Rassegna stampa 11/01/2011 : Notizie di oggi Adige, L' ● Arena, L' ● Daily Yomiuri, The ● TRENTO - In regione i fondi previdenziali sono al top in Italia per diffusione Gli autonomi possono usare i contributi da dipendente Pension records mismatched / 1 million believed affected by different data online and in ledgers Giorno, Il (Milano) ● Il calendario 2011 della previdenza Italia Oggi ● Pensioni, tra carta e invio on line Nazione, La (Lucca) ● Pensioni, aumentati gli importi medi Pais, El ● Concluye sin avances la reunión entre Gobierno y sindicatos Do you want your PRESSToday ? La soluzione per le tue rassegne stampa on-line: www.presstoday.com Rassegna stampa Adige, L' "TRENTO - In regione i fondi previdenziali sono al top in Italia per diffusione" Indietro Data: 11/01/2011 Stampa TRENTO - In regione i fondi previdenziali sono al top in Italia per diffusione TRENTO - In regione i fondi previdenziali sono al top in Italia per diffusione. Se a livello nazionale solo un lavoratore italiano su 4 è iscritto ad un fondo pensione, in Trentino Alto Adige si sale a 1 su tre. Dei 21,5 milioni di lavoratori autonomi e dipendenti presenti in Italia (questo dato non include i lavoratori del pubblico impiego), solo poco più di 5 milioni (precisamente 5.055.228, pari al 23,4% del totale) hanno aderito ad una forma pensionistica complementare. Gli altri 16,5 milioni di occupati (pari al 76,6% del totale) non lo hanno ancora fatto. E' questo il primo responso emerso da una elaborazione realizzata dalla Cgia di Mestre. Una realtà nata da pochi anni per integrare il sistema pensionistico obbligatorio che non ha ancora riscosso molto successo tra i lavoratori italiani. Questi ultimi, infatti, sembrano essere più propensi a mantenere il loro Tfr accantonato in azienda, anziché investirlo in un fondo pensione. «Una decisione che sembra avergli dato ragione: quei lavoratori dipendenti che hanno lasciato il Tfr in azienda - esordisce Giuseppe Bortolussi curatore dell'elaborazionehanno ottenuto un rendimento del +4,7%. Coloro che si sono iscritti a un fondo negoziale hanno ottenuto, invece, solo il +1,7%. Molto peggio è andata a chi ha investito il proprio Tfr nei fondi pensione aperti; il tasso è stato addirittura negativo. Certo, dare un giudizio di merito su questi dati è troppo prematuro -prosegue- una valutazione più puntuale potrà essere fatta quando si ragionerà su risultati riferiti a periodi di tempo medio lunghi». Dalla Cgia fanno notare che il Tfr annuo maturato dai lavoratori dipendenti italiani è di oltre 20 mld di euro. Nel 2009, 5,1 mld di euro sono stati destinati alle forme pensionistiche complementari, altri 5,9 mld di euro sono finiti nel Fondo di tesoreria presso l'Inps, mentre 12,7 mld di euro, cifra comprensiva della componente di rivalutazione dello stock accumulato, sono stati accantonati presso le imprese. A livello territoriale, sono le regioni del Nord a registrare il tasso di adesione più elevato alle forme pensionistiche complementari. A guidare la classifica è il Trentino Alto Adige, con il 33,2%, seguono la Lombardia, con il 28,2% e al terzo posto la Valle d'Aosta, con il 27,9%. Fanalino di coda di questa particolare graduatoria è la Calabria, con una percentuale del 14,6%. 11/01/2011 Rassegna stampa Arena, L' "Gli autonomi possono usare i contributi da dipendente" Indietro Data: 11/01/2011 Stampa Martedì 11 Gennaio 2011 ECONOMIA Pagina 37 NORMATIVA. Una sentenza della Suprema Corte di Cassazione Gli autonomi possono usare i contributi da dipendente È possibile ricongiungerli ai fine del raggiugimento della pensione nella propria gestione speciale Contrariamente a quanto avvenuto sinora, i lavoratori autonomi possono trasferire i contributi per la pensione come ex dipendenti nella propria «gestione speciale». La ricongiunzione nell'ordinamento previdenziale italiano è quella operazione che consiste nello spostare i contributi da una gestione pensionistica ad un'altra, la quale li acquisisce come propri e li considera a tutti gli effetti utili per liquidare una pensione unica. Calcolata in base a tutta la contribuzione accumulata in diversi settori, evita che le quote di modesto importo versate diano luogo a frazioni di pensione altrettanto modeste, o addirittura vadano perdute. La norma fondamentale che regola la materia è la legge n. 29 del 7/2/1979, che all'articolo 1 stabilisce che al lavoratore dipendente, pubblico o privato, che sia stato iscritto a forme obbligatorie di previdenza sostitutive dell'assicurazione generale obbligatoria gestita dall'Inps, è data la facoltà, ai fini del diritto e della misura di una pensione unica, di chiedere, in qualsiasi momento, la ricongiunzione di tutti i periodi di contribuzione obbligatoria, volontaria e figurativa, mediante la iscrizione nella Assicurazione generale obbligatoria (Ago). La stessa facoltà di ricongiunzione nell'Ago è riconosciuta ai lavoratori autonomi iscritti nella «gestione speciale», se possono far valere un periodo di contribuzione di almeno 5 anni immediatamente antecedente nell'Ago. Qui si tratta invece del caso inverso, cioè della ricongiunzione dei contributi, versati in tempi diversi, da un lavoratore autonomo in due gestioni (Gestione speciale autonomi e Fondo pensioni dipendenti), entrambe amministrate dall'Inps. Questo tipo di ricongiunzione è sempre stato interpretato dall'Inps a senso unico, cioè soltanto come possibilità di trasferimento dei contributi da autonomo al Fondo dipendenti, e non anche in senso contrario, negando quindi la facoltà di convogliare i contributi da ex dipendente nella Gestione speciale autonomi. Questo divieto di transito è stato contestato, anche in sede giudiziaria, ma con risultati altalenanti, sino a che, con la sentenza n. 20425/2010, la Corte di Cassazione ha radicalmente modificato la segnaletica unidirezionale, ripristinando la circolazione nei due sensi. La motivazione principe del Supremo Collegio è che, in ossequio al criterio ermeneutico dell'articolo 12 delle preleggi, l'articolo 1 della legge 29 disciplina la possibilità di conferire la contribuzione versata presso il Fondo lavoratori dipendenti dell'Inps, oppure quella versata per i lavoratori autonomi (Coltivatori diretti, artigiani, commercianti) in una unica gestione, nella quale il lavoratore risulta iscritto all'atto della domanda, o vi sia stato iscritto per almeno otto anni. Per usare il linguaggio della Corte, la semplice formulazione letterale della norma «dunque facoltizza esplicitamente, ricorrendone i presupposti, anche la possibilità di ricongiungere nella gestione lavoratori autonomi la contribuzione accreditata presso la gestione lavoratori dipendenti».del mar Rassegna stampa Daily Yomiuri, The "Pension records mismatched / 1 million believed affected by different data online and in ledgers" Data: 11/01/2011 Indietro Stampa Online and ledger pension records fail to match in about 1 million cases for pension subscribers and recipients, according to an estimate by the Japan Pension Service. The estimate is based on a JPS survey that found mismatching occurred in the cases of 8.1 percent of 5,900 corporate pension subscribers and recipients aged 50 or over. In October, the government started collating online pension records with handwritten information contained in ledgers. The cross-checking to be conducted over four years will cover about 720 million ledgers that contain records of corporate employees and national pension plans. This figure excludes redundant data and other cases from about 950 million ledgers containing pension records. The JPS survey was conducted as part of the pension record cross-checking project. Subject to the survey are about 18 million people who have corporate pension records but have never registered with the national pension program for the self-employed, among others. JPS selected about 5,900 people at random from among the 18 million people and found that online pension records did not match those in ledgers for 477, or 8.1 percent, of the total. The mismatching was caused partly by the failure to input data and partly because incorrect information was input on subscription periods and data on the average salary used to calculate the amount of pension to be paid. Data on subscriptions to corporate employee pension plans were recorded in ledgers until 1979, when the computerization of the pension recording system started. A breakdown of the mismatched rates by age bracket showed 13.7 percent for people aged 75 or over, 8.7 percent for those aged 65 to 74 and 1.7 percent for those aged less than 65. Of the 477 people with mismatched records, 409, or 86 percent, will see pension payments increased as a result of the survey. The pension for one person will increase from nil to 1.05 million yen a year, while pension payments for those aged 65 or older will increase by an average 35,000 yen per year. Seventy percent of people whose pension data were found to be mismatched responded with "there are no omissions or errors in my records" in answer to an inquiry sent by the former Social Insurance Agency to pension subscribers and beneficiaries. About 20 percent did not send back their replies. The JPS believes many pensioners are unaware of pension record errors. The pension record situation has become a quagmire, observers said. The cross-checking of corporate pension records has started ahead of that of the national pension plan. This is because the national pension plan was formerly administered by municipal governments, which made it necessary to confirm the correctness of pension records themselves. The JPS survey was limited to corporate pension members. It is believed the mismatch rate would increase significantly if the data of people who joined the national pension plan were collated. The JPS will start notifying those whose data were found to be mismatched this month. It will take several years to notify everyone. People who are worried about their pension records should visit pension offices to make sure their records are accurate, the JPS said. (Dec. 16, 2010) Rassegna stampa Giorno, Il (Milano) "Il calendario 2011 della previdenza" Indietro Data: 11/01/2011 Stampa LA PREVIDENZA pag. 24 Il calendario 2011 della previdenza Avete sistemato le questioni fiscali per la colf? Bene, ecco tutte le altre scadenze di SALVATORE MARTORELLI COME È ORMAI consuetudine, ai lettori offriamo, invece, all'alba del 2011 un calendario inconsueto che riporta, giorno per giorno, le scadenze previdenziali del prossimo anno. Eccole, tutte di seguito! 1° gennaio Scatta, per le pensioni, l'unico appuntamento con la scala mobile per il 2011. L'aumento delle rendite è dell'1,4 per cento. Con il 1° gennaio, entra in vigore la nuova disciplina delle finestre verso la pensione. Si va in pensione 12 o 18 mesi dopo aver raggiunto i requisiti, rispettivamente per i dipendenti e per gli autonomi; 10 gennaio - Contributi per la colf Si pagano, con le tariffe del 2010 i contributi per "colf" e badanti. Il versamento, riguarda le ore lavorate tra ottobre e dicembre del 2010. 15 gennaio - Contributi i dipendenti -Se si e' titolari di una ditta e si hanno dipendenti, entro il 15 gennaio vanno versati all'Inps i contributi per la pensione e la malattia, sulla retribuzione di dicembre. Al 15 di ogni mese la scadenza si ripresenterà puntuale come un orologio. 16 febbraio - Contributi Artigiani e Commercianti - E' il termine per pagare all'Inps la quarta rata dei contributi 2010 per la pensione sul minimale di reddito. 31 marzo - Contributi volontari Inps La scadenza è per chi sta proseguendo in proprio i versamenti per la pensione. Scade, infatti, il pagamento della "volontaria" per il quarto trimestre 2010 (ottobre, novembre, dicembre). 11 aprile - Contributi per la colf Vanno pagati all'Inps i contributi per il lavoro della colf svolto da gennaio a marzo 2011. Attenzione alla tariffa: quella del 2010 non va più bene.31 maggio - Versamento Gestione Separata. E' il turno dei professionisti titolari di partita Iva. Va versato il contributo pensionistico alla Gestione separata. Si paga il saldo sul reddito 2010 e si anticiperà quanto dovuto per il 2011. Conguaglio ed acconto contributi artigiani e commercianti E' il momento del saldo sui contributi pagati nel 2010. Va anche pagato l'acconto per il 2011, calcolato sul reddito di impresa del 2010. 16 giugno - Contributi Artigiani e Commercianti - Chi e' artigiano o commerciante deve versare entro il 16 la prima delle quattro rate del 2011 dei contributi per la pensione calcolati sul reddito minimo. 30 giugno - Contributi volontari Inps Scade il pagamento dei contributi volontari per il primo trimestre 2011 (gennaio, febbraio, marzo) e per versarli occorre il bollettino Inps con i nuovi importi. 16 agosto - Contributi Artigiani e Commercianti - Per tasse e contributi non si va mai in ferie! Anche se siamo al mare o in montagna ricordiamoci di versare la seconda rata del contributo sul minimale di reddito. 30 settembre - Contributi volontari Inps - Tutto si svolge come per la rata del 30 giugno. Il periodo da coprire e' il secondo trimestre del 2011 10 ottobre Contributi colf - Se non vi sono stati aumenti a sorpresa ci si comporta come per 10 luglio. 16 novembre - Contributi Artigiani e Commercianti - Artigiani e commercianti devono pagare entro il 16 la terza delle quattro rate del 2011 dei contributi per la pensione calcolati sul reddito minimo. 30 novembre Contributi Artigiani e Commercianti - Va pagato il restante 50 per cento a titolo di acconto tra i contributi versati sul minimale e quelli dovuti in relazione al reddito d'impresa dello scorso anno. Versamento Gestione Separata - I professionisti senza un "ombrello" previdenziale pagano il secondo acconto del contributo alla Gestione Separata. I calcoli sono semplici: basterà versare lo stesso importo pagato in occasione dell'acconto di maggio. 31 dicembre - Contributi volontari Inps Il versamento della "volontaria" per luglio, agosto e settembre del 2011 è l' ultimo appuntamento previdenziale dell'anno. Image: 20110111/foto/138.jpg Rassegna stampa Italia Oggi "Pensioni, tra carta e invio on line" Indietro Data: 11/01/2011 Stampa ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 11/01/2011 - pag: 35 autore: di Nicola Mondelli 4.Continua Il sistema telematico Polis per le domande di cessazione, ma non del personale precario Pensioni, tra carta e invio on line Vittoria a metà delle nuove tecnologie sulla tradizione I docenti e il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario che intendono cessare dal servizio a decorrere dal 1.9.2011 e dalla stessa data accedere al trattamento pensionistico potranno presentare la domanda di cessazione dal servizio a decorrere da domani e fino all'11 febbraio utilizzando la procedura web Polis «istanze on line» disponibile sul sito del ministero (www.istruzione.it). Con la suddetta modalità dovranno essere riprodotte le domande eventualmente già presentate in forma cartacea. Il sistema Polis va utilizzato per la comunicazione dei dati necessari, anche da parte di coloro per i quali opera il recesso dell'amministrazione dal contratto, ai sensi dell'art. 72, commi 7 e 11 della legge 133/2008.In forma cartacea vanno, invece, presentate entro il termine dell'11 febbraio le domanda di cessazione dal servizio da parte del personale non di ruolo, ivi compresi gli incaricati di religione e tutto il personale in carico alle scuole delle province di Trento e Bolzano ed a quelle di Aosta.Continuano, inoltre, ad essere presentate in forma cartacea le domande di trattenimento in servizio.Sempre in forma cartacea devono anche essere presentate le domande di cessazione dal servizio da parte dei dirigenti scolastici la cui cessazione è disciplinata dal contratto nazionale del 15 luglio 2010 e, in particolare, dall'art. 12 che fissa al 28 febbraio la data ultima di presentazione della domanda di dimissioni. In tema di decorrenza dei trattamenti pensionistici di vecchiaia e di anzianità del personale della scuola, alcune precisazioni contenute nella nota operativa dell'Inpdap del 22 dicembre 2010 meritano di essere sottolineate per quanto riguarda, in particolare, il personale della scuola con incarico a tempo determinato.La nota operativa dell'ente di previdenza guidato da Paolo Crescimbeni, nel ricordare che la cessazione dal servizio del personale della scuola con contratto a tempo indeterminato ha effetto, ai sensi dell'art. 59, comma 9, della legge n. 449/1997, dalla data di inizio dell'anno scolastico, con decorrenza dalla stessa data del relativo trattamento economico nel caso di prevista maturazione del requisito entro il 31 dicembre dell'anno, precisa che tale disciplina non trova applicazione nei confronti del personale con contratto a tempo determinato.Considerato che la soluzione del rapporto di lavoro è predeterminato in fase di assunzione o di conferimento dell'incarico e che quindi tale rapporto di esaurisce naturalmente alla scadenza contrattuale, si applicano – si legge tra l'altro nella nota operativa- le disposizioni vigenti in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici previste per la generalità dei lavoratori( commi 1 e 2 dell'art. 12 della legge 30 luglio 2010, n. 122), ed in particolare l'accesso al pensionamento, sia di vecchiaia che di anzianità, è riconosciuto decorsi 12 mesi dalla maturazione dei prescritti requisiti.Viene, inoltre, ribadito che nei confronti del personale con contratto a tempo determinato continuano a trovare applicazione le disposizioni in materia di trattamento di quiescenza di cui all'art. 8 della legge 831/1961 che prevede, tra l'altro, il diritto alla pensione di vecchiaia con al meno 20 anni di servizio effettivo. Rassegna stampa Nazione, La (Lucca) "Pensioni, aumentati gli importi medi" Indietro Data: 11/01/2011 Stampa PRIMO PIANO LUCCA pag. 2 Pensioni, aumentati gli importi medi Ma il «vitalizio» resta comunque più alto per i dipendenti. Ecco la classifica dei L'APPRODO alla pensione: l'anno appena concluso ha lasciato a un numero crescente di lavoratori autonomi e a molti meno dipendenti questo agognato regalo che non ha più, come un tempo, il sapore della staticità, ma piuttosto quello inebriante della libertà. I quadri demografici Inps, elaborati su base provinciale, lasciano emergere che nel 2010 infatti sono riusciti ad afferrare l'occasione tanto attesa 61.891 lavoratori dipendenti; nel 2000 erano circa 8mila di più. Le file dei fortunati che possono contare su contratti a tempo indeterminato, dunque, paiono destinate a sfoltirsi a vantaggio di chi punta sul lavoro autonomo e conta su un guadagno fatto di parcelle e provvigioni. I lavoratori autonomi sono cresciuti negli ultimi dieci anni di circa tremila unità, tanto è vero che il numero di pensioni Inps del 2010 ha raggiunto quota 39.200, contro le 36.600 circa del 2000. MENO sicurezze per i lavoratori, che evidentemente vedono ridursi al lumicino le possibilità di trovare impieghi solidi e duraturi, che però non sono ripagate al momento di congedarsi dalla professione. Infatti la pensione media dei dipendenti lucchesi supera gli 855 euro mensili (era 573 euro nel 2000), mentre agli autonomi non resta che cercare di arrotondare i 537 euro con altri fondi pensionistici privati. Dunque gli uni dagli altri sono separati da un guado pensionistico di oltre 300 euro mensili. Non poco. LE ANALISI aggiornate dell'Inps portano alla luce anche una serie di altre curiosità. Per esempio i pensionati più ricchi della provincia risultano quelli di Barga (972 euro), Lucca è seconda (965 euro), seguono Gallicano, Capannori, Coreglia, Molazzana. Ai piedi della classifica il comune di Giuncugnano che ha una rendita media post-lavoro di appena 620 euro. I dati offrono spaccati talvolta imprevedibili sulle fluttuazioni a livello occupazionale. Mentre si dà per morto il settore agricolo del nostro territorio, si scopre, a sorpresa, che i numeri almeno in parte smentiscono. Nel 2010 hanno ottenuto la pensione Inps 12.156 coltivatori diretti, non molti meno dei commercianti (hanno salutato l'attività 14.502 operatori che ottengono circa 660 euro di pensione media mensile) e degli artigiani che negli ultimi dieci anni sono incrementati di quasi 5mila unità raggiungendo quota 14.700 (753 euro mensili). La fotografia scattata dall'Istituto di previdenza sociale immortala anche un fattore purtroppo già di per sé in evidenza: la penuria di preti. Rientrano nel registro «altre gestioni e assicurazioni facoltative», gli importi dovuti al personale del clero al momento di lasciare la propria missione per sopraggiunti limiti di età. NEL 2000 erano 189 le pensioni assegnate, che si attestavano attorno ai 440 euro mensili. Nel 2010 sono precipitate a 139 per 568 euro. Le pensioni di invalidità vigenti nell'anno appena trascorso sono 8.315 con 575 euro di indennità media, poco più della metà della rendita riconosciuta a chi per età ha raggiunto l'ambito traguardo. Laura Sartini Rassegna stampa Pais, El "Concluye sin avances la reunión entre Gobierno y sindicatos" Indietro Data: 11/01/2011 Stampa Concluye sin avances la reunión entre Gobierno y sindicatos sobre las pensiones Salgado afirma que "no es imposible" llegar a un acuerdo sobre la edad de jubilación.- Confía en crear 100.000 empleos en 2011 EL PAÍS - Madrid - 10/01/2011 Comentarios 246 El Gobierno quiere aprobar la reforma de las pensiones con el aval de los sindicatos. Lo necesita. Un cambio en el sistema de jubilación sin contar con el aval de la UGT y Comisiones Obreras supondría un nuevo choque social con su base electoral, justo cuando las encuestas apuntan a un desplome del PSOE y al comienzo de un año electoral. Para lograrlo, este fin de semana el Ejecutivo se ha empleado a fondo, se han vuelto a ver esta mañana y, según ha anunciado la vicepresidenta Elena Salgado, lo volverá a hacer "mañana, pasado y todos los días que hagan falta".Según ha añadido en una entrevista en la Cadena Ser, aún "no es imposible" cerrar un pacto sobre el punto más espinoso de la reforma: elevar la edad legal de jubilación a los 67 años. ● ● ● ● ● ● Calendario de la reforma de pensiones Hoy han tenido una La edad de jubilación a los 67 años nueva llegará en 2027 oportunidad de llegar a este acuerdo, Sindicatos y Gobierno se encierran el aunque según fuentes cercanas a la fin de semana para evitar otra huelga negociación, no ha habido avances. El general encuentro, en el que también han CC OO amenaza con otra huelga si el participado Salgado y el vicepresidente Gobierno mantiene su reforma primero, Alfredo Pérez Rubalcaba, ha Las claves del sistema de pensiones arrancado a las 10 de la mañana y ha Rubalcaba y Salgado intentan salvar el acabado a las 11.30. Ahora, UGT reúne a las diálogo con los sindicatos sobre pensiones ● Las centrales citan para hoy y mañana a sus Consejos Confederales "El sistema de pensiones es hijo político de los socialistas" Entrevista Elena Salgado en Hoy por Hoy AUDIO - Cadena Ser - 10-01-2011 La vicepresidenta económica ha destacado en Hoy por hoy la "valentía" de Zapatero por Alfredo Pérez plantear la reforma de las pensiones. - Rubalcaba A FONDO Nacimiento: Lugar: 28-07-1951 Solares Elena Salgado A FONDO Nacimiento: Lugar: 12-05-1949 Orense 16.30 a su Consejo Confederal, un órgano consultivo, en el que su secretario general, Cándido Méndez, tendrá que dar cuenta de las conversaciones de estos días, y antes incluso se reúne la dirección del sindicato. Aunque Salgado ha admitido que es "complicado" cerrar un acuerdo sobre el retraso de la jubilación, ha insistido en que, desde el Gobierno, están dispuestos a negociar el periodo transitorio en el que se retrasaría gradualmente la edad de retiro. Según ha añadido, su propuesta aboga por establecer un periodo de entre 15 a 17 años para convencer a los sindicatos, aunque sobre este punto no ha querido confirmar si la parte contraria se muestra dispuesta a aceptarlo. Si a pesar de los esfuerzos no lograran un consenso y los sindicatos convocasen otra huelga general, la segunda Valeriano Gómez A FONDO CC OO tras la del pasado 29 de septiembre, ha admitido que "no sería una buena noticia". "Pero nosotros vamos a hacer todo lo posible para que no se produzca", ha reiterado. (Confederación Sindical de Comisiones Obreras) A FONDO Sede: Madrid (España) Directivo: Ignacio Fernández Toxo (Secretario General) Ver cobertura completa UGT (Unión General de Trabajadores) A FONDO Sede: Madrid (España) Directivo: Cándido Méndez Rodríguez (Secretario General) Ver cobertura completa La noticia en otros webs ● webs en español ● en otros idiomas En la misma entrevista, Salgado ha analizado los últimos datos de paro de diciembre y, aunque muestran algunos datos positivos, ha abogado por ser prudentes. Según sus cálculos, no se volverá a crear empleo de forma significativa hasta la segunda mitad de 2011, un ejercicio en el que apenas se crearán 100.000 puestos de trabajo, ha añadido. Tal y como ha explicado, la creación de empleo tras tres años de crisis en los que se han destruido más de dos millones de puestos de trabajo, "se acelerará mucho" en 2012. Rubalcaba y Salgado se suman a las reuniones Desde el viernes a las seis de la tarde hasta ayer a las dos y media, sindicatos y Gobierno han acumulado unas 20 horas en reuniones. Y en ellas han estado presentes dos actores no anunciados en el cartel: los vicepresidentes, tal y como han revelado diversas fuentes distintas de ambas partes, según informa Manuel V. Gómez. En principio, por el Gobierno solo estaba anunciada la presencia del ministro de Trabajo, Valeriano Gómez, y de su equipo. Por parte de los sindicatos, la de los secretarios generales de CC OO, Ignacio Fernández Toxo, y de la UGT, Cándido Méndez, con sus delegaciones. El desembarco de los vicepresidentes en las conversaciones supone aumentar la jerarquía de los negociadores del Ejecutivo. Pero ni por esas han convencido a los sindicatos de la necesidad de retrasar la edad legal de jubilación a los 67 años. Ahí sigue estando el principal escollo, que hoy de nuevo -y van cuatro días seguidos- intentarán superar. Y si es necesario, se emplearán más días. "Mañana, pasado y al otro", anunció ayer en Gijón el vicepresidente primero. Tanto Rubalcaba como Salgado estuvieron presentes en la cita del sábado. Aunque, según ha podido saber EL PAÍS, no coincidieron. El primero acudió por la mañana; la segunda, ya muy entrada la tarde, casi por la noche. Fuentes cercanas al Gobierno señalan que la presencia de Rubalcaba el sábado en la reunión reforzaba la posición del ministro de Trabajo, Valeriano Gómez. Que estuviera Salgado indica, para estas fuentes, que hay posibilidades de llegar a un acuerdo, no sin antes admitir que "las cosas están francamente complicadas". Discrepancias de los sindicatos En la orilla sindical, se discrepa profundamente de esta interpretación. Desde hace tiempo, barruntan en la UGT y en CC OO que el Ministerio de Trabajo tiene poca autonomía (ya desde la época de Celestino Corbacho), y que es en Economía y en La Moncloa en donde se dictan las reformas y el camino a seguir. La presencia de los vicepresidentes confirmaría este argumento. Quien pronuncia estas palabras ha estado en todas las reuniones del fin de semana, incluida la de ayer, que duró poco más de dos horas. En ella, el Gobierno presentó "cuadros, cifras y escenarios macroeconómicos" a largo plazo para tratar de convencer a las delegaciones sindicales. No mucho más. Nada de las propuestas para flexibilizar el retraso de la edad de jubilación que habían anunciado portavoces gubernamentales, según apuntan desde los sindicatos. "No hay correlato con lo que dijo el presidente", critican. "Nos piden un acto de fe", prosigue la misma fuente, quien opina que el Gobierno en las reuniones de estos días no busca el acuerdo. Sobre su postura, afirma: "Los sindicatos están dispuestos a hacer sacrificios". Con esta frase no aclara si ya no rechazan de entrada retirar la edad de jubilación a los 67 años, aunque sí que están dispuestos a negociar. hoy, nuevos contactos Si hoy es UGT quien reúne a su órgano consultivo para analizar la evolución de las negociaciones, mañana le toca el turno a CC OO. Esta central reúne también a su Consejo Confederal, pero este órgano sí que tiene capacidad de decisión. El sindicato dirigido por Fernández Toxo ha puesto sobre la mesa la posibilidad de convocar una huelga general si el Gobierno decide retrasar la edad legal de jubilación a los 67 años. Para que el Ejecutivo saque adelante el proyecto de reforma de pensiones, que presentará el 28 de enero, necesita apoyos parlamentarios. Y tampoco está nada claro que los consiga. De ahí que Trabajo también guarde para la negociación con la oposición alguna baza. Falta le hará. En la votación de las recomendaciones definitivas del Pacto de Toledo, el próximo 25 de enero, el PP tiene la intención de emitir un voto particular exigiendo que no se retrase la edad de retiro de forma obligatoria. Esto forzaría a los demás grupos a pronunciarse. Y de momento, nadie garantiza al Gobierno su apoyo. Calendario de la reforma de pensiones - 29 de enero de 2010. El Gobierno presenta su documento con propuestas sobre la reforma del sistema de pensiones. En él, solo hay una propuesta concreta: retrasar la edad legal de jubilación de 65 a 67 años. - 3 de febrero de 2010. El plan de estabilidad que España envía a Bruselas contempla en su primera versión ampliar el periodo de cómputo de las pensiones de 15 a 25 años. El mismo día se corrige la propuesta. - 23 de febrero de 2010. Los sindicatos salen a la calle contra el retraso de la edad de jubilación. - 12 de mayo de 2010. Ante las exigencias de Bruselas para recortar el déficit, El Gobierno anuncia la congelación de las pensiones como medida de ajuste - 29 de septiembre de 2010. La UGT y CC OO convocan una huelga general contra la reforma laboral. El retraso de la edad de jubilación forma parte de la protesta sindical. - 20 de octubre de 2010. José Luis Rodríguez Zapatero incorpora a Valeriano Gómez al frente del Ministerio de Trabajo. El presidente del Gobierno le traslada el encargo de limar asperezas con los sindicatos y recuperar el diálogo social. - 29 de diciembre de 2010. La comisión del Pacto de Toledo aprueba sus recomendaciones sobre la reforma laboral. El texto recoge explícitamente el desacuerdo de los grupos parlamentarios sobre el retraso de la edad de jubilación. - 25 de enero de 2011. El Congreso tiene prevista la aprobación en pleno de las recomendaciones del Pacto de Toledo. El Partido Popular presentará un voto particular para rechazar la elevación de la edad de retiro a los 67 años de forma obligatoria. - 28 de enero de 2011. El Gobierno prevé presentar su proyecto de ley sobre la reforma del sistema de pensiones.