Le otto Stagioni Antonio Vivaldi (1678-1741) Le quattro Stagioni Astor Piazzolla (1921-1992) Las cuatro estaciones porteñas A . Vivaldi Concerto n. 1 in Mi maggiore "La primavera" [1] Allegro. [2] Largo. [3] Allegro A . Piazzolla [4] Verano porteño A . Vivaldi Concerto n. 2 in Sol minore "L'estate" [5] Allegro non molto. [6] Adagio. [7] Presto A . Piazzolla [8] Otoño porteño A . Vivaldi Concerto n. 3 in Fa maggiore "L'autunno" [9] Allegro non molto. [10] Largo. [11] Allegro A . Piazzolla [12] Invierno porteño A . Vivaldi Concerto n. 4 in Fa minore "L'inverno" [13] Allegro. [14] Largo. [15] Allegro A . Piazzolla [16] Primavera porteña Cameristi della Scala Francesco Manara, violino Massimo Polidori, violoncello Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla Le otto Stagioni Cameristi della Scala Francesco Manara, violino Milano, Piazza Duomo 8 luglio 2007 La Musica, tra le tante forme espressive dell’uomo, è la più impalpabile ma universale, capace di coinvolgere e appassionare persone le più diverse per formazione e appartenenza. La Musica è un linguaggio in grado di abbattere ogni barriera e di regalare emozioni al di là di ogni differenza culturale o sociale. La Musica è comunicazione e gioia. Musica alla città di Milano, ma più concretamente un simbolico ponte chiamato ad unire, grazie al linguaggio universale della musica, popoli, culture e idee profondamente diverse in un unico spirito di dialogo e confronto. Lo stesso spirito che ha animato la candidatura di Milano e dell’Italia a Expo 2015. Un legame intimo e profondo lega la Musica e la città di Milano, che nasce e si sviluppa grazie al contributo dei più celebri interpreti della storia, da Verdi a Puccini, da Toscanini a Muti, solo per citare alcuni nomi, che a Milano hanno vissuto, lavorato e trovato una fonte continua di ispirazione, incontrando il successo sulle tavole del palcoscenico per eccellenza, La Scala di Milano, il teatro più noto e più amato del mondo. Quale invito migliore, quindi se non incominciare a scoprire un po’ dell’essenza di Milano ascoltando direttamente la sua voce. Nella speranza di avervi regalato alcune delle suggestioni che Milano sa donare ai suoi ospiti, non ci resta che augurarvi un buon ascolto! Una simbiosi, quella tra il Teatro alla Scala e Milano, che supera la pura dimensione sensoriale ed emotiva della musica, per divenire espressione della storia e dell’identità di una città, che da sempre nel Teatro, nell’orchestra e nei suoi musicisti ha trovato la sua voce e il simbolo più apprezzato e riconosciuto della sua eccellenza. Una sintesi estrema di gusto, passione, che fa di Milano e del suo patrimonio artistico e culturale l’ambasciatore migliore dell’Italia nel mondo. Un concerto insolito, quello proposto dall’orchestra de “I Cameristi della Scala”, non solo per la straordinarietà del palcoscenico, il sagrato del Duomo di Milano ma soprattutto per l’inedito accostamento melodico delle quattro stagioni di Antonio Vivaldi con le quattro di Astor Piazzolla. Una scelta musicale che rappresenta non solo l’omaggio e il ringraziamento della Letizia Moratti Sindaco di Milano Massimiliano Orsatti Assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Identità Of all the many expressive forms of humankind, Music is the most impalpable. And yet it is universal, able to captivate and thrill people from many different walks of life and diverse cultures. Music is a language that breaks through any barrier and stirs emotions, transcending cultural and social differences. Music is communication and joy. A profound bond links Music and the city of Milan, which emerged and developed through the contribution of history’s most famous musicians, from Verdi and Puccini to Toscanini and Muti, to name just a few, who lived and worked in Milan and found a continuous source of inspiration. These distinguished musicians achieved great success on the supreme stage of La Scala, the world’s most famous and beloved opera house. The symbiosis between La Scala and Milan surpasses the pure sensorial and emotional dimension of music to become an expression of the history and identity of a city that has always considered the theater, its orchestra and musicians to be its voice and most admired and recognized symbol of its excellence. This extreme synthesis of taste and passion makes Milan and its artistic and cultural heritage Italy’s finest ambassador in the world. This concert by the I Cameristi della Scala orchestra is unusual not only due to the extraordinary venue, the parvis of the Milan Cathedral, but especially for the singular melodic combination of Antonio Vivaldi’s Four Seasons with the Four Seasons of Astor Piazzolla. This musical choice not only represents the musical world’s appreciation of and homage to the city of Milan. It also wants to serve as a symbolic bridge for uniting, through the uni- versal language of music, profoundly different people, cultures, and ideas in a single spirit of dialogue and communication: the same spirit which is behind the candidacy of Milan and Italy for Expo 2015. The best way to discover the essence of Milan is to directly listen to its voice. Hopefully, this concert will give you a chance to experience a few of the marvelous opportunities that Milan offers its visitors. Enjoy the evening! Letizia Moratti Mayor of Milan Massimiliano Orsatti Councilor of Tourism, Territorial Marketing, and Identity Le otto Stagioni Antonio Vivaldi (1678-1741) Le quattro Stagioni da Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione op. 8 Astor Piazzolla (1921-1992) Las cuatro Estaciones porteñas A. Vivaldi Concerto n. 1 in Mi maggiore “La primavera” [1] Allegro. [2] Largo. [3] Allegro A. Piazzolla [4] Verano porteño A. Vivaldi Concerto n. 2 in Sol minore “L’estate” [5] Allegro non molto. [6] Adagio. [7] Presto A. Piazzolla [8] Otoño porteño A. Vivaldi Concerto n. 3 in Fa maggiore “L’autunno” [9] Allegro non molto. [10] Largo. [11] Allegro A. Piazzolla [12] Invierno porteño A. Vivaldi Concerto n. 4 in Fa minore “L’inverno” [13] Allegro. [14] Largo. [15] Allegro A. Piazzolla [16] Primavera porteña Cameristi della Scala Francesco Manara, violino - Massimo Polidori, violoncello Le otto Stagioni di Vivaldi e Piazzolla Può sembrare singolare l’accostamento di due composizioni che sono separate nel tempo da due secoli e mezzo di distanza e sono caratterizzate da stili diversi e da retroterra culturali talmente differenti da poter parlare di due mondi opposti. Persino i climi descritti dalle quattro Stagioni di Vivaldi e dalle omonime composizioni di Astor Piazzolla sono quelli di due continenti posti agli antipodi: l’estate dell’argentino Piazzolla è l’inverno per il veneziano Vivaldi, e viceversa. Eppure, proprio nella diversità si trova il fascino di un parallelismo che indica richiami ed echi, anche per contrasto: il susseguirsi delle stagioni nei due emisferi collega mondi, epoche e sensibilità diverse ma di matrice similmente popolare. Pubblicati nel 1725 nella raccolta “Il cimento dell’Armonia e dell’Invenzione”, i quattro concerti di Vivaldi sono considerati fra le pagine più significative di musica a programma e hanno sempre goduto di un ampio favore di pubblico. Scritti nel consueto stile di concerto, che alterna, sempre con grande libertà inventiva, ritornelli orchestrali a episodi solistici, le Stagioni di Vivaldi superano la visione arcadica della natura per descriverne anche gli aspetti più inquietanti ed ostili. Specialmente dove essa scopre un volto meno benigno, la fantasia del compositore trova spazio liberandosi dal più rigido schema concertistico e piegandolo alle esigenze di rappresentazione della natura. Las cuatro Estaciones porteñas vengono scritte dal 1964 al 1970; originariamente composte da Piazzolla per il suo Quintetto, nel quale egli stesso suonava il bandoneon, sono dedicate al porto di Buenos Aires, da cui l’aggettivo porteñas, e uniscono elementi diversi come il tango, la musica colta europea e molti ritmi jazz. La versione che presentiamo in questo disco consegna una parte di grande importanza al violino solista, che passa da momenti di estremo virtuosismo tecnico ad altri di intenso calore espressivo: al violino sono affidate melodie struggenti e difficilissime cadenze, momenti di grande lirismo e altri di fermo rigore ritmico. L’esecuzione delle otto Stagioni in sequenza mette in evidente risalto le affinità e le differenze dei brani. In ogni Stagione Piazzolla cita fedelmente alcuni frammenti melodici o ritmici di ciascuna corrispondente e speculare Stagione vivaldiana, e li trasforma fino a renderli quasi irriconoscibili, spesso trattandoli come contrappunto alle melodie del violino. Se Vivaldi si ispira molto fedelmente alla natura e ai cambiamenti che questa subisce al mutare delle stagioni, Piazzolla invece sembra descrivere la varietà delle emozioni umane, in un clima che non conosce i rigidi freddi europei, dove l’aria è costantemente densa e pregna di sensualità e la musica è attraversata dal più ampio spettro degli stati d’animo: da una calma dolce o piena di dolore alla violenza della passione. Gianluca Scandola Cameristi della Scala L’orchestra da camera dei Cameristi della Scala è formata da musicisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala, nel segno di un unico filo conduttore che porta dal 1982 ad oggi. Ha eseguito concerti nei più prestigiosi teatri e sale da concerto del mondo, collaborando con direttori e solisti di fama internazionale; tra questi ricordiamo: Nathan Milstein, Martha Argerich, Pierre Amoyal, Bruno Canino, Aldo Ciccolini, Maria Tipo, Uto Ughi, Shlomo Mintz, Rudolf Buchbinder, Gianandrea Gavazzeni, Roberto Abbado, Salvatore Accardo. Il repertorio dei Cameristi comprende le principali composizioni per orchestra da camera dal Settecento ai giorni nostri, ma presta anche particolare attenzione a musiche poco frequentate dell’Ottocento strumentale italiano, spesso inedite e caratterizzate dalla presenza di parti solistiche di grande virtuosismo che ben si adattano alle peculiarità strumentali dei solisti del gruppo, tutte prime parti della Filarmonica della Scala e concertisti molto noti anche in campo internazionale. La costante e pluriennale frequentazione dei musicisti dei Cameristi della Scala con i più grandi direttori sulla scena mondiale, da Riccardo Muti a Carlo Maria Giulini, da Giuseppe Sinopoli a Valery Gergiev e a tutti coloro che hanno diretto l’Orchestra della Scala negli ultimi anni, ha contribuito a plasmare il loro suono e a far emergere delle caratteristiche musicali timbriche e di fraseggio certamente uniche nel panorama musicale italiano ed internazionale delle formazioni da camera. Violino solista Francesco Manara. Violini Kleidi Sahatchi, Gianluca Turconi, Gianluca Scandola, Alois Hubner, Roberto Nigro, Rodolfo Cibin, Fulvio Liviabella, Roberto Rigetti, Anna Salvatori, Ludmilla Laftchieva, Damiano Cottalasso, Alexia Tiberghien. Viole Simonide Braconi, Luciano Sangalli, Christoph Langheim, Elsebeth Shmidl. Violoncelli Massimo Polidori, Marianna Sinagra, Jacob Ludwig. Contrabasso Alessandro Serra. Cembalo Andrea Benelli. Francesco Manara Francesco Manara ha frequentato il Conservatorio “G.Verdi” di Torino dove nel 1990 si è diplomato sotto la guida di M. Marin con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Perfezionatosi sotto la guida di G. Prencipe, F. Gulli, R. Ricci e S. Gheorghiu, a soli 22 anni è stato scelto da Riccardo Muti per ricoprire il ruolo di Primo Violino Solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala. È stato premiato in numerosi Concorsi Internazionali tra cui il “J. Joachim”di Hannover, lo “A. Stradivari”di Cremona, lo “L. Spohr”di Freiburg, il “Dong-A”di Seoul, l’”ARD” di Monaco, il “Tchaikovsky”di Mosca (Premio speciale), il “N. Paganini”di Genova (Premio speciale), il CIEM di Ginevra (Primo Premio), che lo hanno presto lanciato verso una brillante carriera solistica. Ha suonato da solista con alcune tra le più prestigiose orchestre, tra cui l’Orchestra della Suisse Romande, Bayrische Runfunk, Radio di Stoccarda, Radio di Hannover, Wiener Kammerorchester, Tokyo Symphony, Sinfonica Nazionale della RAI e, in più occasioni, la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Muti, con cui ha inciso la Sinfonia Concertante di Mozart (Sony) .Ha inoltre effettuato registrazioni per la Radio di Monaco, per Radio France e per la Suisse Romande. Dal 2001 Francesco Manara è inoltre il Primo Violino del “Quartetto della Scala”, con il quale ha effettuato tourneè in Sudamerica, Giappone, Stati Uniti, Francia, Germania, Svizzera. La famosa rivista “The Strad”, che lo ha più volte recensito, lo ha definito “un artista di notevole sincerità e profondità, pronto ad affrontare i più importanti palcoscenici del mondo”. Suona un violino di Giovanbattista Guadagnini, 1773. Crediti Ideato e prodotto da Cameristi della Scala Presidente Gianluca Scandola Vicepresidente Roberto Nigro In collaborazione con Comune di Milano Assessorato al Turismo, Marketing Territoriale, Identità Assessore Massimiliano Orsatti Foto Ugo De Berti, Federico Ambrosi e Simone Ambrosoni Realizzazione grafica Barbara Borgonovo per Studio Priori & C., Milano Ripresa audio e registrazione a cura di Star Service - Fonico: Alberto Frigerio Missaggio effettuato presso lo studio Pro Sound Technology - Fonico: Lino Esaù Remor Montaggio video: AGE Realizzazione tecnica: Energy Rental s.r.l. Si ringrazia: Monsignor Luigi Manganini Veneranda Fabbrica del Duomo Un grazie a Giulia Pasquale e a Nadia Milone