Redemptoris Missio Redemptoris Missio Nuova Serie Anno XXII, n. 2, Luglio-Dicembre 2006 PONTIFICIA UNIVERSITAS URBANIANA La ministerialità della Chiesa Ministeri “missionari” Presbitero e missione Ministeri laici I movimenti ecclesiali Sette e nuovi fenomeni religiosi Cosa caratterizza sociologicamente una setta o movimento religioso Presentazione fenomenologica del Pentecostalismo e della Nuova Era Quali atteggiamenti e comportamenti nella pastorale? Dialogo ecumenico Un percorso bibliografico di base Nel prossimo numero: America Latina: il cammino dell’evangelizzazione N u o v a S e r i e a n n o X X I I , n . 2 L u g l i o – D i c e m b re 2 0 0 6 I ministeri per la missione RIVISTA DI PASTORALE E FORMAZIONE MISSIONARIA Ministeri per la missione Sommario EDITORIALE di L. Meddi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 DOSSIER La ministerialità della Chiesa via della missione di Sandra Mazzolini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Ministeri “missionari”. Per una orientazione teologica di Gianni Colzani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Presbitero e missione di Fernando Domingues, mccj . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Ministeri laici: una prospettiva missionaria di Vito del Prete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Il contributo dei movimenti ecclesiali alla missione nel XX secolo di Fidel González Fernández mccj . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 SPECIALE Sette e nuovi fenomeni religiosi. Cosa caratterizza sociologicamente una setta o movimento religioso di Luca Pandolfi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Nuovi Movimenti Religiosi di Jesus Angel Barreda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65 Quali atteggiamenti e comportamenti nella pastorale? di Paul Steffen. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 PERCORSI BIBLIOGRAFICI Ecumenismo di Adele Scarnera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100 SUSSIDI MISSIONARI Dati statistici e sfide per la missione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110 Editoriale di Luciano MEDDI Questo numero della rivista è dedicato a due ricerche che hanno appassionato recentemente la vita del nostro Istituto. *** 3 editoriale Il primo tema è l’analisi dei ministeri per la missione. Anche se in modo incompleto la rivista ha voluto indagare alcuni aspetti di questa tematica così determinante per il futuro della missione. Abbiamo voluto mettere l’accento su alcuni aspetti. In primo luogo abbiamo focalizzato il tema riflettendo sulla natura ministeriale della missione. La comune responsabilità verso l’annuncio porta con sé una rilettura della ministerialità della chiesa come sfondo per la comprensione dei ministeri adatti alla missione. S. Mazzolini offre alcuni punti di partenza di natura ecclesiologica. L’affermazione che la Chiesa è per sua natura è essenzialmente missionaria porta naturalmente alla affermazione che l’annuncio del Vangelo è dovere che attiene a ciascuno di coloro che sono pienamente incorporati nella comunità dei credenti in Cristo. L’incommensurabilità di Dio e del suo amore salvifico e la piccolezza del segno umano che lo manifesta fa comprendere il riconoscimento del peccato e del limite creaturale che disegnano le forme della vita ecclesiale e dei ministeri. L’odierna valorizzazione della Chiesa locale e/o particolare, con riferimento allo sviluppo e alla pluralità delle forme ministeriali, comporta una rigorosa ed effettiva presa in considerazione del progetto ecclesiologico ed ecclesiale delle small christian communities, variamente denominato e articolato nelle diverse aree continentali. Un uso corretto delle fonti della Tradizione consente una congrua lettura del processo di istituzionalizzazione, che ha configurato il cammino della Chiesa nella storia degli uomini e delle donne sin dalle sue origini. A partire da questi principi e riferendosi principalmente a EN 73 si può delineare una lettura diacronica dello sviluppo della ministerialità della Chiesa che attesta la progressiva concentrazione sul ministero ordinato, ma anche il suo superamento verso una visione plurale dei ministeri. G. Colzani riprende la linea storica dell’indagine sottolineando la riduzione di tipo sacramentale-liturgico; la riduzione dei ministeri entro la sfera autoritativa e gerarchica della chiesa ma anche che solo da poco l’affermazione della corresponsabilità di tutti i battezzati ha trovato rinnovata attenzione. Seguendo il suggerimento di H.U.von Balthasar, ripropone di avvicinare ministero e sequela come l’orizzonte in cui il ministero prende for- editoriale ma per concludere che è l’amore universale della Pasqua che dà concretamente forma ai ministeri che, in questo modo, nascono dalla missione e sono per la sua continuazione come centro della propria vita. Provando a riarticolare le forme della ministerialità egli propone l’ambito della attenzione alla persona umana, della coppia e della famiglia, della società civile. F. Domingues propone una riflessione pastorale sul presbitero e la missione in due momenti specifici. In un primo momento si chiede in che modo l’identità e la missione del presbitero si colleghino alla missione di evangelizzare i non credenti e i membri delle altre tradizioni religiose del mondo. Il secondo momento è dedicato a riflettere sul ruolo specifico del presbitero e su alcuni elementi caratteristici del suo ruolo in quei contesti umani e geografici dove si sta annunziando il vangelo ‘per la prima volta’, i contesti ad gentes. Egli individua tre compiti fondamentali per il ministero del presbitero: la responsabilità della circolazione della parola; l’animazione dei ministeri della comunità, la presidenza della eucaristia. L’esperienza missionaria di V. Del Prete consente una panoramica sulle figure ministeriali laicali maggiormente presenti nei diversi contesti missionari. Le aree del ministero laicale possono essere sintetizzate dalle tre parole che erano scritte su un grande poster pendente dalla facciata del Centro Diocesano Pastorale di Loikaw (Birmania): Worshipping, witnessing evangelizing community: comunità che adora, che testimonia e che evangelizza. Particolare attenzione viene data alla nascita dei Prayer Leaders. Questi che assumono varie denominazioni, dipendenti dal cammino e dalle particolarità delle Chiese locali fungono di fatto come capi delle comunità cristiane. Nelle Chiese dell’America Latina svolgono le funzioni di quasi parroci; in Asia di Prayer Leaders, in Africa di capi di comunità. Però vi sono delle note comuni a tutti: essi agiscono in comunione con la Chiesa, in un contesto di pastorale di insieme, sono scelti e designati dalla comunità, con nomina da parte del vescovo, cui tocca far il discernimento degli i carismi e dare il mandato di esercitarli. Questo non è un aspetto marginale, scontato, e moralistico della vocazione e missione laicale. Costituisce piuttosto il punto nevralgico della missione della Chiesa, oggi. Toglie il cristianesimo dalla sfera puramente cultuale, e ne fa emergere la forza del messaggio capace di innestarsi e trasformare la società nella sua visione e stili di vita, nei punti di interesse, nel lavoro, tempo libero, tecnologia, educazione, famiglia. L’importanza di questa figura ci fa decidere di dedicare in futuro una riflessione più adeguata. L’ultima riflessione di questa parte è dedicata al contributo dei movimenti ecclesiali alla missione nel XX secolo. F. González Fernández presenta la configurazione di questa nuova realtà della chiesa dal punto di vista della missione. Come soggetto comunitario può essere ritenuto ministero missionario. Egli riprende l’affermazione “laico, vale a dire cristiano” per indicare le radici dell’impegno dei nuovi movimenti ecclesiali vero l’evangeliz4 zazione. Come già altre volte nella storia della chiesa è il bisogno stesso della missione a chiamare nuovi soggetti all’annuncio. I cristiani che partecipano alla vita ecclesiale attraverso questi movimenti sono coscienti del fatto che il loro battesimo li mette in grado di fare missione: una missione che non passa attraverso deleghe, ma che scaturisce dalla stessa natura ontologica del loro battesimo e in stretto collegamento con la realtà concreta e le circostanze nelle quali ognuno si trova a vivere. Radicati nella “bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicarlo”, coscienti di appartenere al Mistero della Pentecoste, coscienti che lo Spirito attua la missione nella storia, i movimenti ecclesiali si presentano come esperienze di unità e comunione, espressione di molteplicità dei carismi per la missione. Chiude questo numero della rivista una percorso bibliografico sull’Ecumenismo curato dalla prof.ssa A. Scarnera. *** “È vero, nel corso del millennio da poco concluso e specialmente negli ultimi secoli, tanti sono stati i progressi compiuti in campo tecnico e scientifico; vaste sono le risorse materiali di cui oggi possiamo disporre. L’uomo dell’era tecnologica rischia però di essere vittima degli stessi successi della sua intelligenza e dei risultati delle sue capacità operative, se va incontro ad un’atrofia spirituale, ad un vuoto del cuore. Per questo è importante che apra la propria mente e il proprio cuore al Natale di Cristo, evento di salvezza capace di imprimere rinnovata speranza all’esistenza di ogni essere umano” (Benedetto XVI, Messaggio Urbi et Orbi, Natale 2005) [l.m..] 5 editoriale Il secondo tema affrontato dalla rivista riguarda il vasto fenomeno delle sette e nuovi fenomeni religiosi. Questo tema è stato oggetto di una giornata di studio che ha visto riuniti docenti e studenti. Attraverso “le buone, vecchie categorie di C. Glock” di pratica, appartenenza, esperienza, credenza, conoscenza alle è stata aggiunta una sesta, organizzazione il prof. L. Pandolfi ne ha illuminato la dimensione sociologica, anche attraverso la presentazione di un questionario distribuito tra gli studenti. J.A. Barreda a descritto i tratti storici e ideologici di alcune sette del vasto fenomeno del Pentecostalismo e della Nuova Era. P. Steffen ha illustrato gli atteggiamenti e i comportamenti che la pastorale può e deve assumere nella situazione di incontro-scontro con tali nuovi fenomeni religiosi. Dopo aver dato una panoramica della situazione nei diversi continenti, ha sottolineato come il superamento delle cause che generano l’entusiasmo dei cattolici verso tali nuove esperienze può aiutare la pastorale stessa.