancia. (1,4). Fermin: %La Regenta habkba ni más ni menos como el la habla hecho hablar cantar veces en las novelas que se conraba a si misma al dormirse» (11, 21). GIUSEPPE GRILLI Anzi in questi piaceri effimeri, che abbiamo visto cosi ben distribuiti e rappresentati nel capitolo M, 2 possibile scorgere la sola proiaione sociale, nel senso di relazione interpersonale, del vitalismo, prima che esso sia meschino e sordido definitivamente condannato a consumarsi nell'egoismo deUe tipologie prefabbricare a cui nessun personaggio del romanzo sfugge. Per questo il valore trasgressivo dei piaceri evocati e degli - edonismi verbali praticati nel capitolo, e nell'intero romanzo, e bloccato in un involucro che se lo contiene, e lo reprime, ne preserva anche la piena autenticiti. Le tematiche d'uso piu o meno convenzionale (romanzo &adulterio, rornanm «provinciale»e «socialen) e le ideologie totalizzanci che le sottendono (come il positivismo, il laicismo, I'antitradizionalismo) sono gli strumenti della critica clariniana verso la Spagna della Restaurazione, ma sono anche obiettivi di una contestazione radicale e distruttiva. Una contestazione irnpietosa che lascia ben poco spazio a repliche e proliferazioni di genere, sic&&il romanm non potra che autocollocarsi come tinico hijo del genio narrativo di Clarín.49 In una linea interpretativa del capolavoro di Leopoldo Alas che 2 giusto far risalire a Shermann H. EoFO troviamo le motivazioni profonde dell'amarezza, della solitudine, della crudelta. Nel pieno di que1 momento di esplosione sessuale e sociale con cui Ana Ozores afkonta il Paseo e il ritorno a casa in I , 9 la voce del narratore improwisamente si rattrista: «Todos eran j6venes. El trabajador viejo no tiene esa alegría... El obrero pronto se hace taciturno, pronto pierde la alegría expansiva, sin causa».5' La rapida caduta deli'ahgrz'a q a n s i u a , il suo valore effimero e legato aila breve stagione della giovinezza, cosi come la sua interconnessione con la gaiezza sessuale che si traduce nella contaminazione e nell'immediataza degli accenti e del parlato non hanno perb -a differenza di quanto dettoappmenenza di &se. Anche la c u l n q signorile si Fa taciturna e Ana Ozores, quando la maturid dei sensi e della storii determined I'inevitabile adulteri0,5~ non esita a tappare la b o c a dell'arnante intimandogli «Nohables>> (II,29). 49. Rinvio di nuovo al mio uClarin olrre "La Regenta": "Su único hijo",,,cir. per quesra identificarione. 50. Elpenrnrnimro modemoy la novcla erpañoh, Seix Baral, Barcelona, 1962, p. 90. 51. Ed cit. p. 351. 5r Pcr il valore narurde e obblipto della cadum di Ana, cfr. h c o n i o Vilanora, *El adulterio fisiológico y rnoral~,in Clarin y m Obra en rl crnrrnmio & *La de h i t a Omres como R e p t m , Publicaciones de la Universidad, Barcrlona, ,985, pp. 43-82. IL YERO STORICO E IL YERO DELLA LINGUA Una interessante conferma a ouesta lettua del ca~itolo& offerta d d a stesso Alas con la determinazione parallelistica che di questi motivi si offre, per reiterazione, dieci capitoli dopo, in II,19. 11tema principale di quest&pitolo occupato dala frenesia che ha ormai imprigionato la protagonista Ana Ozores e che si conclude nella maggiore delie crisi nervose, vera e propria sintomatologia isterica, tra quelle, né tutte di uguale intensiti né con le medesime caratteristiche, &e il tempo narrativo ricoperto da1 romanzo presenta al lettore, offrendo un arco biograíico della protagonista che va dal passaggio dalla puerizia all'adolescenza fino alla maturiti.53 All'interno di questa opzione di intreccio si collocano, quasi nel centro spaziale del capitolo, due motivi collaterali, gii noti e sufficientemente anticipati e utilimti in precedenza. Si tratta del motivo deila visione d'assieme che, grazie allo strumento moderno («elanteojo))),e alla posizione elevata («elcampanario»)permette a don Fermin una visione prospettica degli eventi, tale che lo awicina ai privilegi del narrarore e lo rende meno schiavo nella sua condizione di personaggio-marionetta.s4 In questa privilegiara posizione ricordiamo &e il Magistral si era presentato sin dall'esordio, in una altalena di ironia e serieti descrittiva: Uno de los recreos solitarios de don Fermín de Pas consistía en subir a las alturas. Era montañis, y por instito buscaba las cumbres de los montes y los campanarios de las iglesias. En todos los países que había visitado había subido a la montaiía más alta, y si no las había, a la más soberbia torre. No se daba por enterado de cosa que no viese a vista de pájaro, abarcándola por completo y desde arriba. (...) Llegar a lo más alto era un triunfo voluptuoso para De Pas. (...) En Vetusta no podía saciar esta pasión; tenía que c o n t e n h e 53. Ricordo che in piii occasioni Ana in 1, 9 e suli'orlo della crisi newosa: dopo I'iniziale malessere oggerri~tonell'inconrro visione del sapo menrre Perra 2 al Mulino, Ana dapo I'episadio del piropo aiTemía el ataque. estaba muy neiviosdn (p. 354) e sopratrurro dopo I'esperiem deiie golminar: <S610 ella no tenía amor;ella y los niños obres que lamlan los cristales de las uinfiterias eran los desheredados. Una ola de rebeldía se moda en su sangre, camino del cerebro. Temía otra v a el ataque". 54. L'imporranza della definizione dall'dto deiia realri, e quindi prosperticamenre descnm ne Lz &pez, & stata aegnalata per primo da D. P É w MINK,NoveIi~tmcspañolcr de h si& x m y n\: Madrid 1957, p. r4r &e, riferendosi all'universo venistense, scrivc: <.esla ciudad observada desde todas las dturas y rinconesa. GIUSEPPE GRlLLI con subir algunas veces a la torre de la catedral. Solía hacerlo a la hora del coro, por la mañana o por la tarde, según le convenía...SS Lo ritroviamo ora di nuovo, nel capitolo in esame, alle prese con il suo cannocchiale a spiare la combriccola che attornia la Regenta: Entonces h e cuando el provisor vio con su catalejo, desde el campanario de la catedral, los preparativos de una expedici6n al campo en la que acompañaban a la Regenta Mesía, Frígilis y Quintana. No h e aquella sola ...S6 Queste gite in campagna, a Vistalegre, avranno un seguito (poi sari al Vivero) e nel corso di esse si percorreranno veloci gli eventi decisivi, e caratterizzanti la trama, fino alla seduzione di Ana da parte di hvaro, owero alla entrega della Regenta a un appagamento dei sensi troppo a lungo desiderato e rinviato. Per cogliere il senso di duplicazione parodica con cui 6 strutturato il romanw, e intendere il senso di uiteriore anticipazione dell'evento, converd. soffermarsi, pero, dapprima su di un'altra gita, quella che introduce e consente I'episodio che anticipa, in tono burlesco e antiarcadico, la conquista dell'adultera. Essa 6 infatti preceduta da un'altra seduzione, che si realizza per un capovolgimento grottesco: 5 il Magistral, fustigatore in pubblico dei costumi di Ana, &e mentre bnicia di passione per lei in segreto, cede all'invito della doncella della dama a cui tanto tiene. Una caduta &e sirnbolicamente si consuma quando la bella Petra indossa un costume di aMeana e perde nella fretta che segue I'amplesso la giarrettiera che fu della Regenta. L'abito e la lingerieesprimono casi la dupliciti di Fermín cui 6 permesso il sogno d'amore solo nelle raffigurazioni del disfraz e della sostituzione. 55. 1, 1, p. 104. Que1 che interessante norare qui che la immediatamenre successiva introduzione del anteojo che consrnte a Fermln di spiare nell'inrimith del suo palazzo la Omres e annburi~mentedwiara sulla figura dello squdlido ardlito Celedonio, personaggia incaricato, nel finale, di suggellare la profanarione di Anita con il beso deliapo.Si legga ivi, pp. 104-105: c<Cleledonio que en alguna ocasión, aprovechando un descuido, habla mirado por el anteojo del Provisor. sabla que era de poderosa atracción; desde los segundos corredores, mucho más altos que el campanario, había 61 visto perfectamente a la Regenta, una guapisima sehora, pasearse, leyendo un libro, por su huerta que se llamaba el Parque de los Ozores; si, sefior, la había visto como si pudiera tocarla con la mano, y eso que su pdacia estaba en la rinconada de la Plaza Nueva, bastanre lejos de la torre..... 56. Ed cit.. p. 133. IL V E R 0 STORICO E IL VER0 OELLA LINGUA L'awentura si svolge nel corso di una drammatica gita, poi funestata da un improwiso temporale, che occupa gran parte dei capitoli XXVII e XVIII, capitoli che aprono di fatto all'epilogo del romanza, stmtturantesi nei tre capitoli finali.57 Durante questa awenturosa giornata trascorsa al aire libre il Magistral, oppomuiamente invoglito e provocato dalle grazie procaci di Peua e da1 grumo di desideri repressi che lo agitano nella mente e nei sensi, compie per traslazione su1 corpo della doncella di Ana, que1 soddisfacimento degli istinti &e non gli riesce, eche n e m e n o si arrischia a insinuare, con la donna mata. Nulla accade casualmente, compresa la violazione della honra di Quintanar. L'episodio si svolge secando i canoni della commedia degli equivoci. 11 Magistral corre furibondo di gelosia all'inseguimento di coloro che imagina amanti agresti in fuga sui monti, Ana edhvaro, e si trascina dietro Quintanar, marito restio e fiducioso. In un capanno don Víctor rinviene una giarrettiera di seta rossa, che mostra al canonico come sicuramente di proprieta della modie. owiamente che don Fermin preoccupato da ben altro - Ignorando e ignorando altresl che di quella giarrertiera il Magistral ha, or non 6 guari, fatto esperienza diretta. La scena grottesca si presenta come comunicazione del gii noto, secando un collaudatissima tecnica teatrale. L'ingenuo donvíctor si affanna in spiegazioni contarte: ...una liga que h e de mi mujer, pero que me consta que ya no es suya... Sé que no le siwen ... desde que ha engordado con los aires de la aldea... con la leche.. etc., y que se las ha regalado a su doncella... a Petra. De modo que esta liga... es de Petra. Petra ha estado aqui. Esto es lo que me preocupa... ;A que ha venido Petra aqui... a ligas? Por esto esoy preocupado, y he creído oportuno dar a usted estas explicaciones... Ai fin es de mi casa, está a mi servicio y me importa su honra ... Y estoy seguro, esta liga es de Petra.58 7 7 E imporrante ricordare il dato: la prima parte del cap. XXVlI occupata quasi integralmente dalla corrispondenzae da1 diaria di Ana chr atrestano il buon esiro delle cure, del soggiorno aldéano e delle dime imposte dal sagace doctor Benita. Tra le banute fmali del diario segnalo: «Ysin embargo hay horas que lasvibraciones de las cosas me hablan de una música recóndita de ideas y senumienros. ~ Q u Ées esta esperanza de un bien incierto?A veces se me antoja todo el Vivero escenario de una comedia o de una novela ...» (11, 27, p. 391). 78. Cfr. 11, 28, p. 413. GIUSEPPE GRILLI Ma c'&un diverso e concorrente motivo, a questo del consumo sessuale, cui e strettamente collegato, ed e quello del cibo, narrativamente ben inquadrato nel contesto della festa agreste, della merenda rusticale.59 Proprio questo contesto di celebrazione della gola ci consente di fare il salto all'indietro per ritrovare, nel capitolo I I , I ~(e poi, di nuovo a ritroso, nel cap. 1, 9), i motivi ispiratori di questo epilogo cosi gravido di spunti salaci. Siamo anche qui in uno scenario rurale, quello di Vistalegre, appunto, e I'essenza della gita si concretizza proprio nel motivo convide: Se comía, allá arriba, lo que salía al paso, lo que daban los pasmados venteros: chorizos tostados, chorreando sangre, unas migas, huevos fritos, cualquier cosa; el pan era duro jmejor!, el vino malo, sabía a la pez, jmejor!, esto le gustaba a Quintanar: y en tal gusto coincidía con su esposa, amiga también de estas meriendas aventuradas, en las que encontraba un condimento picante que despertaba el hambre y la alegrá infantil. En aquellos altozanos se respiraba el aire como cosa nueva; se calentaban a los rayos del sol con voluptuosa pereza, como si el sol de Vetusta, de alli abajo, fuera menos benéfico.60 Ana, le cui abiliti e funzioni di w-narratore abbiamo ormai gii conosciuto e sperimentato, di questo scenario, e delle pratiche che in esso si compiono, ha una percaione precisa, una percezione peraltro assai ben radicata nella tradizione letteraria: Notaba Ana que en aquella altura, en aquel escenario, mitad pastoril, mitad de novela picaresca, entre arrieros, maritornes y seíiores de castillos, a lo Don Quijote." Appare dunque evidente il contesto edonistico in cui si situano elementi stilistici e reminiscenze letterarie ricondotte, e riconducibili, al registro 59. Forse non lontano modello dellafiesta il capitolo XVI de Lu ilurionerdrl doctor Facatino di Juan VALERA (1875). un libro cui non erano mancate cririche rra i concemporanei e che Leopoldo Alas aveva invece difeso con elogi incoiidizionari, cfr. la Inrroducción di Cyrus C. DECOSTER alla suaedizione dcl romanzo valenano in Clásicos Castdia, Madrid, ,970, PP. 18-19.Anche nd bancherto di Valera i cibi rirpondono ni gusti e alle abilir2. culinarie di pastora e bbrndora. 60. 11, 19, PP. 133-134, 61. Ivi, p. 134. IL VERO STORlCO E IL VERO DELLA LlNGUA parodico e, in particolare, al capolavoro della letteratura de entretmirniento rappresentato da1 Quij0te.6~ 1giochi linguistici, le peculiarid dialettali, le incursioni nel basso corporeo, e nei suoi eccessi di gola o di lussuria, sono un tutt'uno con cui si compone una polifonia. 11 romanzo realista, chiamato a riferire del reale e delle sue macro-metafore finisce cosi per impaniarsi, anche se genialmente, nei piaceri irnmediati dell'edonismo e dell'ironia. 11vero ottocentesw, &e k lo spunto iniziale da cui siamo partiti, ha fatto i conti con la deriva barocca e ne soprawissuto, mi pare, piuttosto malconci0.~3Naturalmente cib k awenuto a scapito di una poetica, non certo della sua concretizzazione nel testo letterario, che anzi pare se ne sia sapidarnente giovato. In vero I'epilogo del romanzo, nel costruire uno scenario tragico e di morte, si appella esplicitamente a un'artificiositk ben diversa da quella innocente e infantile del gioco linguistica, e tuttavia risulta alla fine anch'esso awolto da un'aura di sottile umorismo.64 Basterh rarnmentare che il delirio erotico con cui la Regenta placa la fonata astinenza dei sensi, lunga e tuttavia in parte inconsapwole, secondo le rigide esigenze del referto dinico, non wnosce la spontaneitk o la spensieratezza 62. Cfr. per questo R M. J a c e s o ~uCe-tinism , in the Creative of Clarin's Lz Regenta., in MLN, 1 3 W o a V (19691, pp. 208-2~7. 63. Proprio nel capitolo XiX si d i una sorta di correlato obiettivo, una mue en abims di questa fallimento stilistico quando Quintanar &ronca la malatria di Ana dapprima con vigore uadurtoria e dominio dell'invmtio,ma poi abbandonaemccombe d i n m i al prouani ddasiniazione &e lo coirringe a cedere il ruolo a Petra, regredendo a pratiche per lui tradizionali di diversione e inrramenimento: *Todos los día habiaque palpar el vientre y hacer preguntas relativas a las Funciones más humildes de la vida animal; don V h o r , que no se fiaba de su memoria, siempre reloj en mano, llevaba en un cuaderko un registro en que zentaba con pulcra abreviaturas y estilo gongorino, lo que al mkdica importaba saber de estos pormenores,).In seguito Quintana *Yano tenia compasidn de la enferma; ya habla alll más que nervios ... y empaó a pensar en si mismo exclusivamente. Entraba y salía a cada momento de la alcoba de Ana; casi nunca se sentaba, y hasta lleg6 a fastidiarle el registro de m e k i n a s y demás pormenores íntimos. Quinmar invenrabarofismasy hasta rnentim para estar Fuera, en su despacho, en el Parque. "iQuk gran cosa eran el h e y la Naturalna! En rigor todo era uno, Dios el autor de todo". Respiraba don Vicror 1% auras de abril can placer volupnioso, vdgando aire ados willor. Volvió a componer sus maquinillas,soñó con nuevos inventos, y envidi6 a Frigilis la aclimatación del Eucaliptus globulus en Vetusta». 64. 11rapporto rra regrwione infanrile e repmsionesessuale in Noel Vais, <Sobrela última f m e de la Regentan, ili CLir(nyLzRegen~~m nr tionpo, Acm&ISimpmiofnm~n'o~L Universidad, Oviedo 1987, pp. 795-808, in parricolare p. 807. dell'eros come espressione naturale, ma k awolto «en una nube envenenada con o p i o ~ } . ~ ~ .L'indeterminatezza dei tempi e dei modi del commercio carnaie in cui si consuma l'adulterio non k perb che un indizio, non k certo un fine o unaveriti essenziale nell'economia del romanzo. In realti, come e stato acutamente osservato da Emilio Alarcos Llorach, in un saggio precorritore della fortuna critica pih recente de La Regmra, la misurazione del tempo nel testo risponde piuttosto a coordinate cicliche che non a s c a ~ o npunniali.66 i Sono le efemeridi religiose, non gli eventi della politica a segnare il trascorrere delle stagioni o il mutare delie condizioni e degli umori. Anche in cib si pub riievare la profonda huella cervantina operante nella scrittura clariniana: tanta & la relativiti delia dislocazione temporale che essa finisce per aiterare persino quella spaziale e geografica. 1 tempi e i luoghi del romanzo di Alas rispondono ciok ad una complessa rete di evoluzioni e determinazioni emozionaii e non sono il frutto di una mimesi diretta e naturak di una redti suppposta autonoma e aitra. C ' k una riprova ulteriore di cib quando la voce narrante, nel primo dei capitoli dell'epilogo, il ventisenesimo, sembra aver trovato il luego e il tempo della dicha. La piccola Arcadia ricreata ai Vivero trasporta Ana sulle ali della fantasia nelle regioni del benessere fisico e morale, nei paraggi della classiciti garantita da una sereniti senza ombre, lontanissima ormai dai deliri e dagli incubi di un'attiviti psichica intensa ma dolorosa.67 Li invece «el tiempo 65. Su questa, cfr. quanto argomentato nell'art. cit. nLeopolda Alas Clarín e il suo capolavoro..., 66. Cfr. Emilio h c o s LLORACH, nNom a La Regentar, in Archlviurn 11 (I~YZ), pp. 141-160. 67. 11 caratterc di Arcadia classica & ben widenziaro da Clarín, nel momenra in cui prepara il aésenhce che porteri a wnsumarc l'adulterio e, nel'adulterio, il rito dll'accoppiamenta: cfr. 11, 27, p. 393: *Mientras ella, a orillas del rio Soto, a media leguade Vetusra en compañía desu Quinranar, dejaba a las truchas escapar muertas de risa, su imaginación, vuelta a los riempos y a los parajes clásicos, se bañabaen el Cefiso, aspiraba los perhimens de las rosas del Temp6, volaba al Escamandro, subiaalTaigero y saltabade isla en islade Lesbos a las Ciclades, de Chipre a Sicilia ...u. Mal'Arcadia del Vivero. un'Armdia carero era anticipara gii nel capitolo VI11 nella rappresentazione materialisrica che Avaro Mesía ne d i nel discorso indirerta libero con cui la descrive: <#Aquella Arcadia lavela don Alvaro con ojos acariciadares; en aquella casa tenía el teatro de sus meiores triunfos; cada mueble le contaba una historia en íntimo secreto; en la seriedad de las sillas panzudas y de los sillones solemnes con SUS brazos de Idolos orientales, encontraba una garantía del eterno silencio que le recomendaba. Parecia decirle la madera de fino barniz blanco: "No remas; no hablará nadie una palabra". En el sddn amarillo veía el galán un libro de memorias, de memorias dulces y alegres, no cuando Dios quería, sino ahora y siempre; las prendas par su bien halladas eran los tapices discretos, IL VERO STORlCO E IL VERO DELLA LINGUA volaba. Junio se metió en calor. Vetusta en verano es una Andalucía en primavera.." Ed e, owiamente, un'arcadia artefatta, come lo erano state le emozioni delpaseo del capitolo nove, o della gita del diciannovesirno. Sappiamo che c'k un solo ambito, que110 della letteratura, in cui il ternpo k verosimilmente ciclico e la geografia variabile: anche per questo La Regenta, come crediamo possa, e debba, lewersi sulla base di inquivocabili indizi iscritti con grande evidenza, determinazione e chiarezza nel testo, come un libro che riprende la tradizione del entretenimiento, dell'elaborazione del discorso metaletterario, o parodico, della costnizione di una serialita parallela, seppur non opposta, a quda della realta storica. Naturalmente tutto cib, come gii accadeva per il Quijote non impedisce che il libro sia «pensado, muy pensado)).Cosi come il successo o fallimento di don Quijote non consiste tanto nella natura delle sue imprese, quanto nella natura del Libro del CabaUero che le tramanda e certifica, cosi la inadaptah Ana Ozores ha sperimentato la sua frustazione esistenziale non tanto nella sua condizione di adultera odiosapor hipdm'ta, porguapetonaypor ogullosa, nella definizione spietata che ne d i Petra,69 che ben conosce la Regenta, ma nella sokdadcon cui sperimenta anche il lungamente atteso arrebato sessuale. Forse e propno nel giudizio dell'antipatica asturiana che si mvasa ki steisa valutazione di Clarín, sostanzialmente ostile nei confronti di quella scrittrice e artista mancata. In fondo il suo diario incompleto, le sue lettere smozzicate sono, prima ancora della consurnazione dell'incontro semi-afasico con Avaro sul balcone della casa del Vivero, la dimostrazione della sua inadeguatezza a realizzare la sua stessa novela. Tuttavia il dialogo che Ana scrittrice di sé manca nel romanzo, fallendo con tutti i suoi interlocutori narrativi, riesce perfettamente nel patto che la lega per sempre al lettore che ne k invaghito alla fine non perla sua perfma bellezza, mala sua inadeguatezza. hadeguata come la vita, eppure meritevole di essere vissuta, sempre, rnagari con un pizzico di velleitaria speranza. A -" - la seda de los asientas, basteada, turgente, blanda y muda; la alfombra tupida que se parecia al inisma Meda en lo de apagar todo rumor que delatase secretos amorososu. Un descrizione quesra &e volge in lubrica la connotazione ironica can cui Cervanres individua la apnciblp e silenziasa dimora del Cabdlero del Verde Gabin con il riferimenta alle dulcesprendar &e qui Clarin replica stravolgendone il renso. 68. 11, 27. p. 393. 69. Quesa la motivazione della doncella per giustiíicare il suo tradimento: 11, 29, p. 4 ~ 3