Subido por Roberto Fiorillo

Le teorie dell'evoluzione [Autoguardado]

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Teoria evolutiva di Darwin
Copyright © 2006 Zanichelli editore
Fissismo
Aristotele, il primo grande biologo della storia, credeva che tutti gli
esseri viventi potessero essere disposti in una scala gerarchica,
cioè ordinata per complessità crescente. In questa gerarchia
(chiamata poi Scala Naturae «scala della natura»), gli organismi
più semplici occupano lo scalino più basso, l’uomo quello più
alto e tutti gli altri organismi si trovano in una posizione
intermedia. Fino al tardo Ottocento molti biologi credevano
ancora nella validità di questa scala gerarchica naturale.
Secondo questa teoria, oggi chiamata fissismo, gli organismi non
hanno mai subito variazioni nel corso del tempo; Aristotele
pensava che gli organismi viventi fossero sempre esistiti, senza
fare però alcun riferimento alla loro origine.
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Creazionismo
Alcune correnti di pensiero iniziarono a sostenere (in accordo con
gli insegnamenti del Vecchio Testamento) la teoria del
creazionismo, ovvero che tutti gli esseri viventi sono stati creati per
un atto divino così come sono oggi. Questa idea di immutabilità dei
viventi presuppone che ogni forma vivente abbia iniziato la sua
esistenza già con le sue caratteristiche attuali, create
appositamente per potersi integrare perfettamente nel luogo in
cui essa vive. Tra coloro che credevano in una creazione divina
c’era Carl von Linné, grande naturalista svedese cui si deve il
nostro attuale sistema di nomenclatura biologica. Il nome italiano
Carlo Linneo deriva dal latino Carolus Linnaeus; a quell’epoca
diversi uomini di cultura preferivano «latinizzare» il proprio nome
in quanto il latino era la lingua usata nel mondo colto e religioso.
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Creazionismo
Nel 1753 Linneo pubblicò due voluminosi libri in cui venivano
descritte tutte le specie di piante allora conosciute. Mentre
Linneo lavorava a questa opera enciclopedica, gli esploratori
provenienti dall’Africa e dalle Americhe ritornavano in Europa
con nuove specie di piante e di animali. Linneo, pur aggiornando
continuamente la sua classificazione per adattarla a queste
nuove scoperte, non mutò opinione sul fatto che tutte le specie
attuali fossero state create da Dio e che da allora fossero
rimaste tali.
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Esseri viventi nel tempo
Le specie viventi si trasformano nel tempo
• Nel 1700 lo studio dei fossili dimostrava l’esistenza di antichi
organismi talvolta molto diversi da quelli attuali, suggerendo
che le specie viventi si trasformano nel tempo.
• Il naturalista Georges-Louis Buffon
(1707-1788) credeva che c’era un
antenato comune e i suoi
discendenti erano degenerati in
numerose specie.
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Buffon: la degenerazione
Buffon stabilisce per la prima volta una scala
di tempi geologici e sviluppa l'idea di una
trasformazione progressiva degli esseri
viventi.
Egli attribuì i cambiamenti degli organismi
viventi a processi del tipo degenerativo,
avanzando l'ipotesi che in aggiunta alle
categorie di organismi originati da speciali
atti creativi all'inizio dei mondo (specie
nobili), vi fossero anche gruppi minori,
"concepiti dalla natura e prodotti dal
tempo", dove la degenerazione aveva
implicato un'alterazione della costituzione
generale.
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La geología e il gradualismo
Le basi della teoria evolutiva furono date dai geologi come Hutton
che credeva che la terra non era immutabile ma era stata
modellata da processi lenti e casuali (acqua, vento, clima).
Questa è detta teoria dell’attualismo era importante per 3
ragioni:
• Perché implicava che la Terra avesse una lunga storia e non i
6000 anni di cui predicava la Bibbia.
• Poiché diceva che il cambiamento è normale nel corso degli
eventi.
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Attualismo
Attualismo è il principio secondo il
quale i processi naturali che hanno
operato nei tempi passati sono gli
stessi che possono essere osservati
nel tempo presente:
"Il presente è la chiave al passato"
Fu enunciato da naturalisti scozzesi
alla fine del XVIII secolo; viene
infatti fatto risalire ai lavori del
geologo James Hutton (associato
al concetto di ciclicità degli eventi
geologici), e soprattutto ai
Principles of Geology di Charles
Lyell (1830) maestro di Darwin
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Hutton “l’uomo che scoprì il tempo”
Il saggio racconta gli albori della geologia e di come James Hutton
abbia sviluppato una teoria scientifica che, staccandosi dalla
ortodossia cattolica, assegnava alla Terra un'età molto superiore
ai canonici 6000 anni definiti dei libri del Vecchio Testamento.
La teoria di Hutton partiva dal
presupposto che la terra sia
costantemente in mutamento per
via dei fenomeni di erosione e che
questi fossero compensati da
lentissimi ma costanti
innalzamenti della terra.
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Hutton “l’uomo che scoprì il tempo”
Una teoria che non richiedeva l'intervento di cataclismi per
modellare i profili dei continenti e spiegare la presenza di
fossili marini sulle cime delle montagne.
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Catastrofismo
Georges Cuvier (1760-1832), fondatore della degli studi di
paleontologia dei vertebrati, spiegava la scomparsa di specie
presenti un tempo sulla Terra attraverso la teoria del
catastrofismo.
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Cuvier e il catastrofismo
Il catastrofismo è una teoria, detta
anche "dei cataclismi”.
Dio avrebbe creato un numero di
specie superiore a quelle attualmente
viventi; catastrofi naturali, quali
inondazioni, terremoti, eruzioni
vulcaniche, ecc. avrebbero
periodicamente distrutto gli esseri
viventi di una regione che sarebbe stata
poi ripopolata dalle specie provenienti
dalle aree geografiche circostanti.
Cuvier riteneva che l'ultima delle
catastrofi fosse il Diluvio Universale, il
cui ricordo si è tramandato grazie alla
Bibbia
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Cuvier e l’estinzione
Egli fu un fissista e spiegava l’estinzione delle specie per vie di
catastrofi come il diluvio universale(catastrofismo).
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Lyell,il gradualismo
Gli studi del geologo scozzese Charles
Lyell (1797-1875) fornirono le basi
per il pensiero evoluzionistico;
infatti, Lyell nel suo Principles of
Geology
• si oppose alla teoria del
catastrofismo;
• affermò che i lenti e costanti
cambiamenti nella storia della
Terra sono causati da forze
naturali che operano in tempi
molto lunghi
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Lamarck e Couvier
Lamarck fu il primo grande evoluzionista, purtroppo la sua carriera
di biologo fu ostacolata da Cuvier, che essendo fissista (il
contrario dell’evoluzionista) non condivideva le teorie di
Lamarck.
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Lamarck
• Jean-Baptiste Lamarck (1744-1829) formulò una teoria
sull’evoluzione coerente e sistematica, secondo la quale le
specie si evolvono tramite l’interazione con l’ambiente.
L'evoluzione delle specie sarebbe il
prodotto della seguente sequenza di fatti:
- I cambiamenti ambientali generano
nuove necessità,
- Le necessità,i bisognid eterminano l'uso
o il disuso di uno o più organi.
- gli organi si sviluppano o si atrofizzano
- I caratteri così acquisiti sono ereditari.
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Lamarck
PAROLA CHIAVE : ADATTAMENTO
 Gli organi si sviluppano a seconda dell’uso di essi. Un muscolo
molto usato si sviluppa di più di un altro meno usato. Uso e
Disuso degli organi, questa prima parte è esatta.
 Questi cambiamenti vengono trasmessi alle generazioni
successive. Seconda parte sbagliata perché il codice genetico
da trasmettere alle generazioni successive rimane uguale dalla
nascita alla morte.
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Lamarck
La teoria di Lamarck viene
normalmente riassunta con la
frase: la funzione crea
l'organo e l'ereditarietà fissa il
cambiamento nella
discendenza.
L'esempio tipico apportato per
spiegare la teoria di Lamarck è
l'evoluzione del collo della
giraffa, risultato degli sforzi per
mangiare foglie d'alberi.
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Lamarck
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Il viaggio di Charles Darwin
Charles Darwin nacque nel 1809 in
Inghilterra; iniziò gli studi di
medicina e poi di teologia, ma la
sua vera passione erano le
scienze naturali.
Nel 1831 salpò sul brigantino Beagle
per una spedizione cartografica di
cinque anni attorno alle coste del
Sud America.
Darwin soffriva il mal di mare
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Il viaggio di Charles Darwin
Il lavoro di Darwin durante la spedizione gli permise di studiare sia
le caratteristiche geologiche di continenti ed isole, sia un gran
numero di organismi viventi e fossili.
Egli raccolse metodicamente un gran numero di campioni
sconosciuti alla scienza.
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Il viaggio di Charles Darwin
Quando Darwin visitò le isole Galapagos oltre a numerose
osservazioni vide che esistevano su di esse tredici specie di
fringuelli. Queste specie non si trovavano in altri luoghi del
mondo.
I fringuelli sono uccelli piccoli e dalla colorazione poco attraente.
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I fringuelli delle Galapagos
Questa diversità tra le specie poteva derivare da: tutte le
specie venivano da fuori le Galapagos o un solo
fringuello era venuto da fuori e si era specializzato e
differenziato. Questa seconda ipotesi era la più
accreditata. Questi fringuelli si erano specializzati nella
nutrizione, ovvero avevano tutti un becco diverso a
seconda di quale era il loro cibo.
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I fringuelli delle Galapagos
Darwin riferì che ciascuna
specie presentava un becco
con una morfologia diversa.
Così il fringuello terrestre dal becco
grande (Geospiza magnirostris) si
alimenta di semi grandi e duri.
Il fringuello arboreo grande
(Comarhynchus psittacula)
mangia insetti grandi.
Il fringuello gorgheggiatore
(Certhidea divacea) è adattato
per alimentarsi di insetti piccoli.
Il fringuello terrestre piccolo
(Geospiza fuligginosa) mangia
semi piccoli e duri.
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Le riflessioni di Charles Darwin
• Le osservazioni che Darwin fece durante il suo viaggio sul
Beagle lo aiutarono a elaborare la sua teoria sull’evoluzione.
• Quando fece ritorno in Gran Bretagna, scrisse un saggio in
cui descriveva i principi della sua teoria dell’evoluzione,
parlando di discendenza con modificazioni.
• Non utilizzó il termine evoluzione
• Darwin si rese conto dell’unità tra le specie, secondo cui tutti
i viventi sono correlati tra loro attraverso un comune
progenitore di qualche specie sconosciuta, vissuto in epoca
remota (antenato comune).
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L’antenato comune
Secondo Darwin le diverse forme di vita si sono
originate, attraverso successive modificazioni, da un
antenato comune.
Licaone
Coyote
Lupo
Volpe
Selezione naturale
avvenuta
nel corso di milioni di anni
Canide ancestrale
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Sciacallo
Le riflessioni di Charles Darwin
Darwin era rimasto colpito non solo dalla varietá tra le specie,ma
anche dalla grande variabilitá individuale presente all’interno di
ciascuna specie: i figli non sono identici ne tra loro ne a chi li ha
generati. La sorte dunque dipende dalle caratteristiche di
ognuno. L’ambiente seleziona chi sopravviverá e chi potrá
riprodursi.
In tutte le specie il numero di individui che sopravvivono é di gran
lunga inferiore al numero individui che nascono. Da una coppia
di elefanti in 500 anni dovrebbero derivarare 15 milioni di
elefanti…….I nuovi nati sono troppo numerosi per le risorse
disponibili. Ma le popolazioni si mantengono stabili nel
tempo.Come? Esiste una lotta allá sopravvivenza tra gli individui
della stessa popolazione.
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Le riflessioni di Charles Darwin
Per Darwin coloro che possedevano determinate caratteristiche
vantaggiose, ricavate da una mutazione, avevano una maggiore
probabilità di riproduzione e di trasmissione dei geni, selezione
naturale. Perciò gli esseri con il vantaggio trasmettevano questo
vantaggio ai figli e gli esseri con quel vantaggio aumentavano,
mentre gli esseri che non lo avevano diminuivano. Alla fine
rimangono solo esseri con quella caratteristica.
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Le riflessioni di Charles Darwin
Nel caso delle giraffe quelle col collo lungo hanno più probabilità di
trasmettere questa caratteristica ai figli mentre le altre hanno
meno possibilità. Col tempo la popolazione delle giraffe sarà
tutta a collo lungo. Questi processi avvengono lentamente.
L’EVOLUZIONE,CIOE’ LA MODIFICAZIONE DELLE SPECIE VIVENTI
NEL CORSO DI GENERAZIONI SUCCESSIVE,RICHIEDE TEMPI
LUNGHISSIMI,NELL’ORDINE DI MILIONI DI ANNI
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Le riflessioni di Charles Darwin
Dopo un periodo di tempo lungo la selezione naturale porta ad un
cambiamento tale da differenziare i gruppi di organismi e porta
alla formazione di nuove specie.
Questa teoria di Darwin rivoluzionò il mondo scientifico.
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Origine delle specie per selezione naturale
Il 1 luglio 1858, Darwin diede la
propria comunicazione (riguardo
all'Origine delle specie per mezzo
della selezione naturale) alla
Linneian Society; tanto era
l'interesse suscitato dalla sua opera
che la prima edizione (in 1250
copie) andò esaurita in due giorni.
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Attraverso numerose generazioni si ha l’evoluzione
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Prove dell’evoluzione
• La testimonianza dei fossili: il loro studio rivela una
graduale successione di forme che variano nel tempo,
dalle più semplici alle più complesse: gli strati rocciosi
più superficiali e quindi più recenti contengono
organismi più simili a quelli attuali; quelli più profondi, e
più antichi, forme con maggiori differenze
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Prove dell’evoluzione (Anatomia comparata)
•
Analogia delle strutture: molte specie non imparentate che
vivono nello stesso ambiente mostrano strutture simili nella
morfologia esterna, ma di diversa origine anatomica; per
esempio, le pinne delle foche (mammiferi) e dei pinguini
(uccelli). Questa convergenza evolutiva dimostra che la selezione
naturale ha favorito in organismi diversi, presenti in uno stesso
ambiente, adattamenti simili. Stessa funzione, diversa struttura.
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Prove dell’evoluzione (Anatomia comparata)
•
L'omologia fra strutture diverse: in molte specie adattate ad
ambienti diversi si osservano strutture morfologiche diverse,
ma con una struttura di base simile; questo confermerebbe la
derivazione da un comune antenato (per esempio, l'arto dei
tetrapodi è formato dalle stesse ossa, modificate
dall'adattamento nel corso dell'evoluzione in ali o pinne).Stessa
struttura ma diversa funzione.
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Prove dell’evoluzione
•
Presenza di strutture vestigiali, o residuali: in alcune specie si
riconoscono organi molto ridotti, non più funzionali, ben
sviluppati invece in altre specie. Anche in questo caso
sarebbero resti di una comune struttura ancestrale non più
utile all'adattamento (per esempio, nell'uomo le ossa del
coccige sarebbero "avanzi" della coda dei mammiferi).
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Prove dell’evoluzione (Embriologia comparata)
• La somiglianza degli stadi embrionali precoci di animali di gruppi
diversi si spiega ammettendo un lontano antenato comune
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Prove dell’evoluzione(Biogeografia)
• La distribuzione geografica dei viventi: alcune specie si trovano
solo in una regione isolata o in un dato continente. Questo può
essere spiegato dalla differente storia evolutiva delle singole
specie, avvenuta dopo che sono state separate geograficamente
da eventi geologici.
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Prove dell’evoluzione
•
L'evoluzione in atto: a conferma della continuità del processo
evolutivo basterebbero alcuni esempi di modificazioni di specie
osservati in brevi intervalli di tempo. Per esempio, la
rivoluzione industriale ha favorito le specie che si sono adattate
a un nuovo ambiente, più ricco di fumi inquinanti (melanismo
industriale); l'uso dei pesticidi ha favorito gli insetti resistenti;
l'uso degli antibiotici la resistenza di alcuni ceppi batterici
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Prima del 1845 queste
farfalle erano chiare perché
vivevano sui rami di betulla
anch’essi chiari. In tali
ambienti riuscivano a
mimetizzarsi molto bene.
Nel 1845 fu trovata, per la prima
volta, una farfalla della stessa specie
ma scura, comparsa evidentemente
per una mutazione.
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A partire dal 1845 le farfalle scure
aumentarono progressivamente tanto
che nel 1895 erano il 98% della
popolazione.
A che cosa era dovuto questo fatto?
La rivoluzione industriale aveva cambiato
l’ambiente! La fuliggine delle fabbriche di
carbone si era depositata sui rami di
betulla rendendoli scuri e così le farfalle
scure si mimetizzavano meglio.
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Attualmente, con
l’abbandono del carbone
come fonte energetica, le
betulle hanno di nuovo i
rami chiari, pertanto…
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Spesso l’evoluzione è un processo lento ma alcune volte ci
sono stati dei cambiamenti in modo rapido detti
microevoluzione. Un caso è quello della selezione
artificiale che viene fatta dall’uomo incrociando varie
specie dello stesso organismo e creando specie sempre
più varie e strane
Gli è possibile scegliere tori e
mucche che producono più
carne; li usa come
riproduttori, e poiché questa
caratteristica (la produzione
di carne) è ereditabile, i
discendenti la presentano
più accentuata.
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Prove dell’evoluzione (Biologia molecolare)
• Un supporto alla teoria dell’evoluzione è stato fornito
recentemente dalla biologia molecolare, la disciplina che
paragona sequenze di DNA e proteine in organismi
differenti.
• Le specie che risultano strettamente correlate hanno in
comune
una percentuale di DNA e di proteine maggiore rispetto alle
specie non imparentate.
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