Subido por faiozzoayelen

Spagnolo 08.11.19 Parte2

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Spagnolo 08/11/19 parte 2
Las leyendas
La Leyenda è un genere.
Una leggenda è un racconto popolare che ha a che fare con il meraviglioso, con il
fantastico, con il sovrannaturale, cose non spiegabili razionalmente.
Definizione di Leyenda (leggenda): è un racconto di tipo popolare/tradizionale (lo
ricolleghiamo infatti ai tramandati dalla tradizione tramandati da generazione in
generazione) la cui caratteristica principale è la presenza dell’elemento fantastico.
Quindi ha a che fare anche con fenomeni che non possiamo spiegare razionalmente.
Molto spesso il genere della leggenda lo colleghiamo a una trasmissione orale,
perché c’è questa trasmissione di generazione in generazione e la leggenda viene
raccontata e tramandata oralmente. Quindi l’oralità molto spesso la ricolleghiamo al
concetto di leggenda.
Ovviamente le leggende essendo narrazioni possono raccontare o fati reali o fatti
inventati/immaginari.
Quindi è un racconto di fatti reali o immaginari che presenta elementi fantastici e
inspiegabili. Il tono è quello di un racconto popolare tradizionale e soprattutto
questo concetto di qualcosa tramandato oralmente.
Le leggende sono trasmesse oralmente anche se l’etimologia della parola rinvia al
latino “legere” ovvero leggere.. questo perché nei tempi lontani della storia
succedeva che all’interno dei conventi e refettori e anche all’interno delle famiglie
nobili e devote, nel momento in cui ci si riuniva per mangiare insieme, qualcuno
leggeva storie/racconti edificanti e molto spesso erano storie di vite dei santi, quindi
erano racconti agiografici ———> l’elemento fantastico/meraviglioso è tipico delle
storie dei santi perché se ci sono i santi ci sono dei miracoli.
Ora di questi racconti delle vite dei santi rimanevano più impresse soprattutto
queste parti più fantastiche ed inspiegabili che colpivano e questo fa sì che da questa
situazione iniziale che era di lettura, nasca il termine “legenda” (ovvero che si legge)
e passa a designare racconti la cui caratteristica principale erano fatti
meravigliosi/fantastici.
Il genere de las leyendas torna di moda nel Romanticismo perché è la corrente
letteraria in cui c’è l’immaginazione, la fantasia… e appassiona i lettori dell’epoca
romantica.
Da un lato si recuperano le leggende popolari tramandate, infatti nell’epoca
romantica c’è una grande attività di recupero della poesia tradizione tramandata
oralmente, ovvero si fanno delle antologie della poesia popolare e al tempo stesso si
recuperano anche le leggende popolari che venivano tramandare oralmente, ovvero
si ascoltavano dalla viva voce della gente del popolo e si raccolgono in antologie.
Quindi da un lato c’è il recupero di leggende che circolavano oralmente e appaiono
tutta una serie di antologie ed è un modo di raccogliere racconti popolari che
circolavano oralmente. Nel momento in cui si recupera questo genere, molto poeti,
scrittori e autori scrivono nuove leggende che hanno le caratteristiche di quelle
popolari tramandate. Quindi da un lato c’è il recupero delle leggende popolari,
dall’altro si impone la leggenda/leyenda come un genere sull’esempio delle
leggende tramandate di generazione in generazione e raccolte e recuperate, molti
autori scrivono leggende. ———> quindi la leggenda diventa un genere. Si scrive una
leggenda. Bécquer scrive leggende, le inventa lui è in alcuni casi lui recupera temi
della leggenda dalla viva voce della gente del popolo che circolavano e poi ci
imbastisce una leggenda sopra… quindi c’è sempre un materiale popolare che
riprende, invece in altri casi inventa leggende; ma nel momento in cui scrive nuove
leggende inventate come “El Rayo de Luna", vediamo che è una leggenda che non
riprende dalle tradizioni popolari, ma lui dice che è nata da una sua idea ------->
Quindi le inventa.
Ma nel momento in cui leggiamo una leggenda inventata da Bécquer come "El Rayo
de Luna", quello che noi percepiamo è il sapore tipico di una leggenda popolare.
Quindi leyenda come genere letterario che ricalca le caratteristiche di quelle
tramandate di generazionein generazione.
In Spagna in un primo momento nella prima fase (dato che il Romanticismo è una
corrente che si evolve), ilgenere delle leyendas, quando gli autori scrivono leyendas,
in un primo momento le scrivono in versi. Un grande scrittore di leggende in versi è
Zorrilla, ovvero l'autore del Don Juan Tenorio.
In una prima fase, ovvero in un primo momento quando questo genere nasce e si
diffonde, gli autori che scrivono leyendas li scrivono in versi e usano versi tipici della
poesia popolare spagnola. Ad esempio Zorrilla è un grande scrittore di leyendas, lui
ha scritto molte leyendas raccolte in antologie e lui è autore di leyendas in versi.
Quindi nella prima fase si scrivono molte leyendas in versi.
Nel momento in cui si va a scegliere il verso, non si sceglie l'endecasillabo ma si
sceglie un verso tipico della poesia popolare spagnola, ovvero un verso de arte
menor, ovvero è un verso che non supera mai le 8 sillabe ma anzi, il verso prescelto è
quello di 8 sillabe che è il verso tipico della poesia spagnola. Ad esempio ogni volta
che ci imbattiamo in una poesia dove c'è l'uso del verso ottosillabo e l'uso
dell'assonanza nei versi pari (che è quello che abbiamo visto nel ritornello di
Espronceda), noi sappiamo per certo che quella poesia è retaggio
tradizionale-popolare oppure scritta a imitazione di quella popolare.
Per esempio se prendiamo "A buen juez, mejor testigo" di Zorrilla in cui troviamo
"Entre pardos nubarrones
pasando la blanca luna,
con resplandor fugitivo,
la baja tierra no alumbra.
La brisa con frescas alas
juguetona no murmura,
y las veletas no giran
[…]"
vediamo che sono tutti versi ottosillabi e se andiamo a vedere, vediamo che
questo è il "romance", ovvero una serie di versi di 8 sillabe con assonanza nei versi
pari come luna, alumbra, mormura. L'assonanza è la coincidenza tra le vocali u-a:
luna, alumbra, mormura. ------>Questa è la famosa assonanza.
Quindi in un primo momento si scrivono las leyendas in versi, ma successivamente si
scrivono leyendas in prosa e qui si colloca Bécquer.
Bécquer è un autore di leyendas in prosa.
La prosa di Bécquer è una prosa molto musicale. C'è una grande musicalità nella
prosa di Bécquer.
Il mezzo di diffusione de las leyendas sono i periodicos. Troviamo anche delle
antologie di leyendas, ma il mezzo principale di diffusione de las leyendas erano i
periodicos.
La leyenda è breve quindi si presta bene a occupare uno spazio ridotto in un
periodico. -----> questo raggiungeva un gran numero di persone rispetto a un libro
che non tutti potevano comporare, dato che erano cari.
Il periodo di grande diffusione/esito delle leyendas in ambito dell'epoca romantica
spagnola è il periodo intorno al 1830 - 1855: ai lettori piace leggere leyendas. Ed è
questo il momento in cui Bécquer arriva a Madrid nel 1854.
BÉCQUER (1836-70)
Se vediamo la data di nascita e di morte di Bécquer, vediamo che siamo un pochino
più spostati rispetto agli scrittori romantici che abbiamo nominato. Rispetto a
Espronceda e Zorrilla..., Bécquer è un poeta romantico ma che vive intorno alla metà
del secolo. Possiamo dire che è uno degli ultimi poeti romantici, ma è un poeta
romantico che anticipa nuove forme poetiche più alla maniera del simbolismo che
non dei poeti romantici. Quindi lui è spostato cronologicamente perchè stiamo
andando verso la 2° metà dell'800 quando arriva poi il Realismo.
Lui vive in questo periodo e per cercare di classificarlo, dato che ancora è poeta
romantico/è uno scrittore romantico, diciamo che nelle leyendas è uno scrittore
romantico della prima ondata del Romanticismo. Ma se noi andiamo a vedere la sua
poesia, vediamo che la sua poesia anticipa già sviluppi successivi della poesia. E' una
poesia meno romantica e più alla maniera del simbolismo. Tant'è vero che Bécquer è
un grande lirico della letteratura spagnola che sarà il maestro di tutti i poeti
successivi, compresi quelli della generazione del '27: lo prenderanno a modello.
Quindi Bécquer non è un romantico alla maniera di Espronceda autore de La canciòn
del Pirata, ma è unn poeta lirico ed eccellente ed è già una maniera di scrivere e di
fare poesia alla maniera simbolista.
Bécquer ha un tipo di poesia che è estremamente lirica ed è un tipo di poesia che
suggerisce e NON descrive ma suggerisce e ci fa percepire la vera essenza delle cose.
Bécquer nasce a Siviglia e quando era piccolo e giovane lui sognava di affermarsi
come poeta un giorno. Lui era anche musicista e pittore, quindi era completo.
''Dunque lui già all'età di 14 anni, quando viveva a Siviglia, sognava di diventare
poeta e diceva che passava ore e ore davanti le sponde del fiume Betis, ovvero del
fiume Guadalquivir, sognando questa bellissima cosa. Sognava una vita indipendente
e fortunata e poi fa una similitudine: sognavo una vita simile a quella di un uccellino
che nasce per cantare e Dio gli dà da mangiare''-----> ovvero di un poeta che può
vivere solo dei suoi versi. Quella di Bécquer è una forte sensibilità poetica.
''Sognavo questa vita tranquilla del poeta, la vita di un poeta che perdura di
generazione in generazione: sognava di diventare un poeta famoso, di cui tutti si
sarebbero ricordati.
Sognavo che la mia città dove sono nato, un giorno sarebbe stata orogliosa di aver
dato la patria a un poeta come me. Sognavo che il mio nome venisse aggiunto a quel
catalogo di figli illustri della mia città. E sognavo che una volta giunto il momento
della mia morte, mi seppellissero sulle rive del fiume Betis, ovvero del fiume
Guadalaquivir. Sognavo di essere sepolto lì in quel punto dove io tante volte mi
recavo a sentire il rumore delle acque. Come lapide voglio solo una pietra bianca con
una croce e il mio nome.'' (Non so da dove la prof abbia letto questo dato che su
Unistudium non l'ho trovato).
All'epoca per potersi affermare come poeta e vivere dei propri versi e tentare questa
strada, bisognava lasciare la zona di provincia e andare a Madrid. Madrid era come il
sogno. Arrivare a Madrid per chi voleva affermarsi come poeta/come scrittore, era la
meta sognata. Non ci si poeta affermare come poeta/come scrittore se non
recandosi a Madrid. Lo stesso Zorrilla nel momento in cui arrivò a Madrid, si affermò
come autore di opere teatrali e leyendas.
Questo dunque è il motivo per la quale Bécquer lascia Siviglia e si reca a Madrid. Lui
dunque parte per Madrid con una manciatina di spiccioli che gli aveva dato lo zio e
con una manciatina di versi che aveva scritto.
Quando arriva a Madrid, però, rimane molto male perchè la Madrid che aveva
sognato non corrispondeva alla Madrid reale: innanzitutto l'impatto con la città è
tremendo. Lui dice: "E' questa la Madrid che ho sognato?". Era una città scura,
sporca e non era la città dei suoi sogni.
La prima cosa che impara quando arriva a Madrid nel 1854 è che un poeta non può
vivere dei propri versi, non può essere quell'uccellino che scrive versi perchè tanto
qualcuno gli dà da mangiare.... dunque inizia una vita di stenti, di delusioni, di fame.
Ha anche una vita segnata da continue malattie. Quindi la vita di Bécquer a Madrid
non è facile.
I suoi versi erano troppo avanti per essere compresi. I suoi versi avranno un successo
dopoperchè cambiano i tempi, perchè ci si allontana dalla maniera di poetare tipica
del Romanticismo come descrizione delle emozioni, grida come le grida di un pirata,
rivendicazioni ecc... La sua maniera di petare era troppo poetica, lirica,
simbolista...ovvero è troppo avanti e lui pubblica 1/2 poesie ma non piacciono
perchè i tempi non sono ancora maturi.
Per sopravvivere nella città, lui comincia a fare traduzioni e traduce testi dal francese
soprattutto. Collabora alle riviste e quindi scrive articoli in varie riviste, ed è
redattore di riviste. Lui ha una sua rivista che è "El Contemporaneo" dove pubblica la
maggior parte delle sue leyendas.
Lui deve davvero procurarsi il pane, lui sopravvive... quindi la sua è una vita difficile.
Lui scrive testi che potrebbero piacere maggiormente al pubblico più dei suoi versi (i
versi si chiamano "rimas"), e questi testi che potevano piacere maggiormente al
pubblico erano le leyendas.
Quindi per procurarsi il pane svolge varie attività e scrive anche opere di un genere
che andava molto di moda, ovvero le leyendas. Quindi la composizione delle
leyendas è un po' un ripiego perchè le scrive dato che era un genere letterario che
andava molto di moda e che piaceva molto... quindi così nascono le leyendas. Ma le
leggende di Bécquer si differenziano da tutte le altre leggende dell'epoca proprio
perchè la prosa delle sue leyendas è una prosa poetica/poesia in prosa. Ovvero le
sue leyendas seguono la moda dato che quando lui nel 1854 quando arriva a Madrid
erano già di moda, e questo è un ripiego dal momento in cui i tempi non erano
maturi per capire la valenza delle sue poesie... dunque scrive generi che andavno di
moda, tra cui las leyendas.
Le sue leyendas appartengono alla corrente romantica. La poesia è già anticipazione
di ulteriori sviluppi.
Quindi queste sono las leyendas e las rimas.
Quando noi pensiamo a Bécquer pensiamo soprattutto all'autore de las leyendas e
de las rimas. Lui ha anche tentato di scrivere opere teatrali. Poi ci sono altre opere
che raccolgono scritti sparsi dei periodicos.
Succede poi che Bécquer si ammala e in punto di morte (intorno al 1870) è lì solo
malato con i suoi amici, sente che la morte è vicina e dice ai suoi amici: "sto
morendo, voi sapete che io non ho mai preteso tanto ma sono semplice.. ma se è
possibile pubblicate i miei versi. Ho il presentimento che una volta morto sarò più
ben voluto e compreso". -------> questo è il momento in cui lui dà ai suoi amici il
famoso manoscritto che contiene las rimas che lui non ha mai potuto pubblicare.
E' un manoscritto che contiene las rimas e la introducción sinfónica (1868) (la
introducción sinfónica la prof ce l'ha messa prima de las leyendas).
Quindi gli amici prendono il manoscritto de las rimas e lo pubblicano.
In tutte le edizioni moderne las rimas sono pubblicate non secondo l'ordine del
manoscritto ma ragruppate a seconda dei temi.. e las primas rimas sono la
riflessione di un poeta/dell'arte del poeta di cosa viene in lui nel momento in cui
scrive i versi, ovvero un esempio di meta poesia...e poi ci sono anche quelle rimas
dedicate all'amore in cui si coglie l'attimo in pochi versi di una discussione con
l'amata.
Quella de las leyendas non è prosa ma è poesia in prosa o prosa poetica... nel senso
che l'autore de las leyendas è in primis un ragazzo che sognava di diventare poeta. La
concezione di poeta che ha Bécquer è quella di un poeta vate.
Nella seconda metà dell'Ottocento c'è una grande rivoluzione chiamata "La gloriosa"
e nel momento de La gloriosa, lui aveva passato finalmente il manoscritto a un suo
amico che lavorara al ministero e che avrebbe probabilmente potuto pubblicarlo.
Solo che succede l'evento della rivoluzione La gloriosa e c'è un incendio e viene
bruciato il manoscritto e lui cerca di recuperare a mente tutti i suoi versi e tutto
quello che aveva scritto e li appunta in un quaderno.
Il manoscritto è quello del "Libro de los gorriones" e ci sono pagine vuote e altre
piene. E all'interno di questo manoscritto c'è la introducción sinfónica con una data,
ovvero 1868. Nel senso che all'interno del manoscritto ci sono alcuni testi come la
introducción sinfónica che hanno una data infondo.
Poi è ovvio che lui dà il manoscritto con pezzi che hanno una data e altri (forse la
prof voleva dire e altri no? Boh) che lo consegna nel 1870 agli amici.
L'autore de las leyendas è in primis un poeta, un poeta che ha le capacità superiori a
tanti altri poeti.
Ora la prof sintetizza la sua poesia:
La poesia di Bécquer è una poesia di forte intensità lirica. La sua poesia non è come
la poesia de El canto de un pirata de Espronceda, ma è una poesia profondamente
lirica, di forte intensità lirica. E' una poesia pura, depurata, contenuta. E' una poesia
in cui le emozioni e sentimenti sono contenuti, ovvero NON è una poesia che grida.
E' una poesia depurata ovvero che Bécquer non è il poeta che sente l'ispirazione e va
a scrivere di getto, ma è un poeta come Wordsworth e tanti altri. Lui dice: io quando
sento l'ispirazione non scrivo ma lascio che tutto quello che provo si depositi nella
memoria. Tutti i miei sentimenti, emozioni, tutto quello che io ho colto lo lascio lì a
depositare nella memoria perchè l'ispirazione è un qualcosa di violento che mi porta
a scrivere di getto e non va bene. E una volta che è tranquillo e calmo, si mette a
scrivere i suoi versi e a dare voce a tutto quel materiale poetico che è rimasto lì
depositato a sedimentare nella memoria. Quindi lui non scrive quando è preso
dall'ispirazione ma scrive in un momento di calma ed ecco perchè la sua poesia è
frutto di un lavoro di depurazione. La liricità si dà scegliendo il giusto vocabolo, la
giusta combinazione perchè la poesia non deve descrivere ma deve suggerire: quindi
è una poesia depurata, oggetto di continua depurazione, scesa in natura. E' una
poesia dai toni sfumati.
E questa stessa cosa la troviamo nelle leggende (leyendas), ovvero usa le stesse
tecniche della poesia nella prosa.
Quando diciamo che è una poesia che suggerisce troviamo il concetto della poesia
del simbolismo.
E' una poesia che penetra/coglie l'intima essenza delle cose: la realtà che si cela
dietro la realtà delle cose.
E' una poesia che coglie/che vuole penetrare suggerendo l'intima essenza delle
cose/la realtà vera che si cela dietro la realtà concreta. L'idea è quella di un poeta
vate, di un poeta che ha un istinto particolare e non tutti possono essere poeti dice
lui in uno dei suoi testi.
Il poeta è quell'uomo che è un po' più vicino alla donna che non all'uomo perchè
l'uomo è razionale, mentre la donna è molto più intuitiva e in un altro testo dice che
la donna riesce a cogliere istintivamente le cose e questo è il poeta.
Nella famosa "Rima 5" dice chi è il poeta e dice: io sono in quantità di poeta il ponte
che attraversa l'abisso. Io sono la scala ignota che unisce il cielo alla terra ----->
ovvero ha la capacità di cogliere la vera essenza delle cose, di cogliere la poesia che è
nel mondo.
Nell'inizio della famosa "Rima 4" dice: non dite che una volta priva di cose da dire la
lira/ lo strumento sia ammutolita perchè ha esaurito il suo tesoro perchè non aveva
niente da comunicare... forse non ci saranno i poeti ma la poesia ci sarà sempre. La
poesia è nel mondo ed è un qualcosa di difficile da cogliere che solo un poeta vate
che ha certe capacità riesce a cogliere. Quindi non dite che la poesia finisce, perchè
la poesia non è quella scritta sui fogli ma la poesia è nel mondo e solo pochi riescono
a cogliere questa poesia. La poesia ci sarà sempre, forse non ci saranno i poeti in
grado di esprimere la poesia del mondo.
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