Subido por Miryam Lentini

L’assiuolo

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L'assiuolo
(civetta/uccello notturno)
Quartine di novenari + ultimo verso rappresentato dal ​chiù…
Dov'era la luna? ché il cielo
notava in un'alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù...
Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com'eco d'un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chiù...
Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d'argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s'aprono più?...);
e c'era quel pianto di morte...
chiù…
Ci sono elementi che hanno un valore simbolico.
Già dalla scelta del titolo, Pascoli parte, per la sua ispirazione, da una cosa semplice, un
uccello; di cui però specifica il nome tecnico.
Il paesaggio sembra personificato, si anima. Si sommano sempre sensazioni visive e uditive.
Pascoli proietta il suo dolore antico, la sua angoscia e la presenza della morte nella sua vita,
nel paesaggio.
Egli associa il suono delle cavallette ai sistri d’argento, che, nell’antichità venivano associati
al culto di Iside e Osiride e che rappresentavano la rinascita e la resurrezione, ma, pensa a
dei sistri che annunciano la morte. Il Chiù… rappresenta il suo dolore, un lamento che si
ripete alla fine di ogni strofa, che prima è una voce, poi diventa un singulto e infine un pianto
di morte in un climax ascendente. Il paesaggio rappresenta la sua realtà turbata.
Le immagini-illuminazioni sono accostate senza un ordine logico e comunicano un senso di
angoscia. Il componimento si apre con il sorgere della luna in una notte chiara, una
luminosità serena che però viene filtrata dalla sensibilità del poeta, che personificando gli
elementi, finisce per alludere ad antiche memorie e dolori personali. Ogni strofa si apre con
l’immagine di luce per poi chiudersi con il verso ossessivo dell’assiuolo.
Per Pascoli il senso della realtà si coglie attraverso i dettagli.
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